Leadership con Ironia: Rivoluzionare il Management Moderno

Intervista a Paolo Iacci

Siamo abituati a pensare al management come un’attività seria, rigida, talvolta stressante. Ma è davvero l’unica strada? Paolo Iacci, esperto di gestione delle risorse umane e autore del libro Ironia” edito da Franco Angeli, in questo incontro ci ha guidato alla alla scoperta di una visione alternativa: l’ironia come competenza strategica per i leader e strumento rivoluzionario per il management moderno.

Chi è Paolo Iacci
Presidente di Eca Italia, Direttore scientifico di AIDP, è titolare della cattedra di “Gestione delle risorse umane” all’Università Statale di Milano, dopo essere stato Presidente di BCC Credito Consumo e Direttore generale del Gruppo Pride. Ancor prima aveva ricoperto posizioni di Direttore HR e organizzazione in Italtel, Reader’s Digest, Banca Intesa e Iccrea Holding. Già consigliere di amministrazione dell’Università Bocconi e di alcune altre società pubbliche e private, collabora con la Business school 24Ore e con Harvard Business Re-view. È autore di numerosi volumi di management. Con Ironia esplora il potere dell’umorismo per trasformare il lavoro e le relazioni professionali.

Un breve riassunto dell'intervista con i punti chiave.

D: Buongiorno, Paolo. Partiamo dal tema centrale del tuo libro, Ironia. Perché hai deciso di scrivere su questo argomento?

P.I.: Grazie per l’invito. L’idea di scrivere Ironia è nata dalla mia esperienza professionale e personale. Dirigo da anni una rivista online, HR Online, dove ogni editoriale inizia con una barzelletta. Ho notato che contenuti leggeri e ironici attirano più attenzione, anche tra i manager. Questo mi ha portato a riflettere sull’importanza di portare l’ironia nel contesto lavorativo, soprattutto in un ambiente dove spesso domina la serietà.

D: L'ironia sembra lontana dal management tradizionale. Qual è il suo valore nel mondo aziendale?

P.I.: L'ironia è un potente strumento per gestire il lavoro in modo più autentico e leggero. Troppo spesso il lavoro viene vissuto come fatica o oppressione. Questo approccio è il risultato di concezioni storiche e culturali, ma oggi dobbiamo ripensarlo. L'ironia aiuta a rompere le dinamiche rigide, favorendo relazioni più umane e ambienti più produttivi. Inoltre, è un ottimo mezzo per comunicare messaggi complessi senza risultare pedanti.

D: Puoi farci un esempio concreto di come l'ironia possa essere utilizzata in azienda?

P.I.: Certo. Anni fa, lavoravo per una società di headhunting e curavo una newsletter. Inizialmente, era molto seria, con dati macroeconomici dettagliati. Poi abbiamo introdotto storielle e aneddoti leggeri. Il risultato? I manager, soprattutto quelli di alto livello, leggevano e rispondevano molto di più. Questo dimostra che anche chi occupa ruoli di grande responsabilità apprezza una comunicazione più leggera.

D: Hai citato l’autoironia come elemento centrale del tuo libro. Perché è così importante?

P.I.: L’autoironia è fondamentale perché ci aiuta a prendere consapevolezza dei nostri limiti. Nella cultura classica, il limite era visto come qualcosa di positivo: essere consapevoli di ciò che possiamo e non possiamo fare è la base per la felicità. Un manager che si prende troppo sul serio non solo rischia di isolarsi, ma perde anche la capacità di entrare in sintonia con il suo team.

D: Ma l'ironia non rischia di sfociare nel sarcasmo o di offendere qualcuno?

P.I.: Questo è un punto cruciale. L'ironia deve sempre essere accompagnata dal rispetto. Quando è usata per umiliare o deridere, diventa sarcasmo, che è distruttivo. Al contrario, l'ironia costruttiva permette di affrontare argomenti complessi con leggerezza e senza conflitti inutili. Il segreto è conoscere bene il proprio interlocutore e il contesto.

D: Le nuove generazioni in azienda sembrano avere aspettative diverse. Come si integra l’ironia in questo contesto?

P.I.: I giovani cercano ambienti di lavoro più rilassati e autentici. Non sono abituati a una leadership autoritaria e non accettano facilmente ordini senza spiegazioni. L'ironia, specialmente quella autoironica, può essere uno strumento efficace per creare un clima più inclusivo e attrattivo per loro.

D: Ci sono stati momenti in cui hai visto l'ironia fallire in azienda?

P.I.: Certo, succede quando non viene calibrata sul pubblico. Un esempio famoso è il pamphlet di Jonathan Swift, Una modesta proposta, in cui suggeriva ironicamente di cucinare i bambini poveri per risolvere la fame [...]. Non tutti colsero il tono ironico, e Swift subì molte critiche. Questo dimostra che l'ironia funziona solo se l’interlocutore ha le chiavi per comprenderla.

D: L'ironia è una competenza che si può apprendere?

P.I.: Assolutamente sì. Come molte competenze, richiede allenamento ed esposizione. Leggere libri, ascoltare comici e osservare persone che utilizzano l'ironia con maestria sono ottimi modi per svilupparla. Anche Socrate sosteneva che l’ironia è un metodo che si apprende.

D: Qual è il messaggio principale che vorresti lasciare ai lettori del tuo libro?

P.I.: Che l'ironia non è solo un mezzo per rendere più piacevole il lavoro, ma anche un metodo per vivere meglio. Nel contesto lavorativo, può aiutare a gestire conflitti, migliorare le relazioni e affrontare le sfide con un approccio più equilibrato. In un mondo sempre più polarizzato, l'ironia ci ricorda che la realtà è fatta di sfumature.

D: Grazie, Paolo, per questa intervista.

P.I.: È stato un piacere parlare con voi, e spero che il libro possa offrire nuovi spunti a chi lo leggerà.

Ironia - coverIronia
di Paolo Iacci
Editore: Franco Angeli
Data di pubblicazione: 2 dicembre 2024

 

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Ironia di Paolo Iacci – Recensione

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