Eccellenza accademica e mondo del lavoro. Il 110 e lode garantisce il successo professionale?

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Eccellenza accademica e mondo del lavoro. Il 110 e lode garantisce il successo professionale?

di Valentina Murace

Per molti giovani che frequentano l’università raggiungere l’eccellenza accademica e ottenere voti alti rappresenta uno degli obiettivi principali. Il mondo del lavoro, però, pone davanti ai neolaureati una realtà leggermente diversa, fatta di requisiti che vanno al di là del voto e della frequenza dei corsi. Qual è allora il ruolo del voto di laurea quando si avvia la ricerca di lavoro?

Nonostante l’elevata preparazione che le università italiane riescono a garantire, esistono diverse dinamiche legate alla valutazione delle conoscenze e al concetto di “eccellenza accademica” che contribuiscono a rendere le università una fonte di ansia e competizione tra gli studenti invece di un luogo di sviluppo del pensiero critico. 

Il dibattito sulla differenza tra le modalità di valutazione delle università italiane e quelle estere è ormai esteso. Opinione comune è che la maggior parte dei giovani che escono dalle università italiane spesso non dispone dello stesso livello di esperienza e consapevolezza lavorativa dei coetanei degli altri paesi. 

Negli ultimi anni, però, molte università italiane stanno cercando di accogliere le esigenze del mercato del lavoro e degli studenti attraverso l’introduzione di sistemi di valutazione non più basati esclusivamente sull’apprendimento mnemonico. Dove possibile, quindi nelle facoltà che lo consentono, si incoraggiano gli studenti a cimentarsi in project work, presentazioni e case study che consentono loro di allenare il pensiero critico, collaborare con le aziende e avvicinarsi al mondo del lavoro attraverso lo sviluppo di skill trasversali come la competenza organizzativa, l’orientamento agli obiettivi e la capacità di presentare idee e progetti in maniera strategica. 

Un altro elemento che suggerisce un concetto di eccellenza legato ai voti e non alle competenze ha a che fare con i vari programmi di eccellenza accademica che alcune università attribuiscono agli studenti esclusivamente in base ai meriti accademici. Anche in questo caso, diverse università hanno iniziato a introdurre tra i criteri di attribuzione di questi riconoscimenti la partecipazione ad attività extracurriculari, quali laboratori, corsi, tirocini ed esperienze all’estero, in aggiunta allo sviluppo di progetti d’impatto sociale. Questo consente agli studenti di adottare una prospettiva che permette loro di uscire gradualmente dall’ottica accademica e avvicinarsi a un approccio pratico e orientato al mondo del lavoro.

Quindi, che ruolo ha il voto nella ricerca di opportunità? Avere consapevolezza di quello che il mercato richiede ai neolaureati costituisce un tassello fondamentale del percorso di formazione che deve iniziare dagli studi. Le aspettative comuni a molti giovani sono basate sul credere che un voto di laurea alto, il 110 e lode o altri riconoscimenti accademici possano “garantire” una ricerca di lavoro veloce e di successo.

In realtà, è bene distinguere tra i contesti in cui un voto di laurea medio-alto può facilitare l’accesso ad alcune opportunità e le esperienze e attività che rispetto al voto di laurea aggiungono valore al profilo di una risorsa junior. 

Alcuni esempi di opportunità in cui la media o il voto di laurea possono rappresentare un valore aggiunto:

  1. Concorsi: in alcuni bandi con una graduatoria a punti, si ottiene un punteggio aggiuntivo per la media dei voti o il voto complessivo assegnato alla laurea
  2. Graduate program: per chi non conosce questa opportunità professionale, il graduate program consiste in un percorso di formazione on the job che permette di sviluppare una conoscenza variegata e ampia di una determinata azienda. Questo percorso di training a 360° ha una durata dai 12 mesi ai 3 anni e prevede una rotazione tra varie funzioni e sedi nazionali e internazionali, se previste, con conseguente inserimento in azienda attraverso un contratto indeterminato e una retribuzione competitiva. In alcuni programmi aver ottenuto un voto di laurea medio-alto rappresenta un requisito, oltre a un’ottima conoscenza della lingua inglese
  3. Borse di studio per master: il master è oggi un percorso di specializzazione molto comune per alcune funzioni come marketing e risorse umane. Considerati gli elevati costi dei master privati, quasi tutte le business school mettono a disposizione una o più borse di studio a copertura totale o parziale dei costi del programma, da attribuire sulla base di requisiti di merito, tra cui il voto di laurea, e di reddito, il valore ISEE
  4. Premio di laurea: un’altra opportunità poco conosciuta sono i premi di laurea offerti dai programmi regionali di diritto allo studio o da aziende e associazioni che attribuiscono un premio in denaro o in tirocinio a laureati che abbiamo ottenuto un voto di laurea che, nella maggior parte dei casi, varia da 108 a 110 e lode.

