Ricerca dell’Isfol sulla Responsabilità Sociale d’Impresa
La formazione delle alte professionalità
di Solco
L’Isfol ha analizzato le attività formative e le iniziative collegate alla RSI rivolte alle alte professionalità promosse dai Fondi interprofessionali: Fondir e Fondodirigenti. Entrambi rappresentano i dirigenti del terziario, del settore finanziario e dell’industria manifatturiera.
Lo studio ha integrato una ricerca con una serie di contatti, incontri e confronti con i direttori di questi fondi interprofessionali. Essi hanno messo a disposizione dei progetti finanziati per essere analizzati.
LA METODOLOGIA DI ANALISI
Il primo screening ha individuato le iniziative promosse sulla RSI negli ultimi 2 anni dalle aziende aderenti a questi Fondi sono le seguenti:
- responsabilità d’impresa
- welfare aziendale
- conciliazione tra tempi di vita e di lavoro
- promozione delle pari opportunità
- sicurezza sul lavoro
- creazione del valore sociale
- finanza etica
- normative ISO
- progetti di valorizzazione delle competenze dei dirigenti
- ecc.
Nel secondo screening, si è tenuto conto dei contenuti e delle ore formative dedicate alla RSI rispetto alle ore totali del piano.
I RISULTATI DELL’INDAGINE
Per tipologia d’impresa per classe dimensionale
Le imprese che si sono beneficiate degli interventi formativi per dirigenti sono state maggiormente le grandi imprese (53%), seguite delle medie imprese (28%). Le piccole imprese sono presenti al 15% e le microimprese al 4%.
Per settori
Nel settore del commercio-turismo-servizi il 47% delle imprese erano interessate all’attività, seguita da quello dell’industria (30%), mentre il settore creditizio-finanziario il 7% e il settore logistico, spedizioni e trasporto per il 3%.
Tipologia di piano
Prevalenza dei piani aziendali con l’83,3%, mentre quelli individuali sono il 13,3%. I piani territoriali sono stati scelti dal 3,3%.
Obiettivi dei piani
Le finalità individuate si sono concentrate sul mantenimento/aggiornamento delle competenze (62,5%) e sulla competitività d’impresa/innovazione (30%). La competitività settoriale, il mantenimento dell’occupazione e lo sviluppo locale sono state il 2,5% cadauna durante l’analisi.
Per geografia
Nel centro Italia si concentrano il maggior numero di regioni interessate alle progettazioni analizzate, però con meno piani formativi rispetto al Nord-ovest.
Il Nord-est e il sud hanno lo stesso numero di regioni coinvolte con un numero diverso di piani.
La crisi economica ha cambiato radicalmente il welfare aziendale, meno indirizzato all’erogazione di bonus economici e più improntato sugli incentivi che concedono flessibilità, formazione e aiuti per conciliare lavoro e famiglia.
In mancanza di un welfare pubblico le aziende scelgono le prestazioni del welfare integrativo per soddisfare i dipendenti e la produttività aziendale.
Dalla ricerca dell’Isfol, sulla Responsabilità Sociale d’Impresa nelle PMI, si nota quanto ancora c’è da migliorare e diffondere gli interventi di formazione per adeguare le competenze dei dirigenti alle nuove esigenze aziendali.
Solco Srl propone un’analisi della popolazione lavorativa per identificare gli strumenti più adatti ad ogni realtà aziendale. Attraverso il welfare aziendale il datore di lavoro ottiene un migliore clima aziendale, apporta un valore aggiunto al rapporto con l’impresa, stimola la produttività individuale e in più ottiene una detrazione fiscale dalle somme spese per l’acquisto dei beni e servizi.