Il Recruiting Day: una bussola di opportunità

 

ADV

 

Il Recruiting Day: una bussola di opportunità

di Domenico Piccininno

Il recruiting day (RD) è un momento in cui le aspettative di due attori principali, i candidati e le aziende, si incrociano nel cammino della ricerca di varie opportunità.

Questa giornata permette ai protagonisti dell’evento di incontrarsi per condividere pensieri, esperienze, emozioni che non potranno mai essere spiegate e contenute in un curriculum.

Il giorno del recruiting è un passo fondamentale per la carriera di chiunque, perché permette di sviluppare il networking di cui ha bisogno l’azienda e il candidato; questo aspetto è già un’opportunità che si va ad intersecare con quella di ricerca del candidato più idoneo a ricoprire il ruolo della vacancy e con quella di trovare un’occasione diversa e/o migliore per la risorsa.

È proprio in questa fase che si gioca la partita più importante per le parti, che dovranno essere brave a convincersi reciprocamente della scelta che faranno.

Il responsabile HR, da un lato, ha la possibilità di presentare la famiglia di cui è ambasciatore durante l’evento, le occasioni di lavoro e di crescita aziendale, il motivo del RD, gli obiettivi presenti e futuri e quale persona sta cercando.

Il candidato, dall’altro lato, dovrà svelare le sfumature più belle, quelle che non potrà mai rivelare con il cv, ovvero la sua personalità, composta principalmente dalle esperienze trasversali sviluppate durante il percorso di vita personale e professionale, anche e soprattutto nel periodo del gap lavorativo.

Periodo quest’ultimo che può essere rappresentato da viaggi, da attività di volontariato, di assistenza sociale e/o familiare e che può aiutare il candidato a sviluppare competenze di time management, di problem solving, di gestione del conflitto, di collaborazione, di creatività, vale a dire tutti quegli elementi che potranno fare la differenza durante il confronto con il recruiter.

ADV

In questa situazione di incontro, la risorsa potrà nutrirsi delle testimonianze del selezionatore, componente della società che potrebbe “adottarla” e di quelle dei colleghi candidati.

Il partecipante dovrà così formulare tutte le domande necessarie per comprendere, in fin dei conti, se è adatto alla posizione oggetto del RD, dovrà spiegare come potrà contribuire alla crescita aziendale, attraverso tutto il bagaglio di conoscenze personali acquisito nel tempo, anche con esempi pratici e/o aneddoti di vita quotidiana.

È fondamentale quindi che il candidato risulti attivo durante il colloquio, che dimostri interesse ad entrare a far parte dell’impresa che lo sta selezionando.

Per questo considero il giorno del “match” come una vetrina, ma, allo stesso tempo, una bussola utile per la comprensione degli obiettivi che si vogliono raggiungere da più parti, per forgiare le motivazioni personali e professionali, attraverso la progettazione anche di Academy aziendali utili per allineare, sia i candidati scelti che le risorse già presenti in azienda, verso l’orizzonte delle innovazioni richieste dal mercato del lavoro.

***

Questo articolo è offerto da:

Domenico Piccininno
Docente-Legal-criminologia forense-HR
Referente servizi per il lavoro e scuole| HR specialist| IFOA. Direttore scientifico| Docente| Forensic Science Academy. Pm research criminology | Supervisor progetto di ricerca dipendenze digitali e protocollo SPIC

altri articoli di questo autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *