La rivoluzione del Microlearning e del Microsharing
di Silvia Mauri
Con miliardi di cellulari nelle nostre mani abbiamo accesso all’apprendimento 7/7, senza distanza, senza luogo, senza limiti. Il panorama della formazione sta cambiando silenziosamente. Impariamo quando è più comodo per noi, anche e soprattutto durante i nostri spostamenti mattutini verso il luogo di lavoro. Di sera meno, siamo più stanchi.
I nostri dipendenti chiedono una formazione adatta al proprio stile di vita: on-the-go e informale.
Senza dimenticare poi che impariamo ogni giorno dagli altri, intenzionalmente o meno, consapevolmente o inconsciamente e il Social Learning potrebbe essere il futuro di ogni dipartimento di Talent & Development.
La frustrazione di molti professionisti HR è vedere dipendenti che faticano a partecipare alla classica giornata di training di 8, a volte 4 ore. Scappano telefono alla mano, si presentano con il PC acceso, la testa altrove, come la loro attenzione.
Il Microlearning e il Microsharing rispondono all’esigenza di rendere i contenuti più piccoli e veloci, facili da gestire nella giornata lavorativa. Non è solo una questione di piccolo, è più un concetto di focus.
Oggi le risorse vogliono poter scegliere dove e quando “consumare” la formazione.
C’è una silenziosa rivoluzione in corso e la digitalizzazione sta cambiando i player della formazione: chiunque può creare i propri contenuti e condividere le conoscenze all’interno di un’organizzazione.
Potrebbe essere un tuo dipendente il miglior Trainer, quello che non trovi sul mercato della formazione.
Il Microlearning in azienda risulta essere meno “fastidioso” rispetto ai corsi tradizionali, è più economico e il contenuto a volte è ancora migliore quando si guardano le proprie competenze interne.
Le aziende stanno sostituendo la loro vecchia generazione di sistemi di Learning e stanno costruendo comunità interne per amplificare il processo di apprendimento in maniera più attiva e condivisa con le proprie risorse.
Non dimentichiamo poi che consumiamo contenuti in aggiornamenti di stato e la nostra attenzione o intervallo di interesse può essere misurata in 140 caratteri. Ha senso che i nostri contenuti educativi siano distribuiti nella stessa micro-maniera.
Le risorse umane dovrebbero stare al passo e guidare questa rivoluzione.
Corsi di formazione in aula e workshop continueranno ad essere fondamentali, ma dovranno rispettare queste nuove regole di un dipendente che è prima di tutto un consumatore.
L’HR si deve far aiutare dal marketing per costruire percorsi di training più personalizzati e mirati a seconda del momento e del percorso di crescita delle persone in aula.
L’esperienza durante il training è una customer experience, dobbiamo renderla indimenticabile!
Le aule devono essere studiate per garantire una partecipazione più attiva, seguendo l’esigenza di micro learning di un consumatore adulto e attento, ormai abituato a fruire in modalità più diretta e veloce le opportunità di formazione.
Le risorse umane dovrebbero sedersi con il reparto Marketing e con quello Tech per fare in modo che questa rivoluzione dell’apprendimento avvenga.
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