Manager e Imprenditori nell’Era dell’Incertezza
Intervista a Salvatore Garbellano
In questo incontro con Salvatore Garbellano, autore del libro Imprenditori Trasformazionali e Management di Movimento, approfondiamo tematiche centrali per le aziende moderne, con un focus particolare sulla gestione delle persone e le dinamiche che caratterizzano le imprese in un contesto sempre più interconnesso e competitivo.
Salvatore Garbellano, docente a contratto di Management e Organizational Behaviour al Politecnico di Torino, vanta una carriera ricca di esperienze. Ha ricoperto ruoli dirigenziali in aziende come Fiat e Poste Italiane, e la sua attività di ricerca lo ha portato a scrivere articoli e libri pubblicati su prestigiose riviste, tra cui Measuring Business Excellence e Harvard Business Review Italia. La sua expertise si estende all'intersezione tra teoria e pratica nel campo della gestione delle risorse umane e del comportamento organizzativo.
Durante l'intervista, Garbellano introduce alcuni dei concetti fondamentali del suo libro, come l’imprenditore trasformazionale. Questo tipo di imprenditore si distingue per la capacità di anticipare i cambiamenti, con una visione strategica che non si limita a rispondere alle sfide del presente, ma prepara l'azienda a un futuro imprevedibile. L’imprenditore trasformazionale investe nelle competenze delle persone all’interno dell’organizzazione, creando una cultura aziendale resiliente e pronta a innovare.
Vengono anche affrontate le decisioni strategiche relative a modelli come reshoring, nearshoring, friendshoring e rightshoring. Questi approcci permettono alle imprese di ripensare e ridisegnare le proprie catene di fornitura, riducendo le distanze dalle filiere produttive e rispondendo in maniera più agile alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione. Garbellano esamina in dettaglio come le aziende possano adottare queste strategie, tenendo conto di fattori geopolitici, economici e sociali.
Un altro tema centrale dell’intervista è la leadership for impact. Garbellano spiega come gli imprenditori di successo non solo influenzano le proprie organizzazioni, ma siano in grado di estendere il loro impatto anche alle comunità e ai territori in cui operano. La leadership trasformazionale, quindi, si misura non solo in termini di risultati aziendali, ma anche attraverso la capacità di creare cambiamenti positivi che vadano oltre i confini aziendali e generino un impatto duraturo.
Infine, viene discusso come le aziende possano affrontare le sfide legate alla gestione del benessere dei dipendenti, alla valorizzazione delle diversità e alla fidelizzazione dei talenti. In un mondo in cui le esigenze dei lavoratori sono in costante evoluzione, Garbellano sottolinea l'importanza di offrire un ambiente che non solo rispetti, ma promuova il benessere fisico, mentale e professionale delle persone. La capacità di attrarre e trattenere i talenti è una delle chiavi per il successo in un panorama sempre più competitivo.
Questa intervista offre uno spunto prezioso per tutti coloro che vogliono comprendere come le imprese possono affrontare e gestire le trasformazioni in corso, mettendo al centro le persone e le loro esigenze, senza mai perdere di vista l'evoluzione strategica necessaria per restare competitivi.
Scopri come imprenditori e manager possono trasformare la loro visione in azioni concrete, applicando le strategie più innovative per garantire la crescita e il successo duraturo delle proprie aziende.
Un breve riassunto dell'intervista con i punti chiave.
F.P: Buon pomeriggio Salvatore, grazie per essere con noi. Iniziamo subito con una domanda che svela il cuore del tuo libro: cosa intendi per "imprenditore trasformazionale" e come si differenzia dall'imprenditore tradizionale?
S.G.: Buon pomeriggio a voi, grazie per l'invito. Il concetto di "imprenditore trasformazionale" nasce dalla necessità di andare oltre le tradizionali definizioni di imprenditorialità. L'imprenditore trasformazionale è colui che, di fronte alle sfide dell'incertezza, non solo si adatta, ma guida il cambiamento. È un imprenditore che ha la capacità di vedere ciò che gli altri non vedono, di anticipare i trend e di preparare la propria azienda a eventi che potrebbero sembrare transitori, ma che invece sono parte di un cambiamento più ampio. La differenza principale rispetto all'imprenditore tradizionale sta nella visione strategica e nella capacità di agire proattivamente, investendo nelle competenze interne e adottando tecnologie nuove prima che diventino mainstream.
F.P: Puoi farci un esempio pratico di come un imprenditore trasformazionale possa anticipare i cambiamenti rispetto agli altri?
S.G.: Certamente. Prendiamo, ad esempio, la crisi legata alla scarsità dei chip. Gli imprenditori trasformazionali hanno saputo vedere non solo il valore tecnologico di questi componenti, ma anche come essi fossero cruciali per l'evoluzione futura dei prodotti. Alcuni imprenditori hanno deciso di investire direttamente nella produzione di chip, acquistando aziende che li producevano, per garantirsi la materia prima e il know-how necessario. Questo approccio ha permesso loro di rispondere prontamente alla carenza e, allo stesso tempo, di garantire un vantaggio competitivo sul lungo termine.
F.P: In un periodo così turbolento come quello che stiamo vivendo, con cambiamenti geopolitici, crisi economiche e sfide globali, quali sono le principali difficoltà che un imprenditore trasformazionale deve affrontare?
