Un buon team ha 5 competenze di successo: scopri quali sono!
di Manuela Rossini @federicacominelli
Nel report “Future of Jobs”, il World Economic Forum (WEF) ha stilato una classifica delle 10 soft skills fondamentali nel futuro del lavoro.
Tra le competenze più richieste dalle aziende per un team più produttivo e focalizzato verso il risultato, troviamo:
- INTELLIGENZA EMOTIVA
- ORIENTAMENTO AL SERVIZIO
- LAVORO IN TEAM
- NEGOZIAZIONE
- PROBLEM SOLVING
Per rispondere ai processi di cambiamento più rapidi rispetto al passato, queste sono le competenze fondamentali da allenare al fine di raggiungere obiettivi comuni per:
- Un team più focalizzato verso il risultato;
- Il successo delle performance lavorative;
- Migliorare le relazioni e diminuire i conflitti;
- Migliorare la resistenza allo stress;
- Apprendere la capacità di trovare soluzioni;
- Ottimizzare l’organizzazione e il tempo lavorativo.
Negli ultimi anni le visioni innovative a problemi ordinari o straordinari hanno fatto la differenza all’interno dei sistemi economici. Sviluppare la creatività e il problem solving permette di risolvere efficacemente problemi.
Inoltre, saper riconoscere, comprendere e gestire le emozioni proprie e altrui, rappresenta una delle competenze più trasversali ed importanti. Organizzare il lavoro da svolgere, definire le priorità e costruire insieme richiedono un costante monitoraggio di risorse e tempi perché, in ottica di successo aziendale, il risultato sia armonico ed il contributo nel raggiungere l’obiettivo provenga da tutto il team.
La predisposizione ad essere utile, attento e collaborativo riguardo le esigenze dei colleghi è una competenza fondamentale per un team di successo. Le relazioni interpersonali con clienti interni o esterni insite nella negoziazione sono spesso affidate all’istinto, buon senso o esperienza. Esse richiedono, invece, una competenza strategica da allenare per un mercato sempre più attento alle relazioni fra le persone.
Come promuovere una cultura organizzativa condivisa
La promozione di un’efficace collaborazione tra i dipendenti si sviluppa in un ambiente di lavoro coeso. Questo aspetto è fondamentale poiché, quando vi è una forte cultura organizzativa condivisa, i lavoratori tendono ad operare con una maggiore motivazione e forniscono prestazioni migliori.
Vediamo insieme le caratteristiche principali di un ambiente di lavoro coeso, che sono date da:
- Condivisione di un’identità collettiva;
- Fiducia e rispetto reciproci;
- Desiderio di rimanere parte del gruppo;
- Condivisione del senso di uno scopo comune;
- Struttura di comunicazione efficiente.
In un mondo in continua evoluzione e con l’aumento della competitività nel mercato del lavoro, l’importanza che l’uomo riveste all’interno delle aziende è elevata, essendo esso la fonte di maggiore sviluppo in grado di garantire il successo aziendale.
Coordinare e motivare i collaboratori
Approfondiamo ora un aspetto: non c’è team senza leader e non c’è leader senza team!
Secondo i recenti modelli di leadership, al manager non spetta solo il compito di controllare, pianificare e supervisionare il lavoro, ma deve essere in grado di motivare e di ispirare i propri collaboratori. Questo al fine di creare e supportare una vision aziendale condivisa che contribuisca a rafforzare il senso di identificazione e di appartenenza.
Coinvolgimento, partecipazione, relazioni positive, interazioni con la società: questo si aspettano oggi le persone, ovvero le risorse maggiori di ogni azienda. Per questo motivo chi ha la responsabilità di un team, ha l’obiettivo e la sfida di valorizzare le capacità e le attitudini delle proprie risorse, favorire la collaborazione efficace tra di loro e creare engagement sugli obiettivi da raggiungere.
Il people management si traduce nella capacità di motivare un gruppo di persone ad agire per il raggiungimento di un obiettivo comune e condiviso e un leader che possiede questa competenza è in grado di guidare e sostenere i componenti del proprio team al loro successo individuale che converge poi con il successo del gruppo e, di conseguenza, con il successo aziendale.
Nello specifico, una buona gestione delle proprie risorse è possibile se i manager motivano e valorizzano le persone che fanno parte del proprio team, affidando loro compiti e mansioni in linea con il loro potenziale e dando loro feedback costruttivi e di miglioramento.
Un leader che possiede questa capacità è in grado di creare un ambiente di lavoro inclusivo, in cui ciascuno si sente riconosciuto e valorizzato per le proprie competenze e potenzialità, motiva e trattiene le persone sviluppando uno stile orientato a costruire legami e relazioni durature fondate sulla soddisfazione reciproca e su un’autentica comprensione del loro contributo ed aspettative. È in grado di potenziare persone e gruppi differenziando gli interventi gestionali in funzione di bisogni, motivazioni e talenti individuali e guida le persone nel cambiamento.
Gestire le risorse significa anche saper gestire le emozioni e questo può aiutare a trasformare potenziali criticità in preziose alleate nella gestione quotidiana delle piccole e grandi sfide aziendali.
Il concetto di Intelligenza Emotiva è stato introdotto da Salovey e Mayer nel 1990 per descrivere “la capacità che hanno gli individui di monitorare le situazioni proprie e quelle degli altri, discriminando tra vari tipi di emozione ed usando questa informazione per incanalare pensieri ed azioni”.
Questo termine è stato reso popolare successivamente, nel 1995, da Goleman con il suo libro Intelligenza Emotiva che descrive l’IE come un insieme di competenze o caratteristiche fondamentali per affrontare con successo la vita: autocontrollo, entusiasmo, perseveranza e capacità di automotivarsi. Secondo i tre autori il costrutto comprende cinque ambiti fondamentali:
- Conoscere le proprie emozioni: fa riferimento allo stato di consapevolezza di sé che rende un persona in grado di riconoscere le emozioni quando insorgono;
- Maneggiare le proprie emozioni: rappresenta la capacità di tollerare gli eventi positivi e negativi della vita in modo bilanciato;
- Motivare se stessi: rappresenta la spinta che l’individuo si dà per raggiungere un certo obiettivo;
- Riconoscere e gestire le emozioni degli altri: include l’abilità di notare e fare distinzioni tra gli individui in base all’umore e alla motivazione;
- Utilizzare le competenze sociali nell’interazione con gli altri.
Questa forma di intelligenza permette di presentare una critica in forma costruttiva, di sapere creare un’atmosfera nella quale la diversità sia qualcosa da apprezzare e non disprezzare, di avere la capacità di lavorare con profitto come una rete di connessioni reciproche. In più, consente di valutare gli eventi in modo adeguato, di prendere decisioni rapide ed efficaci, di fare scelte consapevoli in rapporto agli eventi della vita e di riflettere adeguatamente su di esse e su cosa le ha causate.
I dipendenti con alti livelli di IE sviluppano relazioni più efficaci e supportive nei confronti dei membri del loro team di lavoro. Infatti, essi reagiscono in maniera più flessibile ai cambiamenti nel loro ambiente sociale costruendo reti di sostegno più solide.
La buona notizia è che tutte queste skill possono essere apprese.
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