Forza lavoro: diversità e cambiamenti demografici
La maggiore eterogeneità di composizione della forza lavoro costringe le imprese ad adottare nuove prassi di gestione delle risorse umane per poter continuare a competere sul mercato
La forza lavoro all’interno delle imprese è sempre più varia in termini di età, di origine etnica e di cultura; lo sarà ancora di più negli anni avvenire.
Le direzioni HR si trovano a gestire 5 generazioni di dipendenti, con bagagli culturali e visioni del lavoro diametralmente opposte
La stima della presenza straniera regolare in Italia è, all’inizio del 2017, di 5.359.000 persone. Se aggiungiamo la componente irregolare (come indicata dall’Ismu in circa 400.000) si raggiunge un totale delle presenze immigrate in Italia intorno a 5.800.000 persone, circa il 9% sulla popolazione residente.
Non è facile stabilire quali saranno le implicazioni.
Poiché la crescita delle forza lavoro si stima che avverrà principalmente nella componente degli immigrati, le aziende per poter trarre pieno vantaggio, dovranno garantire che i dipendenti ed i sistemi di gestione delle risorse umane siano liberi da ogni pregiudizio originale.
Gestire la diversità significa creare una cultura organizzativa che sappia valorizzare le differenze, costruire sistemi di gestione delle risorse umane non discriminanti, offrire maggiori opportunità di carriera a tutti, promuovere la conoscenza e l’accettazione delle dissonanze culturali, favorire l’interesse ai programmi formativi ed educativi e gestire la resistenza dei dipendenti nei confronti della diversità.
Le capacità richieste ai manager
Per gestire una forza lavoro così eterogenea, i manager devono sviluppare una serie di ulteriori capacità, che comprendono:
- il saper comunicare efficacemente con i dipendenti che hanno background culturali molto eterogenei
- l’avvio di programmi di sviluppo per i dipendenti che differiscono tra loro per età, preparazione scolastica, origine etnica, abilità fisica e cultura
- la restituzione di feedback sulle prestazioni basati su risultati oggettivi piuttosto che sui valori e/o stereotipi negativi ( sulle donne, sulle minoranze e sui portatori di handicap)
- la creazione di un ambiente di lavoro che consenta a tutti, indipendentemente dal loro background, di essere creativi ed innovativi
- il riconoscimento e le risposte ai bisogni delle diverse generazioni di lavoratori.
E non c’è tempo da perdere.
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