Triplicate le richieste per inserire lo sport tra i benefit aziendali
A due mesi dalle riaperture delle palestre il new normal in azienda riparte dallo sport come welfare benefit
Il welfare aziendale fa sempre più rima con sport: triplicato il numero delle aziende che vogliono o intendono includere lo sport tra i benefit che offrono ai propri dipendenti. Una tendenza confermata dai dati di Urban Sports Club, l’applicazione leader in Europa per l’accesso a più di 10.000 centri fitness e attività sportive, diventata in quest’ultimo anno un solution provider per offrire soluzioni flessibili di sport e benessere in azienda: nell’ultimo trimestre in Italia c’è stato un fortissimo aumento di richieste da parte di aziende che vogliono offrire un benefit sportivo ai propri dipendenti.
Un numero che, rispetto al primo trimestre 2021, è addirittura triplicato, segno che per le imprese, considerare lo sport come una delle risposte più efficaci ai bisogni dei dipendenti in termini di benessere, motivazione e miglioramento delle performance sta di fatto diventando il new normal anche in Italia.
Quello dello stile di vita dei dipendenti è da tempo un tema di grande rilevanza, in particolare nelle medie e grandi aziende, in Italia e in Europa. “L’Italia sta abbracciando il trend in grande crescita dell’offerta sportiva nei programmi di welfare aziendale, spiega Filippo Santoro, Managing Director di Urban Sports Club Italia. Da un’indagine diffusa qualche tempo fa emergeva che già molte imprese hanno inserito le attività sportive nei propri programmi di welfare, ma tante altre ancora iniziano a farlo adesso. L’ultimo anno e mezzo ha fatto emergere una nuova domanda di fitness, attività motoria e wellness in generale: è un cambiamento culturale che le aziende devono considerare. Noi di Urban Sports Club ci poniamo come solution provider per offrire sport e benessere in maniera flessibile e innovativa, con una proposta completa che permette l’accesso a migliaia di strutture sportive, classi online e attività outdoor, offerta che può adattarsi in modo personalizzato alle esigenze di ogni azienda”.
Durante il lockdown il numero delle visite a siti web o app di dieta o fitness è aumentato del 69% in Francia, del 20% in Germania, del 31% in Spagna, del 23% nel Regno Unito e addirittura del 133% in Italia (fonte Comscore), mentre secondo i dati diffusi qualche mese fa da Garmin il ciclismo indoor (indoor cycling) ha mostrato un incremento del 309%, mentre il running indoor è cresciuto del 130%. Per non parlare dello yoga, che secondo un’altra indagine, durante il periodo del lockdown in modalità online è stato praticato da almeno un italiano su cinque.
Le discipline più richieste dai dipendenti sono, in primo luogo, con il 23,1% le attività di fitness (pesi, cardio e attività a corpo libero) e la cosiddetta EMS, l’elettrostimolazione muscolare (21,4%), vero e proprio trend in ascesa per quanto riguarda l’attività fisica: bastano infatti 20 minuti di esercizi con indosso un’apposita tuta dotata di elettrodi e si ottengono benefici in termini di tonificazione dei muscoli, cura del mal di schiena e molto altro. Seguono con il 14,5% i corsi di functional training, il lo yoga (12,4%), il crosstraining (9,3%) e il nuoto (2,6%), penalizzato dai limiti relativi all’utilizzo di docce e spogliatori.
Qual è la Sua opinione in merito l’adozione di programmi di corporate wellness finalizzati a sviluppare il benessere fisico e lo spirito di gruppo?
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