Le competenze dei conduttori di Web Conference

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Le competenze dei conduttori di Web Conference

In questi tempi di limitazione sociale proliferano le web conference e i webinar. Perché non ci si deve lasciar sfuggire questa opportunità e quali competenze sono richieste a chi li conduce?

di Gianfranco Cicotto

I seminari erogati in rete hanno dato luogo al neologismo inglese webinar (web + seminar), che è un’evoluzione del concetto di web-conference. La differenza sta che nel primo vi è maggiore interattività che nel secondo, ma nell’uso comune i due termini vengono talvolta usati come sinonimi. Questi strumenti digitali offrono formazione e istruzione attraverso la comunicazione audiovisiva sincrona tra istruttori e partecipanti situati in remoto mediante apposite infrastrutture come, per esempio, Adobe Connect, Cisco WebEx e Zoom (Gegenfurtner, Zitt, Ebner, 2020).

L’uso dei webinar nei vari percorsi di apprendimento è divenuto un fattore motivante nel processo di apprendimento perché, tra le altre cose, consente ai partecipanti di incrementare la padronanza del materiale che viene trattato specialmente quando hanno l’opportunità di intervenire e di confrontarsi con i partecipanti e con il conduttore (Smirnova et al., 2019).

È stata studiata la validità e l’efficacia dei webinar e delle video conferenze utilizzate per la promozione dell’istruzione a distanza e si è dimostrata non molto dissimile dall’efficacia dei metodi tradizionali (Gegenfurtner, Ebner, 2019). Come nelle lezioni o nelle conferenze in presenza, la differenza la fa la possibilità di interagire con gli altri partecipanti e con il conduttore (Bernard et al., 2009).

Quando la web conference è ben organizzata e sono chiari i ruoli e il livello di partecipazione richiesto o offerto, si offre ai partecipanti uno spazio interattivo dove è incrementata la comprensione e l’intersoggettività (Reneland-Forsman, Magnusson, 2019).

L’apprendimento a distanza può offrire un’occasione per favorire coloro che vogliono essere protagonisti della propria crescita culturale (Dromgoole, Cummings, 2020) e che sono orientati ad un apprendimento con una centratura sui problemi, sul proprio vissuto e, in definitiva, sul coinvolgimento diretto nell’esperienza di apprendimento (Wu, 2020).

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Trattandosi di un’attività che non può prescindere dalla natura tecnica, salvo provvedersi di un tecnico informatico che lo affianchi nelle varie operazioni, il conduttore di web conference deve possedere un minimo di competenze informatiche (Kanyanina, Krupoderova, Klepikov, Stepanova, 2020). Deve avere dimestichezza con i sistemi operativi di diversi dispositivi quali personal computer, computer portatili, tablet e smartphone. Deve saper configurare i dispositivi, installare e aggiornare i software e le periferiche necessarie per l’audio e il video. Deve conoscere i programmi di videoscrittura e avere una conoscenza di base per l’utilizzo dei programmi di gestione dei file multimediali. Tra le abilità di base deve esserci anche quella di saper utilizzare i programmi di messaggistica sia attraverso i dispositivi portatili che fissi nelle loro più svariate declinazioni: instant messaging, social e, ovviamente, posta elettronica.

Deve avere padronanza della propria voce e saper produrre concetti e ragionamenti in modo utile a coloro che sono collegati. La padronanza della voce è importante poiché è necessario che chi ascolta possa sentire con un volume sufficiente e costante tutte le consonanti e le vocali delle parole e tutte le parole di ciascuna frase. I concetti e i ragionamenti devono essere sviluppati in modo organico agli obiettivi della web conference anche attraverso l’ausilio di supporti di scrittura, di grafica e di contenuti audio e video.

L’interazione nelle web conference può essere nulla o totale (White, 2019). Man mano che aumenta il livello di interazione con e dei partecipanti aumenta il livello di complessità psichica richiesto al conduttore per la gestione dell’evento (Báez, Marquart, Chung, Ryan, Garay, 2019).

Il livello più semplice è quello della conferenza senza feedback: il conferenziere parla per tutta la durata del suo intervento e coloro che sono collegati si limitano ad ascoltare.

