Leadership situazionale: il leader che sa modificarsi nel contesto
di Manuela Rossini – Federica Cominelli
Numerosi studi hanno confermato come un’attenta gestione del capitale umano sia un requisito fondamentale nel determinare il livello di rendimento di una qualsiasi prestazione, dalla più semplice alla più complessa.
Il cardine di ogni gruppo, al fine di attuare un’attenta gestione dei collaboratori con un conseguente aumento della produttività, è il Leader.
Chi è il Leader?
La leadership può essere definita come una combinazione di tratti specifici, caratteristiche, abilità e comportamenti che i leader utilizzano quando si relazionano con i loro dipendenti (Ojokuku, et al., 2012). Esercitare la leadership significa raggiungere gli obiettivi con le persone e per mezzo di queste (Bonfiglioli, 2008) e la rispettiva efficacia discende direttamente da variabili contestuali, quali la natura del compito, il clima aziendale, le caratteristiche e la disponibilità dei collaboratori (Eagly & Carli, 2003; Roberts, 2007).
Attualmente, il rapido sviluppo del mercato del lavoro impone ai leader delle aziende di cambiare il modo di operare ed i leader di successo odierni devono essere in grado di adattarsi e perfezionare le performances della squadra.
Il raggiungimento di un obiettivo è possibile solo se il leader è in grado di ispirare gli altri e promuovere la collaborazione ma, soprattutto se, si prende carico della soddisfazione lavorativa, del successo e del benessere delle persone che lavorano con lui.
La leadership è, quindi, un processo sociale che porta una persona ad essere in grado di ispirare i pensieri, gli atteggiamenti e i comportamenti degli altri attraverso un approccio umano, mediante l’utilizzo di metodi quali la motivazione, la comunicazione, la responsabilizzazione e la creazione di obiettivi comuni.
Infatti, possedere un vasto bagaglio di competenze professionali aggiornato e approfondito nel proprio settore anche se fondamentale, non è sufficiente, perché in realtà rappresenta soltanto una piccola parte di quelle che sono le caratteristiche che dovrebbe possedere un profilo preposto al coordinamento di un gruppo.
Data l’importanza che questa figura riveste all’interno di ogni organizzazione, oltre a individuare i propri leader, è imprescindibile comprendere quale stile di leadership sia il più efficace e produttivo dal momento in cui gioca un ruolo decisivo nella vita lavorativa quotidiana e contribuisce anche a un buon risultato aziendale.
Di fatti, esistono numerosi e differenti modi per gestire un team e, a seconda della situazione e dell’obiettivo, sono richieste competenze diverse.
La Leadership Situazionale
Secondo il modello di leadership situazionale elaborato da Hersey e Blanchard esistono 4 stili di leadership. Ognuno di essi può essere più o meno efficace, a seconda della situazione, ed è applicabile in funzione dei livelli di maturità del collaboratore, di orientamento al compito e alla relazione del leader. Nello specifico, i 4 stili sono: direttivo, persuasivo, partecipativo, delegante.
- Stile direttivo: è caratterizzato dalla presa di decisione dall’alto. Secondo il modello di leadership situazionale, tale stile si applica quando il contesto impone che certe scelte non siano discutibili e quando i componenti del proprio team sono persone entusiaste e impegnate la cui competenza, però, non è ancora alta.
- Stile persuasivo: è caratterizzato da una comunicazione bidirezionale. Infatti, il leader definisce ruoli e mansioni ma ascolta e tiene in considerazione le indicazioni e i consigli espressi dai suoi collaboratori, cercando idee e suggerimenti. Lo stile persuasivo rappresenta lo stile più efficace nei casi in cui alcuni collaboratori posseggono una competenza adeguata ma non sono sufficientemente motivati.
- Stile partecipativo: quando la responsabilità e il controllo della struttura del lavoro viene demandata ai singoli e i compiti non vengono definiti minuziosamente dal leader, il quale partecipa al lavoro dei collaboratori, supportandoli e incoraggiandoli, intervenendo solo in caso di necessità. Risulta lo stile più efficace da adottare con collaboratori che posseggono la competenza necessaria ma mancano di sicurezza e motivazione.
- Stile delegante: il leader fornisce le linee guida generali ed è coinvolto nelle decisioni ma i collaboratori, competenti, altamente motivati e sicuri delle proprie capacità, sono autonomi, hanno pieno controllo e si rivolgono al manager unicamente in caso di bisogno. È adatto, dunque, quando i propri collaboratori posseggono competenze notevoli, un elevato senso di maturità e impegno e sono, perciò, in grado di lavorare su un progetto autonomamente.
Appare chiaro, quindi, che non esiste un unico stile di leadership vincente ma è necessario, per rispondere alle diverse esigenze e situazioni, adottare lo stile più efficace. È fondamentale, dunque, possedere gli strumenti di leadership per fronteggiare al meglio le differenti circostanze, necessarie per modificare, quando necessario, lo stile di leadership per guidare in modo ottimale il proprio team.
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