Progettare Esperienze di Lavoro con il Game Design

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Progettare Esperienze di Lavoro con il Game Design

Scopri perché pensare e agire come un game designer può aiutare a progettare esperienze lavorative in grado di migliorare la motivazione e il coinvolgimento dei lavoratori nelle aziende moderne.

di Angelo Sala

Perché guardare ai videogiochi per il design dell’esperienza lavorativa?

Pensa ad un’azienda in cui ogni lavoratore percepisce il proprio lavoro come vincolato e privo di margini per esprimere la propria creatività o iniziativa personale, dove non percepisce opportunità di crescita, è distante dai colleghi e dall’azienda, senza un obiettivo coinvolgente e significativo, con un senso di stress e frustrazione che cresce di ora in ora.

E adesso immagina un’azienda in cui ogni lavoratore si sente rispettato e valorizzato, libero di esprimere la propria creatività, prova soddisfazione e fiducia nel miglioramento continuo delle sue abilità, sente di appartenere a una comunità che condivide scopi significativi, trovando nel lavoro un senso profondo di connessione e contributo.

Secondo il rapporto Gallup “State of the Global Workplace 2024[1] solo il 23% dei lavoratori a livello globale si sente realmente coinvolto nel proprio lavoro, mentre il 16% è “attivamente disimpegnato”, contribuendo a creare un ambiente lavorativo poco salutare. Negli Stati Uniti solo un terzo dei dipendenti è veramente motivato, mentre il resto oscilla tra una partecipazione minima e un disimpegno attivo. Questo fenomeno, definito anche “quiet quitting”, si traduce in un impatto economico significativo: minore produttività, aumento del turnover e costi operativi più elevati per le aziende.

Ma il problema non si limita agli aspetti economici. La mancanza di motivazione crea un ambiente lavorativo che mina il benessere individuale, favorisce alienazione sociale e riduce la capacità dei lavoratori di sentirsi parte di un progetto comune. Sempre secondo Gallup, il 62% dei dipendenti a livello globale vive questa condizione, mentre il 15% esprime apertamente il proprio malcontento attraverso comportamenti di “loud quitting”. Questo disimpegno non solo danneggia la salute delle organizzazioni, ma riflette una crisi sociale più ampia, dove il lavoro non riesce più a soddisfare i bisogni umani fondamentali di autonomia, competenza e relazione.

Il game design punta a coinvolgere, motivare intrinsecamente e offrire al giocatore un’esperienza memorabile che lascia un impatto duraturo. Traslare questi principi nel contesto lavorativo può migliorare la motivazione e la soddisfazione dei lavoratori, trasformando il lavoro in un’esperienza più gratificante e significativa.

In questo articolo non vogliamo affrontare il tema, già affrontato in tanti articoli, dell’uso della gamification in ambiente lavorativo per creare esperienze sporadiche e limitate nel tempo di benessere per il lavoratore, ma vogliamo fornire suggerimenti concreti a chi nell’HR è incaricato di far fronte alle differenti aspettative di una nuova generazione di lavoratori o di lavoratori più maturi che a seguito del Covid19 hanno modificato definitivamente il loro modo di guardare all’esperienza lavorativa.

Lezioni dal game design per il lavoro: autonomia, competenza e relazione

La Teoria dell’Autodeterminazione di R. Ryan e E. Deci identifica tre “nutrimenti” essenziali per il benessere e la motivazione delle persone:

Autonomia – Il bisogno di sentirsi in grado di controllare le proprie scelte e azioni, senza essere costretti da pressioni esterne.

Competenza – Il bisogno di sentirsi efficaci e capaci nell’interazione con l’ambiente e di padroneggiare abilità o sfide in modo progressivo.

Relazione – Il bisogno di sentirsi connessi agli altri, di appartenere a una comunità e di sperimentare relazioni significative. È il desiderio di costruire legami sociali e di sentirsi parte di qualcosa più grande di sé stessi.

La teoria dell’Autodeterminazione è ripresa dal lavoro di D. Pink che in Drive, a proposito dei fattori che contribuiscono a sviluppare la motivazione intrinseca, parla di autonomia, padronanza e scopo: la padronanza teorizzata da Pink, ovvero il desiderio del perfezionamento continuo, si avvicina molto alla competenza di Ryan e Deci che tuttavia preferiscono porre l’accento sul bisogno psicologico di sentirsi capaci. Allo stesso modo, il concetto di relazione può essere collegato all’idea di avere un impatto significativo o di contribuire a un scopo più grande.

