Oltre le Aule: Strategie per Studenti e Recruiter
Come vivere con serenità il percorso di studio universitario e valorizzarlo per la ricerca del lavoro
L’importanza della Formazione Universitaria
Il traguardo della laurea rappresenta indubbiamente un obiettivo personale ed allo stesso tempo collettivo di intenso valore di rinascita culturale, sociale ed economica. L’apertura mentale che si dovrebbe acquisire nelle aule universitarie deve essere motivo di orgoglio individuale e di valore aggiunto per un qualsivoglia contesto lavorativo.
La Pressione sulle Spalle degli Studenti
Tuttavia, le cronache degli ultimi anni mostrano dati alquanto allarmanti sulle decisioni di diversi giovani e giovanissimi che arrivano anche a compiere gesti estremi per la mancata riuscita del loro percorso di studio accademico. Svariate testate giornalistiche mettono in evidenza titoli inquietanti su questa situazione pubblica che impaurisce ancor più gli studenti creando inevitabilmente situazioni di stress e di ansia.
Dati Allarmanti su Prestazioni e Percezioni
Nel 2023, una ricerca condotta da Skuola.net[1] (uno dei più ampi ecosistemi orientati ai giovani) su un campione di 1100 studenti universitari ha messo in luce che il 26% ha mentito su qualche bocciatura, il 38% sulla reale media dei voti ed il 16% riguardo la propria presenza a lezione. Le statistiche evidenziano anche che ben il 25% degli intervistati dichiara di aver pensato al gesto estremo nel caso in cui le proprie menzogne venissero scoperte. Le cause di questo disagio sono quasi sempre da ricercarsi nella forte pressione psicologica subita. Infatti, la paura di fallire è ingrandita dall’importanza che a livello sociale si attribuisce alla laurea come un traguardo “necessario” della vita di una persona e non come uno strumento di crescita ed arricchimento per la persona e per la società.
Ridefinire il Significato del Successo Accademico
L’umile obiettivo di questa contribuzione è proprio quello di spronare gli studenti a pensare il raggiungimento del titolo accademico sotto un’ottica piu ampia, orientata al futuro e focalizzata sul contesto lavorativo e non su una mera competizione tra colleghi universitari o su una forma di compiacimento familiare ed in generale, sociale. Infatti, durante gli anni accademici, tutto il contesto universitario dovrebbe far da contorno per permettere ad ogni studente di poter rispondere a domande specifiche, come:
1) Quale utilità attribuisco a questo titolo di studio?
2) Quali obiettivi futuri riuscirò a raggiungere grazie alla laurea?
3) Per quale ruolo lavorativo potrò usufruire di tutti i sacrifici che stanno dietro al mio percorso di studio universitario?
Bisognerebbe sforzarsi a comprendere che la laurea è un passaporto per accedere a posizioni lavorative piu prestigiose, di respiro nazionale ed internazionale. Bisogna capire che la competizione volta al compiacimento altrui è distruttiva e che la buona volontà associata ad un buon metodo di studio conduce gli studenti ad una strategia di cooperazione e competizione costruttiva in cui ci si consiglia, confronta, aiuta ed allo stesso tempo ci si sfida genuinamente per un obiettivo comune, per migliorarlo e raffinarlo per noi e per coloro che lo sceglieranno dopo di noi.
La Laurea Come Fondamenta per il Futuro
La laurea deve, allora, essere vista come le fondamenta di un palazzo che noi stessi costruiamo con camere in cui trascorriamo la nostra quotidianità, con camere di passaggio e con camere che non utilizziamo ma di cui possediamo la chiave per potervi accedere in qualsiasi momento. Queste ultime sono il risultato dei nostri cambi di programma, del nostro tempo non ottimizzato e forse dei nostri insuccessi ma sono lì per ricordarci che possiamo trarne il meglio nel futuro, per renderci consapevoli del cambiamento delle nostre scelte e per mostrarci che in ogni caso abbiamo tracciato una strada che possiamo sempre intraprendere con nuovi obiettivi.
Orientamenti per Recruiter e Studenti
Cerchiamo dunque, in questa sede, di focalizzarci su alcuni aspetti per recruiter e per studenti affinché si possa trarre il meglio del percorso di studio di un candidato.
Come detto, i cambiamenti di rotta nel percorso universitario, i ritardi, i fallimenti devono essere motivo di una presa di coscienza e di una fortificazione personale volta al successo e non al fallimento. In questo caso, nessun recruiter ha il diritto di indagare sui cambiamenti o sulla non riuscita del candidato per un percorso accademico rispetto ad un altro. Il ruolo del recruiter deve limitarsi ad accertare il titolo richiesto per la posizione lavorativa offerta, a riconoscere se l’intero percorso accademico e professionale è in linea con la figura da assumere, a prendere atto che il CV non presenti troppi periodi di inattività del candidato ed a tradurre le linee del CV del candidato in risorse da investire per la propria azienda o istituzione in modo equo, meritevole ed inclusivo.
