Cultura e Strategia Aziendale: quale privilegiare?
Dalla loro definizione alla loro convivenza. Ecco cosa tenere in considerazione quando ci troviamo a gestirle.
Quante volte vi siete trovati a discutere di cultura e strategia aziendale, trovandovi completamente indecisi su quale delle due far prevalere e perché?
Un po’ come il caso di quando abbiamo analizzato se è preferibile la competenza o l’approccio di un candidato (articolo reperibile al link: https://www.risorseumane-hr.it/valutare-selezione-candidato-ideale/ ); cerchiamo di vedere, innanzitutto, cosa sono ed in cosa si differenziano cultura e strategia: la differenza sostanziale è che la strategia è riportabile in una presentazione, mentre la cultura è un modus operandi che determina il modo in cui vengono svolte le attività, l’approccio che vi è nel fare ogni processo e/o relazione.
In questo senso, grazie alla collaborazione del Dott. Andrea Costa che ha toccato un tema tanto importante quanto delicato in termini aziendali, vale la pena citare la citazione di Peter Drucker:
“Culture eats strategy for breakfast”
ovvero, “ La cultura si mangia la strategia per colazione”.
La cultura organizzativa serve a guidare i collaboratori al raggiungimento degli obiettivi; se non è condivisa in modo efficace, il rischio nella comunicazione di una nuova strategia è che non vi sia una struttura solida alla base e che, di conseguenza, gli obiettivi non vengano raggiunti o vengano raggiunti solo in parte.
Se, invece, affrontiamo la tematica sotto il profilo temporale, possiamo notare come l’avvio di una nuova strategia richieda meno tempo rispetto al cambio culturale in azienda, che risulta essere un processo complesso e non realizzabile nel breve periodo.
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Il rapporto tra strategia e cultura aziendale, ovviamente, andrebbe mixato al meglio e nessuno di questi due elementi andrebbe sottovalutato a livello corporate: trascurando la componente strategica il rischio di perdere importanti opportunità di business è piuttosto concreto, ma la cultura è essenziale per dare vita alla strategia e dare le fondamenta ad un’azienda che diversamente faticherebbe ad imporsi in qualsiasi mercato.
Basti pensare al fatto che senza cultura si rischia di avere un turnover del personale così elevato da non permettere un adeguato livello produttivo, dato che nemmeno si riuscirebbero a replicare standard e procedure.
O ancora, che il modo in cui i collaboratori vivono la cultura organizzativa si riflette sul loro benessere, su quello dell’ambiente di lavoro e sul rapporto con i diversi interlocutori.
La cultura deve sempre essere presa in considerazione al momento della pianificazione di una nuova strategia e se la strategia trova le sue radici in una cultura forte, la probabilità di avere successo sarà elevata: tornando alla citazione di Drucker, questo potrebbe essere il giusto mix nutrizionale per l’azienda.
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