Come nascono le idee
di Risorse Umane HR
Siamo abituati a dare per scontato la maggior parte di ciò che accade nella nostra vita. Sarebbe invece bene porsi sempre delle domande attive, anche su quegli argomenti che normalmente riteniamo ordinari e privi di interesse.
Spesso ci si potrebbe accorgere di essere incapaci a darsi delle valide risposte.
Ad esempio, tutti conosciamo il termine “idea”. Ma ci siamo mai domandati che cosa sono esattamente? Come si concepisce la loro esistenza? In che modo si formano all’interno della nostra mente?
Una delle teorie che prova a spiegare questo processo, prende come esempio l’oleogramma.
Questo sistema di riproduzione delle immagini è composto sostanzialmente da tante immagini di uno stesso oggetto, catturate però da punti diversi e poi assemblate a strati per mezzo di un laser. L’immagine finale che viene generata è quindi l’unione di punti diversi con diverse emissioni.
Così avviene anche nell’assemblaggio delle informazioni nel nostro cervello. Le informazioni che riceviamo si depositano nelle cellule cerebrali, si scompongono e finiscono ognuna in una parte diversa della corteccia.
Quando si forma un’idea, le informazioni già presenti vengono ripescate da vari punti del cervello e assemblate, generando così un concetto nuovo.
“Le idee fluttuano intorno a noi, anche se non possiamo vederle ne percepirle.”
Migliaia e migliaia d’informazioni sono disponibili nel nostro cervello; peccato però che non tutte vengono richiamate al momento opportuno e molte di esse rimangono sopite.
Di conseguenza, soltanto alcune delle informazioni presenti nel nostro cervello partecipano attivamente alla generazione di una nuova idea.
La pratica di effettuare delle riunioni basate sulla creatività (brainstorming) adottata in alcune aziende, fa riferimento proprio a questo principio: le idee generate e condivise da ogni partecipante del gruppo permettono di risvegliare le informazioni “nascoste” nel cervello degli altri, generando così nuove idee.
Ma per che ciò accada, si devono rispettare almeno due condizioni: la prima è quella di conoscere bene ciò che stiamo cercando; la seconda è quella di restare tranquilli ma ricettivi, senza aver aver fretta di arrivare ad una conclusione. In questo modo l’idea non tarderà ad arrivare senza alcuna alcuna difficoltà.
Concludiamo citando lo scrittore Richard Bach che nel suo libro “Uno” fa così pronunciare la giovane donna che nel romanzo simboleggia l’idea fatata:
“Ti sei chiesto perché più idee sfrutti, più idee ricevi? Perché la dea fatata sa di essere importante per te, e come essa è importante per te, tu sei importante per essa.”
di Risorse Umane HR