Selezionare il candidato migliore: come riconoscere un talento nell’era 4.0

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Selezionare il candidato migliore: come riconoscere un talento nell’era 4.0?

di Gabriele Paganella

Che cos’è un talento? Dobbiamo partire dal significato della parola per comprendere come poter attivare nuove opportunità di selezione del personale.
Dicesi talento: capacità innata, disposizione naturale. Da questo si può comprendere come il talento sia un qualcosa che ci appartiene indipendentemente dall’insegnamento, indottrinamento, educazione o paese d’origine.

Facciamo un esempio: conoscete tutti la biografia di Luigi Pirandello? Ebbene, costui nacque in un paesino sperduto, chiamato Caos, che si trova in mezzo alle campagne della Sicilia sud-occidentale. Come si può spiegare l’amore che ebbe per le lettere, fino a farlo diventare premio Nobel per la letteratura? Era possibile individuare la sua propensione, amore ed attitudine per la scrittura prima che egli manifestasse il suo talento? Si, sarebbe stato possibile grazie allo studio e alla pratica millenaria dell’astrologia, in grado di codificare le informazioni descritte nell’istantanea del cielo al momento della nascita.

Oggi la gestione dei talenti sembra percorrere un periodo denso di sfide, tra l’invecchiamento demografico, la bassa natalità e la spasmodica ricerca di quel candidato che possa fare la differenza.

Al netto della questione demografica che resta un dato reale, siamo comunque in tanti su questo pianeta e francamente ridurre la difficoltà di “selezione” all’età media lo trovo “comodo” e un finto problema.

Leggo ovunque parlare di innovazione e di reti organizzative che cercano di rinnovarsi, ma sembra che il problema di ricercare talenti resti sempre fermo allo stesso punto.

Prendiamo ad esempio il “mentoring”: come sappiamo se il candidato affiancato da una persona più esperta sia effettivamente quella persona che stiamo cercando? Come possiamo valorizzare le diversità se non conosciamo a priori quali sono le qualità del candidato? Non sto parlando di caratteristiche “spiattellate” su un pezzo di carta, intendo le risorse innate che creano la diversità, che spesso vengono nascoste. Sapete perché? Capita sovente che le qualità innate passino in secondo piano per il candidato stesso perché per lui quel determinato talento è ovvio!

Sono d’accordo con chi riconosce che il problema principale in Italia parta dall’istruzione. Le scuole e le università sono cristallizzate da decenni e, la cosa sconcertante è che non si avverte un ben che minimo profumo di cambiamento. Cosa può fare davvero la differenza, soprattutto a livello scolastico? Come qualcuno ha già sottolineato, è il SAPER UTILIZZARE A PIENO IL CAPITALE UMANO DISPONIBILE.

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Molti di voi si staranno chiedendo se esistono dei processi o degli strumenti che possono aiutare in questo processo di pre-selezione, ancor prima che la persona possa rendersi conto delle proprie capacità. Si esiste, attraverso la conoscenza approfondita dell’astrologia.

E’ uno strumento atavico e che nessuno, o in pochissimi, hanno saputo mai veramente sfruttarne l’enorme potenziale, parliamo di una disciplina unica perché permette di acquisire informazioni immediate, informazioni che sarebbero impossibili acquisire altrimenti. Tutto ciò comporta una riduzione dei tempi di inserimento, elevando la qualità nel rapporto candidato-ruolo da ricoprire.

Il grafico di nascita, rappresenta la carta d’identità della nostra personalità, tali informazioni hanno l’enorme vantaggio di essere decontaminate da eventuali pressioni esterne.

Ora, prendendo spunto da un articolo di una “dott.ssa laureata in scienze della formazione”, che descrive le soft skills che parrebbero le più ricercate oggi giorno, proviamo ad inquadrarle secondo una “profilazione astrologica”.

Creatività e innovazione: capacità di creare ed inventare.

