Candidato VS Recruiter

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Candidato VS Recruiter: come risultare un profilo interessante

di Antonio Signorello

“Trovare lavoro è un lavoro” Questa frase racchiude la parola preparazione, orientata principalmente verso lo studio sia della migliore strategia per mostrare le proprie competenze durante l’invio di un CV che durante la sessione di un video colloquio.

Quando si cerca impiego, il candidato passa la giornata ad inviare CV, la risposta non sempre tende ad arrivare, come mai?

Le informazioni da trasmettere, competenze, capacità ed abilità non sono state organizzate bene oppure le esperienze professionali più importanti non sono state risaltate, pertanto scrivere un CV, consultare le offerte, candidarsi non basta, si rischia di perdere tempo.

Il primo passo da compiere è leggere l’offerta lavorativa, capire se si è in linea, dopo strutturare un CV, che generalmente deve essere non Europeo, personalizzato, lineare e comprensivo delle nostre competenze maturate, per essere interessante sarebbe utile indicare eventuali hobby e poche righe di presentazione dove indichiamo chi siamo (non una replica del CV). Completato ciò, se fatto bene attira l’attenzione del selezionatore.

In sintesi il nostro CV deve contenere:
  • Dati anagrafici;
  • Presentazione dove indichiamo sia il nostro profilo che i nostri hobby;
  • Esperienze professionali;
  • Esperienze formative;
  • Competenze;
  • Autorizzazione privacy.

I social sono fondamentali, tra tutti Linkedin, dopo aver aggiornato il nostro CV, le stesse informazioni devono figurare su Linkedin.

Il secondo passo è il colloquio, che oggi per la maggior si tiene da remoto, da non sottovalutare elementi come il contesto in cui esso si svolge, il nostro abbigliamento, la luce e trasmettere la propria motivazione.

IL CV ideale per il Recruiter

Le persone in cerca di impiego sono numerose, per questo è fondamentale rispettare alcuni requisiti per essere contattati al primo colpo da un Recruiter.

Usare un CV personalizzato, ad esempio i modelli che offre Canvas è la prima azione da adottare, ma non basta, per tutto il processo di costruzione del CV bisogna essere chiari, concisi, semplici.

Il curriculum si struttura in dati anagrafici, link di linkedin soprattutto per alcune professioni super-ricercate, come gli IT, esperienze professionali e formative.

Per ogni esperienza professionale è utile indicare il nome del datore di lavoro ed in maniera concisa le principali mansioni svolte ed il ruolo di inquadramento.

Da non sottovalutare le skills, ossia quelle competenze trasversali sia personali che professionali, indicando veramente quelle che più ci rappresentano (in fase di colloquio, il copia/incolla emerge).

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Un CV per risultare interessante dovrebbe contenere 3 elementi:

  • Sintesi del nostro profilo dopo i dati anagrafici;
  • Passione per il nostro lavoro;
  • Eventuali altri interessi oltre il lavoro, da dove poi nascono le famose competenze trasversali di cui tutti parlano.

Infine ogni CV va personalizzato, dato che ogni job ha determinati requisiti di cui tutti non ne siamo in possesso, per cui leggere le offerte di lavoro prima di candidarsi è fondamentale.

Superata la fase di costruzione del CV, si passa alla fase di selezione vera e propria, ossia il colloquio che negli ultimi due anni ormai si svolge in remoto. Anche qui non sottovalutare alcuni elementi resta fondamentale per ottenere il ruolo per il quale ci eravamo candidati.

Candidato VS Recruiter: come risultare un profilo interessante

“Che stronzo”, non è colpa mia!”  Queste frasi generalmente sono pronunciate dai candidati che non superano la fase di selezione, attribuendo la colpa al selezionatore (Efficacia esterna). Questo non ci contorna di maturità, anzi replica gli errori in un colloquio successivo.

Le aziende oggi ricercano, per far si che il candidato superi la selezione, alcune competenze, ad esempio:

  • Problem solving ed iniziativa: il covid in alcune realtà di un certo tipo di business ha aumentato la produttività di conseguenza autonomia e capacità di risolvere i problemi resta il pilastro fondamentale;
  • Organizzazione: la gestione delle emergenze richiede un’organizzazione strutturata, al fine di distinguere le urgenze dalle attività rimandabili;
  • Intelligenza emotiva: di cui Goleman è stato il pionere, la capacità di gestire le nostre ed altrui emozioni e sensazioni, come ad es l’ansia che nasce da una situazione problematica che può nascere dall’oggi al domani;
  • Flessibilità: passare da gestire un’emergenza al supporto verso un collega, richiede capacità di essere multitasking, di conseguenza una buona organizzazione nell’esecuzione dei compiti.
  • Energia, dinamismo, voglia di fare ed intraprendenza non vanno dimenticati, ecco perché la domanda come ti vedi tra un paio di anni viene fatta durante le sessioni di colloquio, questo perché quando la passione traspare, di conseguenza la motivazione al lavoro, nasce in maniera spontanea.

Il rapporto Candidato VS Recruiter quindi resta fondamentale per l’accesso al mondo del lavoro, configurandosi come un momento conoscitivo, da entrambi le parti.

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Antonio Signorello
Sono un Digital HR e Psicologo del lavoro iscritto all'Ordine della Regione Sicilia, sostenitore del Digital & dello Smart working. Ad oggi mi occupo di Selezione e Gestione profili ICT. Amo viaggiare fin tanto da creare il Blog "Travelling Sicily". Mi definisco una persona proattiva, empatica e amante delle collaborazioni professionali. Appassionato del mondo delle risorse umane, mi interfaccio continuamente con esperti startupper in tema di new business.

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