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Esperienze e attività che fanno la differenza sul tuo CV molto più di un voto di laurea o un percorso di studi completato “in corso”:

  1. Servizio Civile Universale e volontariato: una delle esperienze di volontariato maggiormente apprezzate dai team HR che selezionano candidati junior è quella del Servizio Civile Universale, che consente ai giovani di partecipare a progetti di volontariato in Italia e all’estero. Ogni progetto segue degli obiettivi con riferimento all’Agenda 2030 e consente a chi partecipa di acquisire esperienza lavorativa e ricevere un assegno mensile. Per partecipare ai progetti in partenza nel 2023, è possibile inviare la domanda entro le ore 14 del 10 febbraio
  2. Progetti personali: curare un blog, gestire i canali social dell’azienda di famiglia, aprire il proprio business online o lavorare su altri progetti personali rappresenta un modo per acquisire conoscenze nell’ambito di interesse e dimostrare competenze soft molto richieste nel mondo del lavoro
  3. Tirocini ed esperienze di scambio all’estero: che siano previste dal corso di laurea per l’acquisizione del diploma o che vengano svolte come attività extracurriculari, le esperienze di tirocinio costituiscono il primo contatto con il mondo del lavoro e consentono di sviluppare una consapevolezza delle relazioni professionali e di cosa richiede il mercato nel proprio ambito
  4. Esperienze erasmus come Erasmus Mundus, Traineeship o Studio: le esperienze di scambio all’estero, che siano online o svolte in altri paesi, permettono ai giovani di sviluppare grande consapevolezza a livello personale e la capacità di adattarsi al cambiamento allenando il pensiero laterale e il problem solving, oltre che a costruire un network utile per la carriera futura  
  5. Collaborazioni con blog o think tank e partecipazioni ad associazioni studentesche come le Junior Enterprises: anche queste esperienze aiutano i giovani ad acquisire competenze pratiche in un ambito di loro interesse, da comunicazione a risorse umane, da project management a relazioni istituzionali
  6. Excel e conoscenza della lingua inglese: due competenze trasversali a ogni ambito lavorativo sono l’uso di Excel e la conoscenza della lingua inglese, che forniscono ai giovani profili un grande valore aggiunto presso realtà multinazionali

In conclusione, il 110 e lode garantisce il successo professionale? La risposta alla domanda è no. Anche se si ha una formazione accademica eccellente, questa deve essere valorizzata attraverso una ricerca di lavoro in linea con il proprio profilo, con la consapevolezza che i propri studi possono essere valorizzati in un settore e considerati meno rilevanti in un altro. A questo si aggiungono le varie esperienze che permettono di acquisire competenze trasversali e tecniche che completano il profilo e forniscono ai recruiter una panoramica di quello che la risorsa potrà portare nella loro realtà.

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Valentina Murace
Consulente in Sviluppo di Carriera | Founder @morehuman.resources | Talent Management | Sustainable HR
Da sempre appassionata di accompagnare le persone nella scoperta del loro talento, ho fatto di questa missione il mio lavoro. Consulente in Sviluppo di Carriera e Talent Management presso una realtà internazionale. Oltre a svolgere questa attività a livello professionale, attraverso il mio progetto More Human Resources riesco a coltivare ogni giorno la mia mission, che è quella di migliorare il livello e la qualità dell'informazione dei giovani sul mondo del lavoro e della formazione, far conoscere le diverse opportunità a loro disposizione e accompagnarli in questo viaggio alla scoperta di se stessi e delle loro passioni.

 

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