Organizzazioni Rigenerative: il nuovo volto della sostenibilità
di RisorseUmane-HR
Mentre molte aziende si confrontano con trasformazioni profonde e imprevedibili, parlare di sostenibilità non basta più. I modelli aziendali tradizionali, incentrati su efficienza, controllo e massimizzazione del profitto, mostrano sempre più le loro fragilità di fronte alla complessità dei cambiamenti attuali. Serve un cambio di paradigma che non si limiti a contenere i danni, ma che sia capace di generare impatti positivi e duraturi nel tempo. Le organizzazioni rigenerative rappresentano proprio questo nuovo paradigma necessario: non si limitano a “ridurre l’impatto” o a “ottimizzare l’esistente”. Vanno oltre. Rigenerano senso, relazioni, cultura e valore.
Dalla sostenibilità alla rigenerazione: un cambio di paradigma
Secondo Niels de Fraguier, co-autore del libro L’impresa rigenerativa, “oggi non abbiamo più il lusso di limitarci a fare meno danni: dobbiamo restituire più di quanto prendiamo”. La sostenibilità, intesa come mantenimento dello status quo, non è più sufficiente di fronte al deficit sociale, ambientale ed esistenziale che il nostro modello economico ha generato.
Le organizzazioni rigenerative si pongono una sfida più profonda: creare valore mentre si trasformano. Non si tratta solo di azzerare le emissioni o ridurre i costi. Si tratta di restituire vitalità ai territori, di valorizzare le persone come portatrici di senso, e di generare un impatto positivo che duri nel tempo.
Un contributo fondamentale a questa visione arriva anche da Designing Regenerative Cultures di Daniel Christian Wahl. L’autore invita a superare il mito del controllo e dell’efficienza a ogni costo, proponendo una prospettiva sistemica in cui le organizzazioni devono imparare a “creare condizioni favorevoli alla vita” e a generare valore coerente con i contesti bioculturali in cui operano. Il cambiamento richiesto non è tecnico, ma culturale: si tratta di ripensare radicalmente i modelli mentali, i linguaggi e i sistemi con cui costruiamo le nostre organizzazioni.
Le persone al centro: dal capitale umano al potenziale umano
In un modello rigenerativo, le persone non sono numeri. Sono alleati, co-creatori, custodi di un futuro condiviso. L’impresa rigenerativa mette il benessere dei collaboratori al centro, ne valorizza l’unicità, stimola autonomia e apprendimento continuo.
Frederic Laloux, nella prefazione al libro L’impresa rigenerativa, afferma: “Ciò che ci viene richiesto non è più aggiungere pratiche sostenibili alle pratiche esistenti. Siamo invitati a un’avventura più grande: lasciare affondare l’assurdità dei modelli di business estrattivi di oggi”.
Una nuova governance: scopo, comunità e natura
Le organizzazioni rigenerative adottano modelli decisionali più inclusivi, in cui anche la natura o le generazioni future possono simbolicamente avere voce nei processi strategici. Alcune realtà pionieristiche stanno inserendo rappresentanti della natura o stakeholder futuri nei board aziendali, come atto concreto di responsabilità intergenerazionale.
Non si tratta solo di “fare meglio”, ma di “fare diversamente“.
Le organizzazioni del futuro saranno quelle capaci di:
- mettere lo scopo evolutivo al centro;
- generare valore per tutti, non solo per gli azionisti;
- rafforzare le comunità e restituire valore ai territori;
- restituire alla natura più di quanto sottraggono;
- valorizzare le persone come soggetti attivi e non come “risorse”.
Dalla competizione alla collaborazione
Il modello rigenerativo mette in discussione la logica competitiva classica. Aziende con visioni affini collaborano con facilità, dando vita a ecosistemi orientati al bene comune. Il “purpose” condiviso diventa un catalizzatore per nuove alleanze strategiche.
Esempi concreti: Zordan e Buurtzorg
Nel libro L’impresa rigenerativa sono raccontati oltre 120 casi reali. Tra questi, spiccano Zordan (Vicenza), che ha rivoluzionato la propria governance introducendo modelli partecipativi e investendo nella comunità locale, e Buurtzorg (Olanda), che ha abolito la gerarchia a favore di team autogestiti.
