Cambiare strada si può?
… Gli studi e la formazione…
di Sara Rossi
Studiamo, seguiamo dei percorsi scolastici e formativi convinti della nostra scelta, perché vogliamo davvero svolgere quel ruolo professionale e raggiungere un obiettivo chiaro. Siamo fortunati e iniziamo a lavorare in ruoli in linea con quello che abbiamo studiato e desideriamo e a un certo punto….zac, la disoccupazione.
Inizia così la fase di ricerca, scriviamo il cv, la lettera, mandiamo ad aziende e agenzie. Il più delle volte con pochi e scarsi risultati. E allora che si fa?
Si va bene, ci lamentiamo, ci accusiamo a vicenda, è colpa della crisi, colpa del mercato, colpa dei raccomandati. Va bene. Ammettiamo tutto. Ma se invece ci fermassimo a pensare a un’alternativa.
Si può a un certo punto della nostra carriera o vita professionale, cambiare completamente?
Leggiamo articoli e post che ci sembrano lontani da noi. Persone che vivono in un altro pianeta, con risorse economiche tali da poterlo fare. Che in realtà avevano già pensato di cambiare il proprio lavoro. Magari pensi che serva fare qualche studio particolare. Chissà che investimento, pensi.
Invece no. Non sempre almeno.
…LA TESTIMONIANZA…
Condivido con voi le parole che mi ha scritto Claudia proprio su questo tema.
“… diffondere qualche caso di speranza non può fare altro che giovare in questo periodo dove il mondo del lavoro è diventato difficile; quindi se serve a dare un po’ di speranza e capire che non bisogna mai arrendersi, ma sempre mettersi in gioco!!
In fondo poco più di un anno fa ero un’erborista disoccupata, e anche un po’ disperata!
E se qualcuno mi avesse detto: “fra un anno ti occuperai anche di formazione aziendale” non ci avrei mai creduto!! E oltretutto amo questo lavoro!!!!
Insomma cara Sara!!! Abbiamo fatto centro!!!”
Nulla di più lontano. Laurea in erboristeria, passione per questo lavoro. Un anno di disoccupazione e lavori saltuari, inglese…bè, diciamo che non era proprio il suo forte. Dimenticavo, non ha l’auto (recruiter, ricordiamocelo, se si vuole si arriva al lavoro anche senza un mezzo proprio ed Claudia ne è una dimostrazione). Visto così può sembrare un caso disperato, rispetto alle richieste del mercato di oggi.
…IL CAMBIAMENTO…
Lavoriamo insieme sulle COMPETENZE, su quello che SA FARE davvero, su ciò che è TRASVERSALE nel suo profilo e nelle sue capacità. Ne nasce un CV FUNZIONALE lontanissimo dal format Europeo standard e impersonale che non valorizza la persona, le motivazioni e le aspettative. Mettiamo invece in luce le sue ABILITA’ e CONOSCENZE.
Mappiamo le aziende, rispondiamo ad annunci e, me lo ricordo quel giorno, non facciamo in tempo a fare “clic” che viene chiamata per il primo colloquio. Stupore generale, ammettiamolo. Il colloquio va bene, benissimo. Oggi Claudia lavora come impiegata e si occupa anche di formazione in azienda.
Cambiare ruolo o settore si può. Cambiare strada per reinserirsi e realizzarsi si può. Valorizzando quello che facciamo realmente, che possiamo fare, che desideriamo. Credendoci e proponendoci nel modo giusto che vuol dire anche con un Cv fuori dall’ordinario, che però ci rappresenta meglio nella nostra professionalità.
Consiglio un Cv Funzionale per chi:
- è lontano da qualche tempo dal mercato del lavoro;
- vuole cambiare posizione e valorizzare altri aspetti del proprio percorso professionale o personale;
- ha esperienze frammentate e ha bisogno di un fil rouge.