Innalzamento dell'età lavorativa e l'Age Management

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Innalzamento dell’età lavorativa e l’Age Management

di RisorseUmane-HR.it

Nella nostra società, il prolungamento della vita lavorativa sembra essere spesso giustificato principalmente dalla necessità di sostenere il sistema pensionistico. Ma dietro questa motivazione, che ha senza dubbio il suo peso, si cela un potenziale molto più ampio e sfaccettato. Eppure, sembra che il vero valore del contributo dei lavoratori più anziani venga spesso trascurato o sottovalutato.

Se guardiamo alle politiche di ingresso nel mondo del lavoro, come il contratto a tutele crescenti, vediamo tentativi di miglioramento, anche se con risultati e pareri ancora molto dibattuti. Tuttavia, c’è una questione altrettanto importante che necessita di attenzione: come gestire le persone over 50 che si trovano fuori dal mercato del lavoro? Finora, si è fatto ancora troppo poco e, nella maggior parte dei casi, le risposte si limitano a politiche passive. Questo approccio, però, non basta.

Qual è il vero motivo dell’esclusione dei lavoratori senior?

Le aziende spesso giustificano l’allontanamento dei lavoratori più anziani con motivazioni legate a una presunta riduzione delle capacità psico-fisiche o al costo del lavoro, che aumenta con l’anzianità di servizio. Ma è davvero così?

Diversi studi suggeriscono che il divario produttivo tra giovani e meno giovani non è così ampio come si potrebbe pensare. Sebbene l’età possa portare con sé alcune difficoltà, come una minore capacità di apprendimento o un calo nella performance fisica, ci sono anche molti aspetti positivi legati all’esperienza. I lavoratori senior portano con sé competenze sociali più sviluppate, una maggiore affidabilità, un forte senso di responsabilità e una profonda fedeltà all’azienda. In un contesto aziendale, queste qualità possono fare una grande differenza.

Quindi, la domanda è: si tratta di un problema economico o culturale? La risposta è probabilmente un mix di entrambi. Da un lato, esistono effettivamente vincoli economici, ma dall’altro, c’è una mentalità che tende a sottovalutare il valore dei lavoratori senior.

Il ruolo dell’Age Management nelle organizzazioni

L’innalzamento dell’età lavorativa rappresenta una sfida per le organizzazioni, ma anche un’opportunità per ripensare il modo in cui vengono gestite le risorse umane. Gli HR manager hanno un ruolo fondamentale in questo processo, perché sono chiamati a creare un equilibrio tra le esigenze dell’azienda e quelle dei lavoratori. Come? Attraverso strategie di Age Management che valorizzino le competenze dei dipendenti senior e favoriscano una collaborazione efficace tra le generazioni.

Tra le pratiche più efficaci troviamo:

  • Ripensare i compiti e le mansioni: Adattare i ruoli alle capacità e alle esperienze di ogni lavoratore, assicurandosi che ognuno possa dare il massimo.
  • Investire nella formazione continua: Offrire opportunità di apprendimento ai lavoratori senior è essenziale per mantenerli aggiornati e motivati.
  • Promuovere il dialogo intergenerazionale: Creare ambienti in cui giovani e senior possano collaborare e condividere conoscenze è fondamentale per costruire team forti e coesi.
  • Garantire flessibilità lavorativa: Modificare orari e modalità di lavoro per rispondere alle esigenze dei lavoratori più anziani non è solo una scelta etica, ma una strategia vincente.
  • Facilitare percorsi di mobilità interna o outplacement: Quando necessario, supportare i lavoratori senior in una transizione professionale può fare la differenza.

Età lavorativa e cambiamento culturale

In molti casi, il problema principale non è l’età in sé, ma il modo in cui viene percepita. In Italia, rispetto ad altri paesi europei, l’età è spesso vista come un limite piuttosto che come una risorsa. Questo è un aspetto culturale che le aziende possono contribuire a cambiare, adottando politiche che dimostrino concretamente il valore dei lavoratori senior.

Un esempio? In alcuni paesi del Nord Europa, l’idea di coinvolgere attivamente i dipendenti più anziani è già consolidata. I lavoratori senior vengono spesso considerati mentori per le nuove generazioni, grazie alla loro esperienza e alla loro capacità di gestire situazioni complesse. Questa mentalità non solo migliora il clima aziendale, ma aumenta anche la produttività.

Conclusione

L’innalzamento dell’età lavorativa non deve essere visto solo come una necessità economica, ma come un’opportunità per ripensare il ruolo dei lavoratori senior nelle organizzazioni. Attraverso strategie di Age Management, le aziende possono non solo affrontare meglio le sfide demografiche, ma anche guadagnare in competitività, innovazione e inclusione.

Il futuro delle organizzazioni passa anche dalla capacità di creare un ambiente in cui tutte le generazioni possano lavorare insieme, valorizzando le rispettive esperienze e capacità. La chiave per il successo? Guardare all’età non come a un limite, ma come a una risorsa da cui partire per costruire qualcosa di grande.

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