Rigenerare è un atto di leadership
Essere un’organizzazione rigenerativa non è (solo) una scelta etica: è una strategia evolutiva. Le imprese che oggi avviano questo percorso saranno più resilienti, attrattive e capaci di affrontare le sfide sistemiche del nostro tempo.
Rigenerare non è buonismo. È intelligenza sistemica. È leadership autentica.
E tu? La tua organizzazione è pronta a rigenerare?
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Risorse aggiuntive
Libri consigliati
- de Fraguier, N., & Vasconcellos, S. “L’impresa rigenerativa. Guerini Next, 2024
- Wahl, D. C. “
- Sostenibilità e Risorse Umane. Strategie e Indicazioni Operative” Franco Angeli, 2023
- Risorse umane. La sfida della sostenibilità” Il Mulino, 2023
- Dario Bussolin, Azzurra Maria Sorbi “Ordinary Leadership. La fenomenologia della leadership attraverso il potere di storie quotidiane” Franco Angeli, 2025
- Adriano Olivetti “Il mondo che nasce“, Edizioni Comunità, 2014
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Organizzazioni rigenerative: il nuovo volto della sostenibilità
Sintesi dell’articolo
L’articolo presenta il concetto di organizzazione rigenerativa come evoluzione necessaria rispetto ai tradizionali modelli aziendali sostenibili. In un contesto globale segnato da instabilità e complessità, la sostenibilità non è più sufficiente: occorre generare valore positivo e duraturo per persone, comunità e ambiente. Ispirandosi a testi come L’impresa rigenerativa di Niels de Fraguier e Designing Regenerative Cultures di Daniel C. Wahl, viene evidenziata la necessità di superare modelli estrattivi e di controllo, promuovendo invece modelli basati su senso, relazioni e scopo condiviso. Le organizzazioni rigenerative valorizzano il potenziale umano, adottano una governance inclusiva e collaborativa, e pongono la natura e le generazioni future al centro dei processi decisionali. Due esempi concreti dimostrano che questo approccio non è utopico, ma già realtà. Rigenerare, quindi, è un atto di leadership sistemica, non di buonismo.
Quiz a Risposta Breve
Dopo aver letto l’articolo, prova a rispondere a queste domande:
- Che differenza c’è tra sostenibilità e rigenerazione nel contesto aziendale? La sostenibilità mira a ridurre l’impatto negativo, mentre la rigenerazione punta a creare impatti positivi e duraturi.
- Cosa intende Niels de Fraguier quando afferma che “dobbiamo restituire più di quanto prendiamo”? Invita le organizzazioni a generare valore e benessere invece di limitarsi a ridurre i danni.
- Secondo Wahl, quale cambiamento è richiesto alle organizzazioni per essere rigenerative? Un cambiamento culturale e sistemico che superi il mito del controllo e promuova la vitalità.
- Qual è il ruolo delle persone nelle organizzazioni rigenerative? Sono co-creatori e alleati, non solo risorse: ne viene valorizzato il potenziale e il benessere.
- Cosa significa dare voce simbolica alla natura nei processi decisionali? Includere la prospettiva della natura o delle generazioni future nei processi di governance.
Glossario
- Organizzazione rigenerativa: impresa che crea valore positivo per l’ambiente, la società e le persone, andando oltre la sostenibilità tradizionale.
- Scopo evolutivo: finalità profonda e dinamica di un’organizzazione, che guida le sue azioni verso il bene comune e l’evoluzione collettiva.
- Governance inclusiva: modello decisionale che coinvolge tutti gli stakeholder, inclusi natura e generazioni future, nella definizione delle strategie.
- Sistema bioculturale: insieme integrato di elementi ecologici, sociali e culturali con cui un’organizzazione interagisce e da cui trae significato.
- Leadership rigenerativa: stile di leadership orientato alla creazione di condizioni favorevoli alla vita, al benessere collettivo e alla trasformazione sostenibile.
- Team autogestiti: gruppi di lavoro che operano senza gerarchie rigide, prendendo decisioni in modo autonomo e responsabile.
- Impatto positivo: effetto che genera miglioramenti reali e duraturi sull’ambiente, le persone e le comunità coinvolte.