Per gli studenti, invece, i miei consigli si riassumono nei seguenti punti: la competizione tra colleghi universitari ed il compiacimento sociale del titolo di laurea non porta sicuramente ad uno sbocco professionale ma, al contrario, al distaccamento dal mondo del lavoro. Il titolo di laurea conseguito con ottimi risultati è, per i recruiter, dimostrazione di numerose competenze: orientamento al risultato, conoscenza tecnica approfondita, ricerca e analisi dei dati. I cambiamenti ed i fallimenti accademici sono normalissimi: meglio precisare sul CV quali corsi sono stati frenquentati ed in quale periodo piuttosto che lasciare dei grossi vuoti. Ogni percorso accademico seguito potete tradurlo in risorsa a vostro favore. Il motivo del cambiamento è una vostra ragione intima e non del recruiter. Spesso, si è più portati per una una professione tecnica, artigianale e manuale. In questo caso, è molto meglio investire sulla propria esperienza professionale senza tuttavia fermarsi con i processi di formazione: è necessario, infatti, conseguire certificazioni mirate che portino ad un miglioramento ed una specializzazione elevata e forse, oggi, anche rara. Infine, mettere in stand-by la laurea può anche essere giustificato se allo stesso tempo si è provveduto a seguire altre formazioni o acquisire nuove esperienze professionali.
Conclusione
Concludo questa mia riflessione dicendo che ogni profilo dei candidati ha un percorso diverso, e possiede determinate competenze e conoscenze. Tutti questi profili rappresentano dei tasselli che valgono senza eccezione alcuna. Il gioco per le Università, gli studenti ed i recruiter consiste nell’individuare di quale puzzle questi tasselli fanno parte!
***
[1] https://www.skuola.net/news/inchiesta/universitari-crisi-suicidi-bugie-pressione-sociale.html
Questo articolo è offerto da:
altri articoli di questo autore
Bibliografia consigliata:
- Gioventù Bloccata. Il difficile passaggio dalla scuola al lavoro in Italia
- Lavorare per crescere nelle organizzazioni.
- Cosa e dove: strategie digitali di ricerca del lavoro
- Recruiting 4.0: Non cercare il talento, fatti trovare. Come il marketing e la comunicazione hanno rivoluzionato il mondo delle risorse umane
- Lean Recruitment.
- Talento. Come scovare le persone vincenti, creative e piene di energia positiva
- La selezione del personale in azienda. Quando i migliori risultati sono le persone. Manuale pratico per professionisti e aziende consapevoli
Potrebbero interessarti anche questi articoli:
- Incontrerai il lavoro dei tuoi sogni | Laura Catucci
- Dal “Perché dovrei assumerti” al “Perché dovrei scegliere la vostra azienda” | Cosimo Daniele Vitale
- Il valore della tesi di laurea nel processo di selezione | Stefano Bresciani
- Il colloquio col Recruiter: la paura è sfidare sé stessi | Laura Catucci
- Come scrivere un CV efficace | Matteo Cafiero
- Inviare il CV non basta: Metacognizione e Personal Branding | Valentina Menga
- L’assessment nella valutazione dei potenziali | Mike Manica
- Il Giudizio: i Bias Cognitivi nella Valutazione e l’Importanza della Consapevolezza | Laura Catucci
- Il Recruiting Day: una bussola di opportunità | Domenico Piccininno
- I gironi danteschi per recruiter e candidati | Sara Brasca
- Vorresti essere nei suoi panni caro Recruiter? | Angela Schiraldi
- YOLO Economy, Mercato del Lavoro e Sfide per gli HR
- La persona al colloquio tra stati emotivi e il lavoro del Recruiter | Antonio Signorello
- Quali domande porre ai candidati durante la selezione?
- Obiettivi professionali e analisi SWOT | Rovena Bronzi
- La tua azienda è in grado di attrarre talenti?
- Selezionare le persone giuste
- Il valore di una scelta: è semplice selezionare e valutare? | Laura Catucci
- Come conviene valutare in ambito di selezione? Esiste il candidato ideale? | Francesco Puppato
- Il candidato ideale, quali sono le caratteristiche preferite in azienda | Antonio Signorello
- Superare il processo di selezione con l’intelligenza emotiva: riconoscere i propri limiti | Antonio Signorello
- Generazione Y e Z: 5 modi per attrarre i giovani in azienda | Alessandra Bidetti
- Quando cercare un nuovo lavoro diventa come un viaggio in barca | Rovena Bronzi
- Le 3 JOBS: Job Analysis, Job Description e Job Profile | Solidea Marzo
- L’ “Effetto Alone” nella valutazione dei candidati: i selezionatori sono esseri umani | Alessandra Bidetti
- La stesura del CV e della lettera di presentazione | Rovena Bronzi
Articolo interessante su cui riflettere… personalmente credo che l’ ansia psicologica degli studenti sia conseguenza di una società che non riesca a tradurre le loro esigenze, e di una formazione che troppo spesso non trova sbocco nel mondo lavorativo. Io ho 31 anni , sto facendo un corso post laurea in risorse umane , da 5 anni lavoro in una catena di ristorazione e sono laureata in relazione internazionali, dunque penso di essere il perfetto esempio di quello che dico .