I social network per trovare un lavoro
Personal Branding e Web Reputation
Per essere ingaggiato, è comunque necessario inviare un curriculum, avere un profilo in linea con la ricerca e superare le interviste: in teoria nulla è cambiato in questi ultimi anni nel reclutamento … eppure … nuovi modi e luoghi hanno interrotto questo equilibrio
Nulla è cambiato, ma tutto è trasformato nel reclutamento!!!!
Sembrano passati dei secoli da quando il lavoro si cercava sulle pagine dei giornali, tanto che oggi la rete é il principale strumento utilizzato dalle aziende per ricercare personale.
Secondo le diverse ricerche, quasi 3 selezionatori del personale su 4 usano i social media per individuare talenti. Il lavoro si trova online ed i candidati si selezionano anche attraverso la loro “social reputation”.
Quasi diventato “un prodotto” che si confrontano ogni caratteristica, il candidato deve costruire una vetrina digitale che valorizza il più possibile le sue capacità e il talento.
Conseguenze, i candidati devono imparare a reinventarsi per essere nella sua luce migliore. Si deve avere la padronanza del suo alter ego digitale, fare un “personal branding” efficace per mostrare al reclutatore che egli è il candidato che cercava.
Personal Branding e Web Reputation
LinkedIn, Twitter, Facebook, … sono diventati così tanti luoghi in cui la presenza digitale può sia beneficiare sia pregiudicare un candidato. C’è spesso poco via di mezzo.
Secondo un survey condotta da Jobvite, azienda statunitense che fornisce servizi nel aria delle risorse umane, il 93% dei responsabili delle risorse umane utilizza i social network per selezionare personale online e il 55% dei selezionatori ha cambiato opinione su un candidato dopo aver visionato il suo profilo personale.
Per questo è importante pensarci due volte prima di pubblicare qualcosa in rete, evitando per esempio, foto in abiti succinti o commenti con un linguaggio colorito. Cerchiamo di ricordarci sempre che prima o poi quelle foto potrebbero essere viste da un responsabile o dei selezionatori
Naturalmente, si potrebbero dibattere sull’eticità nell’includere o escludere un candidato tenendo in considerazione cosa pubblica sui propri profili social, ma soprattutto in tempi di crisi le aziende non vogliono sbagliarsi quando si assuma un nuovo collaboratore e raccogliamo il massimo d’informazione su chi va a integrare l’aziende.
ADV
Facebook é più specialmente usato per quanto guarda soprattutto la vita privata del candidato. Il consiglio di Laura Colombo, CEO e responsabile dei Progetti Strategici di Etass, un’organizzazione specializzata nello sviluppo delle Risorse Umane, «è quello di usare tutte le possibilità di privacy che Facebook permette: ci sono dei contenuti che magari è meglio riservare solo agli amici e altri che non è un problema se sono pubblici. Perché, per esempio, non pensare di fare due diversi profili, uno per il privato e uno per l’àmbito professionale?».
Per un candidato, diventa sempre più importante curare la propria web reputation: le competenze, quindi, non sono sufficienti; avere una buona reputazione online sta diventando importante tanto quanto scrivere un curriculum efficace.
Un profilo con una foto non professionale e le competenze non messe in evidenze si verrà messo da parte. Al contrario, mettendo in evidenza competenza, attenzione editoriale, l’interazione con altri specialmente su Twitter dove il reclutatore puo essere molto più facile da raggiungere che nella vita reale o su LinkedIn; e meglio di tutti realizzare dei pubblicazioni sulle vostre pagine personale o i social network, porta il candidato allo statuto di “gemma nascosta“.
Tutte le strade devono essere esplorati. Una ricerca di lavoro nel XXI secolo è costruito da una consapevolezza del beneficio per essere interattivo nell’ecosistema in cui gli attuali professionisti evolvono. Non dobbiamo mai dimenticare la forza di tutte le reti in una ricerca.
Ho apprezzato molto le informazioni e il punto di vista qui esposto, anche se ho trovato alcuni passaggi poco curati sia nella forma che nel linguaggio usato.
I social media sono ormai un’estensione della nostra vita “reale” – non deve stupire l’interesse dei potenziali datori di lavoro per la nostra presenza web.
Concordo sull’attenzione da prestare a Facebook: può rivelarsi un’arma a doppio taglio!