Alla ricerca del lavoro che ti piace
Per trovare il lavoro che ci piace dobbiamo partire da cosa ci piace effettivamente fare.
Molto spesso nei colloqui di orientamento alla domanda dell’orientatore “Cosa posso fare per lei?” l’utente risponde “Cercare un lavoro!”; di per se la risposta sarebbe corretta, ma la strada non è così lineare come sembra. Anzi molto spesso è piena di imprevisti e di ostacoli che non ci si aspetta.
Chi risponde in maniera così perentoria alla domanda posta dall’orientatore non ha molto spesso ben chiaro un obiettivo professionale; non conosce chi è e che cosa sa fare e per questo la ricerca del lavoro corrisponde ad una caccia al tesoro al buio. Se l’utente è disponibile ed ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’orientatore, si inizia un percorso il cui secondo step risponde alla domanda: “Che cosa è importante per te sul lavoro?”. Questa domanda apre scenari inesplorati.
Emergono le skills ovvero tutte quelle caratteristiche / doti / capacità / valori / interessi / attitudini / conoscenze che un utente ha o non sapeva di possedere. Ciò provoca in quest’ultimo un aumento di autostima e di voglia di fare impagabile.
Lo step successivo è “Per quali lavori le mie skills sono adatte?” Alcune sono adatte a molte professioni altre sono più specifiche. Giunti a questo punto si individuano una 2/3 professioni e si iniziano a colmare i gap che si hanno, si analizzano eventuali vincoli e si compone il famigerato cv. Da questo punto inizia la ricerca del lavoro che ti piace.
Per trovare il lavoro che ci piace dobbiamo partire da cosa ci piace effettivamente fare.
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