HR e Pedagogia due realtà apparentemente divergenti

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HR e Pedagogia: due realtà apparentemente divergenti

di Donatella De Marzo

HR e Pedagogia: esiste un punto di incontro?

Il mondo dello Human Resources e della Pedagogia hanno un punto di incontro? Possono percorrere strade differenti per poi ritrovarsi faccia a faccia? Ebbene, da professionista dell’educazione e da persona appassionata dello Human Resources e di tutto ciò che ne concerne, posso certamente confermare che seppur sotto diverse luci e diversi aspetti, questi due mondi non sono poi così tanto divergenti.

In questo articolo:

Dall’educazione alla gestione delle risorse umane

Da quando, a seguire, ho avuto modo di trasformare questo mio interesse o se vogliamo, passione, per le risorse umane in un vero e proprio approfondimento di conoscenze e competenze nell’ambito, seguendo un Master in Gestione e sviluppo delle risorse umane, ho avuto la possibilità di testare quanto in realtà tutto ruoti intorno a sezioni, campi, aree ben definite ma non poi così lontane, anzi quasi similari per certi aspetti.

Un cambio di prospettiva, non una rottura

Ma, partendo dal principio, come è possibile che un professionista dell’educazione, si ritrovi catapultato in un’ottica aziendale? Cosa spinge a questo cambio di rotta? Ebbene sicuramente la tranquillità di non tagliare poi così drasticamente quel cordone ombelicale con quanto da sempre lo ha alimentato, bensì piuttosto di aumentare la propria veduta per una continua voglia di miglioramento.

Un’altra faccia della medaglia

Piuttosto si potrebbe parlare di “voler guardare un’altra faccia della medaglia”, scovando un mondo diverso da quello che già si aveva avuto modo di conoscere. E non si parla solo di conoscenze o competenze, perché è ben noto a tutti che dietro questi due mondi, sebbene ci siano punti di incontro, ci siano fronti teorici e apporti operativi ben differenti, ma soprattutto di contesti, di gestione organizzativa, di “vita” vissuta (perdonerete il gioco di parole) all’interno di un ruolo differente.

Due mondi che possono unirsi

La voglia di voler approfondire anche questo secondo aspetto, sulle orme sempre della formazione già in me appurata, vuole certamente mettere in luce quanto, in primo luogo, questi due mondi possano tranquillamente unirsi e non divenire complementari l’uno all’altro e in secondo luogo certamente offrire più ampie vedute, per entrambi i ruoli ricoperti, sia che si svolga un ruolo prettamente educativo-pedagogico, sia nelle vesti di un HR manager.

Il filo conduttore: le risorse umane

Che si parli di educatore o pedagogista o che si parli di un HR manager, basti pensare che già il primo punto di incontro lo si ritrova nelle RISORSE UMANE. Entrambi lavorano a contatto e si occupano di risorse umane, sotto diversi punti di vista certamente, ma sicuramente tenendo sempre ben a mente e non tralasciando aspetti fondamentali come la comunicazione, la cura alla persona, la gestione delle emozioni, l’ascolto attivo, la collaborazione, tutto ciò che favorisce e determina poi, la strutturazione salda di una RELAZIONE AUTENTICA. Senza di essa tutto cesserebbe e nulla avrebbe modo di esistere.

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Relazioni autentiche e organizzazione strutturata

Presupposta però l’instaurazione di sane relazioni, all’interno di un contesto organizzativo, si presuppone dunque anche un lavoro ben organizzato e strutturato che sottende ad una logica di programmazione e progettazione chiara e definita; altro punto in comune che lega le due realtà. I metodi utilizzati certamente sono differenti, perché sicuramente si parla di contesti differenti ma è anche vero che la predisposizione all’attivarsi sulla base di uno schema d’azione chiaro, rimane comune.

Verso una visione sinergica

Si potrebbe analizzare l’analiticità delle due realtà all’infinito e sotto diversi punti di vista (apprendimento continuo, formazione valutazione e programmazione, gestione aziendale e dei conflitti, competenze e molto altro) ma ciò che premeva mettere in evidenza è che sicuramente queste due realtà non devono essere viste sotto riflettori differenti bensì con una logica di complementarietà in quanto se creata una visione sinergica delle due, si potrebbe raggiungere di certo una operatività strategica e al quanto interessante evitando dunque di scivolare in errori o circostanze dettate dal peso della visione di una posizione più preponderante rispetto all’altra e diversamente creando un ambiente di lavoro che sia ben disposto ad una risorsa fondamentale: la persona e il suo benessere.

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Donatella De Marzo
Ho conseguito una laurea triennale in Scienze dell'Educazione e Formazione e una laurea magistrale in Scienze Pedagogiche. Attualmente frequento un master in Gestione e sviluppo delle risorse umane. Oltre all’impegno nel campo educativo, mi definisco un’amante della scrittura.

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