Formare giocando? Non è un gioco da ragazzi
L’utilizzo del gioco come metafora per trasferire conoscenze e veicolare messaggi è un processo che si manifesta ormai da diversi anni in maniera sempre più diffusa.
Di fronte a tale fenomeno si verificano spesso due reazioni opposte:
- i sostenitori del cambiamento che si entusiasmano, ma spesso quasi per partito preso di fronte alla novità e alla modalità formativa fuori dagli schemi;
- i resistenti al cambiamento che si mostrano, anche qui per partito preso, scettici di fronte a una novità che fa saltare il classico schema o il modello precostituito.
La verità sta spesso nel mezzo.
Il gioco può rappresentare un ottimo strumento e veicolo formativo, a patto che si verifichino determinate condizioni:
1) Gioco si, ma coerente con l’organizzazione. L’utilizzo del gioco di ruolo si sposa perfettamente quando il cambiamento o la necessità di interpretare ruoli diversi rappresenta un’esigenza formativa effettiva; cosi’ come ad esempio la metafora del gioco “competitivo” mal si sposa con una struttura che ha come filosofia caratterizzante il forte spirito collaborativo e che non tollera alcuna competizione interna nella propria struttura.
2) Giocare e contestualizzare. Le modalità ludiche devono essere sempre intervallate dai richiami alla contestualizzazione aziendale. Giochiamo a Risiko perchè abbiamo strategie da progettare in azienda; giochiamo a Monopoli perché abbiamo imprevisti e probabilità da affrontare in organizzazione.
3) Dare una corretta chiusura al gioco. In qualsiasi gioco c’é quasi sempre un soggetto o una squadra che vince; giusto che ci sia anche nel gioco scelto come processo formativo.
Ma al termine è fondamentale chiarire dove si vuole arrivare attraverso la metafora del gioco, quali cambiamenti attuare, quali comportamenti rielaborare.
Altrimenti abbiamo giocato, non formato.
Divertente si… ma è pur sempre formazione, non un gioco da ragazzi.
Dal 1999 nel settore della formazione, selezione e sviluppo, esperienze di 5 anni in multinazionali e aziende italiane e come consulente in ambito di orientamento al lavoro e analisi fabbisogni formativi, docente presso Master per neolaureati. Ideatore di Trainingaming®, modalità formativa basata sulla metafora del gioco di società per i comportamenti organizzativi.