Il Potere degli introversi
Gli introversi e gli estroversi hanno modalità opposte con cui approcciare una serie di situazioni sociali, dallo stile di comunicazione, alle preferenze di gestione dei propri hobbies e spazi nella vita privata, agli ambienti di lavoro preferiti, ai tempi necessari per riflettere ed agire.
Se ne deduce che sono molte le occasioni di incomprensione tra le persone appartenenti alle due modalità opposte, sopratutto in team di lavoro, in quanto ciascuno tende a valutare come impropri o inadeguati i comportamenti che non riflettono le proprie aspettative.
In particolare la modalità introversa è spesso etichettata come espressione di timidezza e penalizzata a causa della costante pressione a conformarsi ad una società estroversa.
Ma non è così.
Il concetto di introversione risale agli studi di Carl Jung, ripresi poi dalla Fondazione Myers-Briggs, e si riferisce ad una modalità preferita di ricavare energia.
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Susan analizza le aspettative sociali e spiega cosa significa essere introversi e quale ruolo abbia oggi rispetto ai cambiamenti sociali, sottolineando quanto sia importante che gli introversi siano incoraggiati a fare quello che sanno fare meglio per un buon sviluppo delle capacità professionali e di leadership:
“[…] essere introversi è diverso dall’essere timidi. La timidezza è la paura del giudizio sociale.
Essere introversi ha più a che vedere con la modalità di rispondere agli stimoli, compresi gli stimoli sociali.
Gli estroversi hanno un disperato bisogno di stimoli, mentre gli introversi si sentono molto più vivi e più attivi e più capaci quando sono in ambienti più tranquilli e informali.
Non sempre — non sono concetti assoluti — ma quasi sempre.
Quindi la chiave per massimizzare il nostro talento è per noi tutti metterci nella corretta zona di stimolo.
Diretto e chiaro lo speech Susan su TED