Il livello successivo è dato dall’introduzione di una chat con cui i partecipanti possono interagire tra loro e con il relatore. Mentre egli parla e spiega i vari concetti dovrebbe anche poter contemporaneamente leggere i messaggi e le domande che arrivano nella chat.

Se i partecipanti sono collegati attraverso una loro videocamera, il conduttore deve anche tener presente la reazione dei collegati, il grado di attenzione o noia, di interesse o meno.

Se è prevista la partecipazione audio da parte dei collegati questa può essere gestita o meno dal conduttore. Se è gestita dal conduttore deve saper individuare chi chiede la parola, metterlo in attesa e chiamarlo al suo turno di parola. Se tutti sono abilitati alla parola deve saper ascoltare ciascuno, gestire ugualmente i turni di parola, deve saper stimolare la discussione senza intimidire nessuno, deve saper ricondurre i commenti sul tema e sugli obiettivi della riunione senza però inibire i partecipanti affinché non siano solo alcuni ad essere protagonisti dell’evento. Nel caso in cui tutti hanno la possibilità di parlare e di essere sentiti dagli altri allora lo sforzo cognitivo del conduttore sarà al massimo poiché dovrà ascoltare coloro che parlano, anche con le eventuali sovrapposizioni (per quanto le dovrà contenere non le potrà annullare) e, contemporaneamente, osservare il non verbale degli altri partecipanti: gesti, espressioni del volto, postura ecc.

È chiaro quindi che al conduttore è richiesta una grande capacità comunicativa e empatica, non solo, deve anche esercitare una capacità di attenzione e concentrazione non indifferenti così pure un’elevata capacità di analisi e sintesi. Deve saper gestire il flusso di pensieri proprio per verbalizzare i contenuti da trasmettere ai partecipanti pur tenendo conto di ogni istanza comunicativa – verbale, paraverbale e non verbale – di coloro che sono collegati. Condurre web conference e webinar è certamente un compito altamente sfidante ma l’adeguata qualificazione dei conduttori produrrà un successo dell’attività gradito sia al conduttore che a tutti i partecipanti (Gegenfurtner, Ebner, 2019; Reneland-Forsman, Magnusson, 2019).

Gianfranco Cicotto

Bibliografia

  • Báez, J. C., Marquart, M., Chung, R. Y. E., Ryan, D., & Garay, K. (2019). Developing and Supporting Faculty Training for Online Social Work Education: The Columbia University School of Social Work Online Pedagogy Institute. Journal of Teaching in Social Work, 39(4-5), 505-518.
  • Bernard, R. M., Abrami, P. C., Borokhovski, E., Wade, C. A., Tamim, R. M., Surkes, M. A., et al. (2009). A meta-analysis of three types of interaction treatments in distance education. Review of Educational Research, 79, 1243–1289.
  • Dromgoole, D. A., & Cummings, S. (2020). Heutagogy: What is it and How Can This Theory be applied in Extension Education?. Group.
  • Gegenfurtner, A., & Ebner, C. (2019). Webinars in higher education and professional training: a meta-analysis and systematic review of randomized controlled trials. Educational Research Review, 28, 100293.
  • Kanyanina, T. I., Krupoderova, Е. P., Klepikov, V. B., & Stepanova, S. Y. (2020). Continuous development of teachers’ ICT competence through formal and informal advanced training. Development, 2013, 4.
  • Reneland-Forsman, L., & Magnusson, M. (2019). Supporting Scholarly Thinking in a Nordic Teacher Education Webinar Practice. Journal of University Teaching and Learning Practice, 16(2), 13.
  • Smirnova, Z. V., Kamenez, N. V., Vaganova, O. I., Kutepova, L. I., & Vezetiu, E. V. (2019). The experience of using the webinar in the preparation of engineering specialists. Amazonia Investiga, 8(18), 279-287.
  • White, A. (2019). Reflections on the Use of Webinar Technology for Teaching. HAL Id:hal-01976364. From https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-01976364.
  • Wu, J. Y. (2020). Challenges, Issues, and Trends in Adult Education. In Handbook of Research on Adult Learning in Higher Education (pp. 90-117). IGI Global.

 

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Gianfranco Cicotto
psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Sono uno psicologo del lavoro e delle organizzazioni. Svolgo attività di didattica e di ricerca in ambito universitario e nelle aziende opero come consulente e formatore.

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