Devi perdere per capire come vincere. Il viaggio continuo nelle vendite e nella negoziazione

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Devi perdere per capire come vincere.

Il viaggio continuo nelle vendite e nella negoziazione

di Carlo Facheris

Nel mondo delle vendite la vittoria non è mai un punto di arrivo definitivo, ma piuttosto un momento transitorio, una tappa in un percorso che non finisce mai. Le vittorie sono importanti, certo, ma è nelle sconfitte che troviamo le lezioni più preziose, quelle che modellano i grandi professionisti. E non basta una sola sconfitta per capire davvero: ogni caduta ha qualcosa da insegnare, ogni errore aggiunge un pezzo al puzzle della maestria.

Allinizio della carriera, molti venditori affrontano il loro lavoro con la convinzione che basti una strategia ben costruita o un prodotto eccellente per vincere. Tuttavia, la realtà è molto più complessa. Anche con le migliori intenzioni e preparazioni, ci saranno situazioni in cui il cliente dirà di no, in cui la trattativa fallirà, in cui un concorrente più veloce o più abile prenderà il vantaggio.

E qui emerge la prima grande verità: perdere non è solo inevitabile, è essenziale. Finché non provi il sapore amaro della sconfitta, ti mancheranno sempre dei dettagli. Non saprai come reagisci sotto pressione, non capirai come gestire un cliente ostile o un imprevisto che mette a rischio tutto ciò che hai costruito.

La sconfitta insegna umiltà. Ti costringe a rivedere le tue convinzioni, a mettere in discussione le tue abitudini e a cercare nuove soluzioni. Ogni negoziazione fallita ti obbliga a guardarti allo specchio e chiederti: Cosa potevo fare meglio?”

E spesso, la risposta non sta in grandi cambiamenti, ma in dettagli apparentemente insignificanti: un tono di voce inadeguato, una domanda mal posta, un momento sbagliato per spingere sulla chiusura. Solo dopo molteplici sconfitte si sviluppa quel sesto senso che distingue i veri esperti: la capacità di leggere le sfumature, di anticipare le mosse dellaltro e di adattarsi con flessibilità.

Possiamo racchiudere questo concetto con la frase Non è una partita, non è nemmeno un campionato, è una carriera intera” che è un principio fondamentale: il successo nelle vendite e nella negoziazione non si misura in singole vittorie, ma nella capacità di crescere continuamente, di migliorare giorno dopo giorno. Questo richiede pazienza, resilienza e una visione a lungo termine.

Un venditore che punta solo alla chiusura immediata perderà presto di vista ciò che conta davvero: costruire relazioni solide, guadagnare fiducia e generare valore reale per sé e per il cliente. Allo stesso modo, un negoziatore che vede ogni trattativa come una battaglia da vincere a tutti i costi rischia di bruciare ponti e perdere opportunità future.

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Chi eccelle in questo campo non si accontenta mai. Ogni incontro con un cliente, ogni telefonata, ogni e-mail diventa unopportunità per affinare le proprie competenze. E questo approccio richiede una mentalità aperta, pronta ad accettare il feedback, anche quando è difficile da digerire.

In questo senso, le sconfitte diventano i mattoni su cui costruire il proprio successo. Perché ogni errore è unoccasione per imparare, ogni rifiuto è un invito a migliorare e ogni difficoltà superata rafforza la fiducia nelle proprie capacità.

Per chi lavora nel mondo delle vendite, accettare di perdere non significa rinunciare a vincere. Al contrario, significa abbracciare il processo di apprendimento continuo che trasforma le sconfitte in successi futuri.

La chiave sta nel cambiare prospettiva: non vedere la sconfitta come un fallimento, ma come un tassello fondamentale di una carriera che non si limita a un singolo momento, ma che si costruisce nel tempo, un passo alla volta. Perché la vera vittoria non è nella singola chiusura, ma nella capacità di crescere, adattarsi e trionfare nel lungo periodo.

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Carlo Facheris
Docente
In qualità di Senior Associate dell’Accademia di Comunicazione Strategica, si occupa di formazione e consulenze strategiche in aziende di ogni dimensione. Da oltre 15 anni opera nel campo della vendita, dove ha ricoperto ruoli manageriali, formativi e consulenziali.

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