Il mercato del lavoro digitale
Adattarsi e formarsi per quello che sta per arrivare
di Solco Srl
L’ICT revolution, non è solo un cambiamento, è una rivoluzione. In poco tempo alcune attività che ora sono in mano agli esseri umani potrebbero essere svolte da “cervelli” artificiali.
Questa visione futurista rappresenta per la maggior parte delle persone un problema futuro: al posto di lavoro ci sarà una macchina, ciò si potrebbe tradurre in disoccupazione.
I TREND GLOBALI
L’andamento del mondo del lavoro dice che il costo del lavoro è inferiore alla media. Il mercato sembra chiedere sempre di “più per meno”.
Ciò avviene su due piani, da un lato, l’uomo e la macchina e dell’altro la forza del lavoro umana sottopagata e la forza di lavoro umana ben retribuita.
Un articolo dell’Economist trattava questa questione “una parte sempre più ampia di ricchezza è creata col lavoro di pochi, mentre per la stragrande maggioranza dei lavoratori il lavoro non garantisce più un guadagno soddisfacente né , tantomeno, dignitoso”.
Le novità tecnologiche devono stimolare un dialogo costruttivo sul da farsi e non far paura. Per arrivare al lavoro del futuro, discussione e sviluppo si devono agganciare all’ICT revolution.
Quindi i lavoratori devono cambiare mentalità perché il lavoro non sarà più ripetitivo né procedurale. La creatività, l’intraprendenza, la progettazione e l’adattabilità saranno la forza di lavoro.
Per questo rinnovo servono percorsi formativi così da evitare il prossimo mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Sarà obbligatorio provvedere ad abbattere l’analfabetismo informatico, anche con l’insegnamento della scrittura di codici.
Chi parteciperà, si adatterà e si formerà sarà capace di andare verso il cambiamento che la rivoluzione ICT sta avviando.
Chi ha paura del lavoro del futuro?