Selezionare “strambo”: verificare la fantasia del candidato
La crisi economica, dopo la Rivoluzione Industriale, è il più rilevante tra gli eventi storici che hanno determinato la nascita di nuove pratiche di selezione del personale.
Difatti, a causa di tale fenomeno, le opportunità di lavoro sono diminuite e le imprese hanno messo a punto nuovi strumenti per verificare che il migliore candidato sia in grado di rispecchiare adeguatamente valori e mission aziendale.
Come risposta a questo bisogno grandi imprese d’oltreoceano hanno introdotto la cosiddetta “Intervista all’americana”.
Si tratta di una bizzarra tecnica di selezione del personale che, abbinata ad altre più classiche come il colloquio face-to-face, aiuta a testare la fantasia e l’inventiva degli aspiranti al posto mediante la somministrazione di domande buffe e alquanto particolari.
Alcuni esempi sono:
– How do you make a tuna sanwich? (Aston Consulting)
– How many cows are in Canada? (Google)
– What songs best describe your work ethic? (Dell)
Strategie di questo tipo, per quanto bislacche, sono sempre più adottate da imprese dotate di ambienti di lavoro già di per sé estrosi ma soprattutto fortemente convinte che la ragione del proprio successo sia per l’appunto la creatività dei propri dipendenti.
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