Anche i lavori dello psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi che ha teorizzato il flow si inseriscono in questo filone e nel più ampio spettro della psicologia positiva, per rafforzare l’idea che la competenza porti a sviluppare uno stato di totale coinvolgimento in attività sfidanti ma, al tempo stesso, gestibili, attraverso l’applicazione delle proprie abilità e ciò sia in  grado di conferire alla persona sensazioni di autorealizzazione.

I videogiochi, come dimostrato da titoli iconici come Tetris o The Secret of Monkey Island, soddisfano questi bisogni.

Analizziamo i principi e le linee guida che indirizzano la progettazione di un videogioco per creare un’esperienza coinvolgente, motivante e soddisfacente per il giocatore.

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I principi del Game Design per coinvolgere e motivare

La Teoria dell’Autodeterminazione di R. Ryan e E. Deci identifica tre “nutrimenti” essenziali per il benessere e la motivazione delle persone:

Autonomia – Il bisogno di sentirsi in grado di controllare le proprie scelte e azioni, senza essere costretti da pressioni esterne.

Competenza – Il bisogno di sentirsi efficaci e capaci nell’interazione con l’ambiente e di padroneggiare abilità e sfide.

Relazione – Il bisogno di sentirsi connessi agli altri, di appartenere a una comunità e di sperimentare relazioni significative. È il desiderio di costruire legami sociali e di sentirsi parte di qualcosa più grande di sé stessi.

La teoria dell’Autodeterminazione è ripresa dal lavoro di D. Pink che in Drive, a proposito dei fattori che contribuiscono a sviluppare la motivazione intrinseca, parla di autonomia, padronanza e scopo: la padronanza teorizzata da Pink, ovvero il desiderio del perfezionamento continuo, si avvicina molto alla competenza di Ryan e Deci che tuttavia preferiscono porre l’accento sul bisogno psicologico di sentirsi capaci. Allo stesso modo, il concetto di relazione può essere collegato all’idea di avere un impatto significativo o di contribuire a un scopo più grande.

Anche i lavori dello psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi che ha teorizzato il flow si inseriscono in questo filone e nel più ampio spettro della psicologia positiva, per rafforzare l’idea che la competenza porti a sviluppare uno stato di totale coinvolgimento in attività sfidanti ma, al tempo stesso, gestibili, attraverso l’applicazione delle proprie abilità e ciò sia in grado di conferire alla persona sensazioni di autorealizzazione.

I videogiochi, come dimostrato da titoli iconici come Tetris o The Secret of Monkey Island, soddisfano questi bisogni.

Analizziamo i principi e le linee guida che indirizzano la progettazione di un videogioco per creare un’esperienza coinvolgente, motivante e soddisfacente per il giocatore.

I principi del Game Design per coinvolgere e motivare

Bilanciare sfide e competenze. Nei videogiochi, un bilanciamento ottimale tra la difficoltà delle sfide e le abilità del giocatore crea un senso di progressione e padronanza. Se la sfida è troppo facile, il giocatore si annoia; se è troppo difficile, sperimenta un senso di frustrazione. Questo equilibrio è essenziale per mantenere il giocatore motivato e coinvolto nel lungo periodo.

Sul lavoro, bilanciare sfide e competenze consente ai lavoratori di sentirsi adeguatamente preparati e stimolati. Compiti ben calibrati favoriscono la crescita professionale, aumentando la fiducia in sé stessi e riducendo la monotonia o il senso di sopraffazione. Ciò migliora la motivazione e la produttività.

Obiettivi chiari e significativi. Nei videogiochi, obiettivi chiari offrono un senso di direzione. Ogni livello o missione ha uno scopo ben definito, che guida le azioni del giocatore e gli fornisce una motivazione concreta per progredire. Questo rende l’esperienza gratificante e appagante.

Per i lavoratori, obiettivi chiari e significativi collegano le attività quotidiane a risultati concreti e alla missione aziendale. Questo aiuta i lavoratori a comprendere il valore del proprio lavoro, aumentando l’engagement e riducendo il rischio di disorientamento o insoddisfazione.

Feedback continuo. Nei videogiochi, il feedback continuo è essenziale per mantenere il senso di controllo e di coinvolgimento. I giochi offrono riscontri istantanei per ogni azione: punteggi, effetti visivi o messaggi. Questo aiuta il giocatore a capire se sta facendo progressi, correggere gli errori e rimanere motivato.

