Organizzazioni senza paura
Creare sicurezza psicologica sul lavoro per imparare, innovare e crescere
di Amy C. Edmondson
Paura di chiedere, obiettare o proporre, di sembrare ignoranti o scocciatori, di ammettere un errore: ecco che aria tira al lavoro dove manca la sicurezza psicologica. Una dimensione cruciale, scoperta e indagata da una studiosa di Hardvard.
Le sue ricerche pionieristiche partite vent’anni fa negli ospedali hanno trovato sempre più conferme in anni recenti, ad esempio nello studio su migliori team di lavoro in Google.
Nel suo libro Amy Edmondson – dal 2011 nel prestigioso elenco dei Thinkers50 (i pensatori più influenti nel business) – spiega l’origine della sua scoperta e perché oggi la “sicurezza psicologica” in tutti gli ambienti di lavoro sia considerata un requisito primario.
I numerosi casi aziendali presentati – dove essa è assicurata e dove invece non trova spazio – mostrano che l’attuale prevalenza di “knowledge worker” e di lavoro in gruppi non può più ammettere ambienti di lavoro dove domini la paura o privi di quell’atmosfera che consenta agli individui di esprimersi liberamente.
Assicurare la “sicurezza psicologica” spetta in primo luogo a manager e dirigenti (ma non solo): con quali strumenti si attui è spiegato nell’ultima parte del libro.
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