Come si legge la busta paga – Parte 2
Nel precedente articolo “Come si legge la busta paga – Parte 1”, sono state analizzate alcune componenti molto importanti di questo documento: l’intestazione, gli elementi fissi della retribuzione o anche detti dati di testata e, infine, la retribuzione minima.
Il corpo della busta paga può essere composto da un numero molto elevato di voci che servono a calcolare quelli che vengono chiamati “imponibile contributivo o previdenziale” e “imponibile fiscale”.
Innanzitutto, all’interno della busta paga devono essere riportati i giorni effettivamente lavorati dal dipendente, le eventuali ferie o malattie e altre voci che possono riferirsi a compensi per trasferte, straordinari, ecc.
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In particolare, in questo articolo, andremo a spiegare come si arriva al calcolo dell’imponibile contributivo, mettendo in risalto quali sono gli elementi che ne fanno parte e il calcolo dei contributi INPS.
La definizione di imponibile previdenziale afferma che in esso rientrano tutti i beni e servizi ricevuti dal datore di lavoro, in relazione al rapporto di lavoro, al lordo di qualsiasi ritenuta.
Di conseguenza, nel calcolo dell’imponibile contributivo rientrano:
- La paga base o minimo contrattuale;
- La contingenza;
- Il terzo elemento;
- Elemento distintivo della retribuzione;
- Scatti di anzianità;
- Superminimo;
- La retribuzione per lavoro straordinario;
- Le indennità di malattia, maternità, infortunio a carico del datore di lavoro;
- Altri elementi.
Sono esclusi dall’imponibile previdenziali:
- Le indennità di donazione di sangue, di malattia e di maternità a carico dell’INPS (da non confondere con quelle a carico del datore di lavoro);
- Gli assegni per il nucleo familiare;
- Il Trattamento di fine rapporto;
- Il vitto, distinguendo tra buoni pasto cartacei (importo giornaliero max di 4,00 euro) e buoni pasto elettronici (importo giornaliero max di 8,00 euro);
- Gli incentivi per l’esodo dei lavoratori;
- Altri elementi, la cui disciplina può variare a seconda dei casi.
A questo punto, è possibile effettuare il calcolo delle voci che compongono l’imponibile previdenziale mensile, ma bisogna porsi una domanda: questo importo come va preso?
Vige il principio dell’arrotondamento:
- Per difetto fino a 0,49
- Per eccesso da 0,50.
Una volta effettuato l’arrotondamento richiesto, è possibile procedere al calcolo dei contributi INPS attraverso la seguente formula: imponibile previdenziale arrotondato X 9,19% e il gioco è fatto! Il risultato avuto da questa semplice operazione è l’importo dei contributi INPS per il fondo pensione.
Nel prossimo articolo “Come si legge la busta paga – Parte 3”, parleremo della retribuzione imponibile ai fini fiscali. Stay tuned!
- Gabriele Giardini “Busta Paga Facile – Impara A Leggere Il Tuo Cedolino Paga“
- Paghe e contributi. Guida pratica ed esempi di calcolo” – Maggioli Editore
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