Per un lavoratore, il feedback continuo è altrettanto importante. Riscontri frequenti e tempestivi, come quelli offerti da manager o colleghi, aiutano a identificare miglioramenti e successi. Ciò migliora la fiducia, l’efficacia e la capacità di adattamento, evitando la frustrazione legata all’incertezza.

Autonomia nelle decisioni. Nei giochi, l’autonomia consente ai giocatori di scegliere come affrontare sfide o esplorare il mondo di gioco, favorendo un senso di libertà e controllo. Questa libertà aumenta il coinvolgimento e permette esperienze personalizzate.

Per i lavoratori, l’autonomia nel decidere come svolgere i compiti o affrontare progetti offre un senso di responsabilità e controllo sul proprio lavoro. Questo favorisce la creatività, l’innovazione e il senso di appagamento, migliorando le performance individuali e aziendali.

Fallimento controllato. Creare un ambiente psicologicamente sicuro è fondamentale nei videogiochi, dove i giocatori possono sperimentare, fallire e imparare senza conseguenze negative reali. Questo incoraggia l’esplorazione e il miglioramento continuo, rendendo l’esperienza meno stressante e più appagante.

Un ambiente psicologicamente sicuro sul lavoro favorisce il confronto aperto e il supporto reciproco, consentendo ai lavoratori di prendere rischi e imparare dai propri errori senza timore di giudizio. Questo migliora la collaborazione, l’innovazione e il benessere generale.

Ora vediamo come questi principi si traducono nelle cosiddette meccaniche di gioco ovvero le regole e i sistemi concreti che definiscono l’esperienza di gioco.

8 meccaniche ispirate ai videogiochi per progettare esperienze lavorative migliori

Il design dei videogiochi si basa su meccaniche capaci di rispondere ai bisogni psicologici fondamentali, declinati attraverso i principi che abbiamo visto sopra.

Progressione a Livelli. La progressione a livelli è una caratteristica centrale in molti giochi, come in Super Mario Bros., dove il giocatore affronta mondi con difficoltà crescenti, passando da semplici piattaforme, a ostacoli più complessi e nemici più pericolosi. Questo sistema mantiene l’attenzione e dà un senso di padronanza man mano che si superano le sfide.

Questa meccanica può tradursi in percorsi di crescita professionale strutturati, con traguardi intermedi chiari, come il raggiungimento di competenze specifiche o promozioni progressive.

Obiettivi a Breve e Lungo Termine. Nei videogiochi come The Legend of Zelda, il giocatore si concentra su missioni immediate, come trovare un oggetto specifico, mentre tiene a mente il grande obiettivo di salvare il regno di Hyrule. Questa struttura mantiene alta la motivazione, poiché il giocatore vede il significato di ogni azione nel contesto della narrazione generale.

Nelle aziende, obiettivi a breve termine possono corrispondere a compiti settimanali, mentre quelli a lungo termine possono allinearsi agli obiettivi strategici dell’organizzazione, rafforzando la connessione tra il lavoro quotidiano e il successo collettivo.

Feedback Continuo. In Tetris, ogni linea di mattoncini completata offre un feedback visivo e sonoro immediato, mentre il punteggio aumenta istantaneamente, dando al giocatore un senso di progresso e controllo. Questo tipo di feedback costante guida il comportamento del giocatore e lo aiuta a migliorare.

Un sistema simile può essere implementato rivedendo il tradizionale sistema di performance management attraverso cicli di feedback “agili” ispirati al ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) di W. E. Deming, con incontri frequenti per definire gli obiettivi, discutere i risultati e le opportunità di miglioramento.

Classifiche e Punti. I giochi arcade come Pac-Man incoraggiano la competizione attraverso classifiche che mostrano i punteggi dei giocatori, stimolando la voglia di migliorarsi per battere record personali o altrui. Questa meccanica alimenta il senso di competenza e di riconoscimento.

In ambito lavorativo, si potrebbe implementare un sistema di leaderboard per evidenziare i risultati dei lavoratori in progetti o attività specifiche, incentivando una sana competizione e riconoscendo i migliori contributi.

Personalizzazione. Nei giochi come The Sims, i giocatori possono personalizzare i loro personaggi e ambienti, rendendo l’esperienza unica e adattata alle loro preferenze. Questo elemento di autonomia aumenta l’engagement e il senso di appartenenza.

La personalizzazione potrebbe tradursi nella possibilità per i lavoratori di adattare il proprio spazio di lavoro, scegliere progetti in linea con i propri interessi o definire il proprio percorso di sviluppo.

Missioni Cooperative. In giochi come Double Dragon, o il più recente Fortnite, i giocatori collaborano per combattere nemici e superare ostacoli. Questa dinamica favorisce il senso di appartenenza e la costruzione di relazioni.