S.G.: Le sfide sono molteplici. Da un lato, c'è la necessità di restare agili e pronti a rinnovarsi in un contesto che cambia rapidamente. Dall'altro, gli imprenditori devono affrontare decisioni strategiche delicate, come quelle relative all'internazionalizzazione o al reshoring, ovvero riportare la produzione in paesi vicini. Un'altra difficoltà è quella di gestire i cambiamenti interni, con una maggiore attenzione al benessere delle persone e alle nuove esigenze lavorative, come il lavoro da remoto. È fondamentale che gli imprenditori comprendano che il cambiamento non è solo tecnologico, ma anche sociale e culturale, e che queste variabili devono essere integrate nelle loro decisioni.
F.P: Nel tuo libro parli di reshoring, nearshoring, friendshoring e rightshoring come strategie per adattarsi ai cambiamenti geopolitici. Come si decidono queste scelte? E qual è l'approccio migliore per le PMI italiane?
S.G.: Le scelte dipendono molto dalla strategia di ogni impresa. Ad esempio, alcune aziende italiane stanno riportando la produzione in Italia o in paesi vicini come la Croazia o la Tunisia, per ridurre la dipendenza da fornitori lontani e per rispondere più rapidamente alle esigenze del mercato. La chiave sta nella comprensione della catena di fornitura e nella valutazione dei rischi geopolitici. Le PMI italiane, rispetto alle grandi imprese, hanno il vantaggio di essere più agili, di adattarsi con maggiore velocità alle nuove necessità, di customizzare i propri prodotti e di rispondere in modo flessibile a richieste specifiche. Questo è uno dei principali punti di forza delle piccole e medie imprese italiane, che devono sfruttare la loro capacità di innovare e personalizzare.
F.P: Parliamo di persone. Come si gestisce un team in un'azienda che sta attraversando una trasformazione così radicale?
S.G.: La gestione delle persone in un contesto di cambiamento continuo è una delle sfide più grandi per gli imprenditori e i manager. La capacità di ascoltare, dare feedback e valorizzare le persone è cruciale. Le persone non rimangono in un'azienda solo per uno stipendio, ma per il riconoscimento del loro valore, della loro professionalità e dei risultati che ottengono. Un'azienda deve essere in grado di offrire un ambiente che permetta alle persone di crescere professionalmente, ma che tenga anche conto delle loro esigenze personali, come il benessere fisico e mentale. Il lavoro non è più visto come qualcosa di separato dalla vita privata, e questo è un cambiamento fondamentale. Le politiche di welfare, per esempio, stanno diventando sempre più centrali, ma vanno al di là delle mode e devono rispondere a reali bisogni dei dipendenti.
F.P: Qual è la tua opinione sul futuro delle PMI italiane in un mondo sempre più digitalizzato e globalizzato?
S.G.: Sono ottimista. Le PMI italiane hanno una capacità unica di adattarsi ai cambiamenti e di innovare. Molte piccole e medie imprese stanno abbracciando la digitalizzazione, non solo per ottimizzare i processi, ma anche per rimanere competitive a livello globale. La capacità di entrare in mercati esteri e di adattare i propri prodotti alle specifiche esigenze locali è uno degli aspetti che distingue le PMI italiane. Il futuro non è privo di sfide, ma sono convinto che le PMI siano pronte a giocare un ruolo cruciale nel panorama economico globale, grazie alla loro flessibilità, alla qualità dei loro prodotti e alla capacità di fare rete.
F.P: Qual è il consiglio che daresti a un imprenditore che vuole affrontare le sfide del futuro?
S.G.: Il consiglio che darei è di essere curiosi e di non fermarsi mai a ciò che si sa già. Il mondo sta cambiando rapidamente, e solo chi è pronto a imparare e ad adattarsi riuscirà a far fronte alle sfide future. La curiosità è una delle soft skills più importanti per un imprenditore. Non abbiate paura di sperimentare nuove idee, anche se non sono ancora ampiamente accettate. Il coraggio di affrontare l'ignoto, di uscire dalla propria zona di comfort, può fare la differenza. E, cosa fondamentale, non dimenticate di ascoltare le persone, sia dentro che fuori l'azienda, perché è proprio dal confronto che nascono le migliori idee.
F.P: Per concludere, che ruolo ha la leadership nell’imprenditoria trasformazionale?
S.G.: La leadership oggi non si limita più alla gestione interna dell'azienda. È una leadership che deve avere un impatto sul territorio, sulla comunità, e che deve essere in grado di guidare il cambiamento non solo all’interno dell’azienda, ma anche all’esterno. Un leader trasformazionale deve essere capace di ispirare gli altri, di vedere oltre le sfide immediate e di preparare l’azienda al futuro. Ma deve anche avere il coraggio di innovare, di fare scelte audaci, e di coinvolgere le persone nel processo di cambiamento. La leadership è ormai una questione di impatto: bisogna essere leader non solo dentro i confini dell’azienda, ma anche nel proprio ecosistema, nelle scuole, nelle comunità e nei territori.
D: Grazie Salvatore, è stato un piacere parlare con te oggi. Il tuo libro sicuramente fornirà spunti preziosi a tanti imprenditori e manager che si trovano a dover affrontare un futuro incerto.
S.G.: Grazie a voi, è stato un piacere!
Imprenditori trasformazionali e management di movimento.
Imprese leader nell’età dell’incertezza.
di Salvatore Garbellano
Editore: Franco Angeli
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2024
Disponibile su Amazon
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Leggi la nostra recensione del libro:
Imprenditori trasformazionali e management di movimento – recensione