La creatività non è arte, come giustamente ha sottolineato Stephan Mumaw. La creatività è la capacità di trovare una nuova soluzione ad un problema. Il direttore creativo riassume questo talento in: rilevanza ed originalità. In chiave astrologica queste due caratteristiche sono ben evidenziabili e rintracciabili. In questo caso valori uraniani (originalità) e saturnini (rilevanza) giocano un ruolo fondamentale per ricoprire tale ruolo. Questi valori devono coesistere in un rapporto più o meno equo.

Intelligenza emotiva: dominano le emozioni.

Dote speciale, rara e molto più complicata da constatare rispetto al talento concreto della creatività. Necessità di un “IO” strutturato, quindi con un Sole importante unito a valori bilancia/venusiani (buona gestione delle relazioni sociali) e con l’empatia che solo i pesci possiedono in grandi quantità. Queste caratteristiche devono essere presenti in modo equilibrato, per non imbattersi in soggetti troppo egopatici o al contrario troppo altruistici.

Leadership

Molti vorrebbero essere leader ma non lo sono, molti lo sono senza sapere di esserlo. Questo ruolo richiede personalità strutturata, concretezza, visione, essere una guida e soprattutto la capacità di assumersi i rischi del gruppo. Qui sono molte le cose da soppesare, ma quello che in un leader non deve mancare sono i valori scorpionici (magnetismo e capacità innata di accollarsi tutti gli eventuali rischi).

Collaborazione

La collaborazione come capacità di lavorare in gruppo risiede in qualità aquariane (spirito di gruppo). Da evitare troppi valori ariete e leone, in parte quelli caprircorniani per la loro natura dispotica. Il saper lavorare in gruppo è una di quelle doti che moltissime aziende richiedono in fase di selezione. Ma tra l’egopatia umana innata e il forte egoismo sospinto da uno sfrenato consumismo votato al benessere individuale, è difficile trovare persone che siano davvero in grado di lavorare e cooperare in gruppo senza invidie. Molti curriculum su questo punto mentono.

Comunicazione

Tale capacità in un’azienda si lega anche con quella precedente, ossia saper condividere il proprio sapere. La gelosia che circonda il proprio operato è cosa comune, sempre per il discorso legato all’unicità e alla superiorità cui crede l’essere umano di essere rispetto agli altri e all’universo. Anche qui è possibile individuare chi nemmeno sotto tortura condividerà il proprio lavoro da chi invece sarebbe entusiasta di farlo. Sicuramente i valori gemelli/mercuriali devono essere dominanti, sia per la capacità di elaborazione degli stimoli esterni sia per la capacità di creare rapport, così come nel saper utilizzare diverse modalità di linguaggio. L’opportunismo uraniano è altrettanto importante per trasformare gli stimoli ricevuti in rapide e concrete opportunità.

Pensiero critico

La capacità di analizzare il problema nelle sue mille sfaccettature appartiene sicuramente a valori vergine. Un buon saturno aiuta a risolvere il problema e valori leonini danno spinta entusiastica. La risoluzione dei conflitti appartiene a valori bilancini mentre l’incoraggiamento in particolare è dato sicuramente dalla presenza plutoniana, indispensabile per la gestione delle risorse . Marte, invece, è il vero responsabile della carica, sprona a fare ed agire ma la sua posizione deve essere localizzata in alcuni punti ben precisi e preferibilmente in buon aspetto.

Come potete vedere per ogni dote, qualità, difetto, talento, esistono precise indicazioni. Il grafico di nascita, rappresenta la carta d’identità della nostra personalità, tali informazioni hanno l’enorme vantaggio di essere decontaminate da eventuali pressioni esterne.

Insomma detta in termini ancora più comprensibili, a differenza del curriculum, il grafico natale non può mentire.

 

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Gabriele Paganella
Profilatore del Personale
Offre servizi di consulenza mirati alle aziende o agenzie di recruiting che desiderano confrontarsi con un approccio innovativo ed efficace nella selezione del personale. Lo strumento adottato risulta essere altamente performante poiché in grado di redigere a priori, una profilazione del candidato dettagliata, sia in termini caratteriali e comportamentali, sia a livello di skills e soft skills.

 

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