In azienda molte iniziative sono realizzate grazie al lavoro dei team. Si tratta quindi di offrire concretezza e significato alla collaborazione tra i membri del team: ad esempio, nel performance management, affiancare la valutazione dei risultati individuali a quella dei risultati del team, così che vi sia una condivisione reale di responsabilità e obiettivi tra i membri.

Sfide Temporizzate. Nei giochi come Donkey Kong, il tempo limitato per raggiungere un obiettivo specifico aumenta la tensione e la concentrazione, spingendo il giocatore a dare il massimo. Questa meccanica sfrutta il senso di urgenza per migliorare la performance.

Questa meccanica, se applicata al lavoro, può essere replicata prendendo a prestito da Agile sprint brevi, con obiettivi chiari e tempi definiti, per aumentare il focus e migliorare l’efficienza del team.

Storie Coinvolgenti. Giochi come Final Fantasy offrono una narrazione ricca che collega ogni missione a un quadro più ampio, rendendo ogni azione significativa per il progresso della storia. Le storie, spesso incentrate sul conflitto tra bene e male, sono coinvolgenti e creano una connessione emotiva che mantiene il giocatore immerso e motivato.

Una narrazione emotivamente coinvolgente può trovare spazio nello storytelling aziendale, evidenziando come l’azione dei lavoratori contribuisca agli obiettivi generali dell’organizzazione o a un impatto sociale più grande, rafforzando il senso di scopo.

Qual è il prossimo passo?

Il game design non è solo intrattenimento: è una disciplina a cui attingere per coinvolgere e motivare le persone. Le HR possono trarre ispirazione da queste meccaniche per progettare esperienze lavorative più significative, aumentando produttività, soddisfazione e retention.

E tu? Quale meccanica di gioco applicheresti nella tua azienda?

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Questo articolo è offerto da:

Angelo Sala
Oltre 20 anni di esperienza nei servizi ICT. Affascinato da Agile fin dal 2007, Scrum Master e Agile Coach, mi dedico a creare connessioni tra persone e idee per raggiungere insieme obiettivi in modo efficiente e con soddisfazione reciproca. Ho fondato una scuola di coding e robotica per giovani e portato a Milano l'iniziativa internazionale CoderDojo, replicata in oltre 140 città italiane.

 

Risorse aggiuntive

Sitografia

[1] Gallup  – State of the Global Workplace 2024

Libri consigliati:

    • Drive. Cosa davvero guida la nostra motivazione
      L’autore Daniel Pink dimostra che le vere motivazioni non derivano da premi o punizioni, ma da tre fattori intrinseci: autonomia, padronanza e scopo. Una guida pratica per comprendere e sfruttare la motivazione autentica.
    • Self-Determination Theory: Basic Psychological Needs in Motivation, Development, and Wellness
      Questo volume del 2017 offre una panoramica completa della teoria dell’autodeterminazione, esplorando i bisogni psicologici di base e le loro implicazioni nel contesto della motivazione e del benessere.
    • Flow. Psicologia dell’esperienza ottimale
      Mihály Csíkszentmihályi esplora il concetto di esperienza ottimale, uno stato di concentrazione totale in cui le persone raggiungono il massimo benessere e performance. Con consapevolezza e pratica, il flow può trasformarsi in un modo di vivere, interconnettendo tutte le esperienze per raggiungere la felicità più profonda. Un caposaldo della psicologia positiva.
    • For the Win. How Game Thinking Can Revolutionize Your Business
      Scritto da Kevin Werbach e Dan Hunter, entrambi professori universitari ed esperti di gamification. Il testo esplora come l’applicazione di elementi e tecniche di game design in contesti aziendali possa incrementare il coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti, migliorando le performance organizzative. Gli autori forniscono una guida pratica su quando e come implementare efficacemente la gamification, illustrando sia successi che fallimenti di aziende che hanno adottato queste strategie.
    • Giochi da prendere sul serio. Gamification, storytelling e game design per progetti innovativi
      Scritto da Alberto Maestri, questo libro approfondisce come la gamification e il game design possano essere utilizzati per sviluppare progetti innovativi, con particolare attenzione al coinvolgimento e alla motivazione.
    • Game design. Gioco e giocare tra teoria e progetto
      Curato da Maresa Bertolo e Ilaria Mariani, il testo offre una panoramica teorica e pratica sul game design, esplorando come i giochi possano essere progettati per scopi educativi e professionali.

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