Lo stato di flusso nella performance lavorativa
di Alessandro Del Torto in collaborazione con Stella Bonato | PEOPLEwellBe
Il termine “stato di flusso”, detto anche “stato di flow”, venne coniato per la prima volta nel 1985 da Mihaly Csikszentmihalyi, uno psicologo ungherese.
Ma perché questo termine oggi è così importante e sempre più riconosciuto?
Lo stato di flusso è uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa, concentrata e coinvolta in un’attività che sta svolgendo, e la mente e il corpo sono in perfetta simbiosi. Ciascuna persona, in determinate attività, può sperimentare lo stato di flusso. Precisamente, quando una persona sperimenta questa situazione, è talmente immersa nell’attività che sta svolgendo a tal punto che vi è una perdita della cognizione del tempo.
Per generare lo stato di flusso è importante conoscere sé stessi e capire quali possano essere le attività che aiutino il soggetto a vivere questo momento di piena soddisfazione e gratificazione.
La lettura, lo sport, il lavoro e gli hobby sono tutte attività che possono generare lo stato di flow, ma non necessariamente. Supponiamo ad esempio che una persona svolga una mansione lavorativa che non le piace, oppure che una persona legga un libro poco inerente rispetto ai suoi valori o passioni, in questi casi sarà molto difficile sperimentare lo stato di flow.
Per generare lo stato di flusso ci devono essere delle condizioni precise:
- Il livello di sfida deve essere percepito dal soggetto come sufficientemente alto
- Riconoscimento da parte del soggetto nell’avere le adeguate capacità e abilità per affrontare il compito (autoefficacia)
- Obiettivi chiari
- Feedback immediato
- Focus sul presente
- Propensione e interesse nell’attività da svolgere
Una testimonianza dello stato di flow: “Mi piace molto il mio lavoro, ho le giuste abilità per poter svolgere nel migliore dei modi tutto quello che mi è richiesto di fare. Sono molto soddisfatto perché oltre alla chiarezza dei compiti e obiettivi da raggiungere, quando inizio a fare qualcosa, potrei andare avanti fino a che qualche collega non mi dice che la giornata lavorativa è terminata, perdendo completamente la concezione del tempo”
Come creare lo stato di flow in ambito lavorativo?
Le condizioni precedentemente esposte sono altrettanto importanti anche per quanto riguarda l’ambito lavorativo, in particolare, le caratteristiche che possono aiutare ciascuna persona a generare flow sono:
- Amare il proprio lavoro
- Possedere un buon livello di autoefficacia riguardante il lavoro svolto
- Avere chiarezza dei compiti e degli obiettivi. Quando svolgi un lavoro è infatti importante avere in mente quali sono i tuoi obiettivi e i tuoi compiti; questo ti permette di essere più produttivo
- Eliminare le distrazioni (ambiente caotico, uso frequente e non essenziale del cellulare, pensieri intrusivi…)
- Aumentare la concentrazione: questo elemento è essenziale per sperimentare lo stato di flusso e per permetterti di dare il 100%
Alcune di queste caratteristiche possono essere facilmente modificabili, altre meno, tuttavia è importante riuscire a creare le migliori condizioni possibili, capire quali sono i fattori modificabili e provare a lavorare su di essi per poter sperimentare lo stato di flusso.
Perché il flow è così importante in ambito organizzativo?
La risposta è semplice: lo stato di flow ha un forte impatto sul benessere lavorativo e sulla performance individuale. Questo accade perché il livello di stress si riduce e aumentano la concentrazione sull’attività svolta, il coinvolgimento lavorativo e la soddisfazione personale. Tutte queste conseguenze hanno un impatto positivo sull’individuo e generano a loro volta un impatto positivo sull’azienda stessa, incrementando il benessere organizzativo e il profitto aziendale.
Per questo motivo, per le aziende è importante valutare il livello di engagement dei propri collaboratori e implementare delle azioni dedite a favorirlo.
Qual è il ruolo dello psicologo del lavoro in questo scenario?
Lo Psicologo del Lavoro è in grado di assistere le aziende in:
- Analisi quantitative e qualitative
- Selezione e valutazione del potenziale
- Sviluppo delle risorse individuali e di team
- Sostegno e counseling
- Consulenza al ruolo
Tutto ciò allo scopo di promuovere i fattori motivation-driver del work engagement, e creare benessere nella propria azienda.
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