La funzione del consulente del lavoro
Nuove prospettive di raccordo tra ordinamento statuale e ordinamento intersindacale
di
Una tematica fondamentale e fortemente dibattuta della materia del diritto del lavoro quella del rapporto tra ordinamento statuale e intersindacale affrontata non nella tradizionale declinazione “patologica” (il conflitto giudiziario), ma rispetto alla fase genetica, forse generativa, di questo incontro e dall’angolo visuale di un peculiare attore, quello del consulente del lavoro.
L’idea di fondo, coerente con i processi di trasformazione del diritto del lavoro, è che il mercato del lavoro richieda oggi figure capaci di far dialogare in modo corretto i due ordinamenti, sin dall’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
A questo proposito, l’Autore individua nel consulente del lavoro la figura che per ruolo e collocazione nel sistema giuridico si presta particolarmente alla funzione di “connettore” tra ordinamento statuale e ordinamento intersindacale.
L’ipotesi di partenza si concentra su un’analisi che interessa dapprima la professione del consulente del lavoro e la sua evoluzione, per poi soffermarsi specificamente sul suo ruolo nel sistema delle relazioni industriali, non prima però, di aver dato conto in termini sistematici del rapporto tra fonti autonome e fonti eteronome all’interno dell’ordinamento nazionale.
È ad esito di tale articolato percorso argomentativo, che si compone dell’analisi delle normative vigenti e di analisi empiriche, che l’Autore arriva a delineare, nelle conclusioni, le prospettive di un rinnovato collegamento tra ordinamento statuale e ordinamento intersindacale attraverso l’attività del consulente del lavoro.