Un’indagine Jobrapido sfata il mito degli italiani fannulloni
E con gli smartphone il lavoro non ci lascia mai
La ricerca rivela che il 92% degli italiani lavora più del dovuto e la cosa non sembra infastidirli, anche se solo 1 su 2 viene pagato per le ore extra.
E anche in vacanza non riusciamo a fare a meno di mail e cellulare di lavoro.
La leggenda che ci vuole un popolo di fannulloni e poco dediti al lavoro, sebbene ben radicata nel nostro immaginario collettivo e spesso legata alla nostra immagine nel mondo, si dimostra sempre più infondata. Ora un’indagine online di Jobrapido, motore di ricerca di lavoro leader nel mondo con oltre 85 milioni di utenti registrati in 58 Paesi, disegna infatti un quadro nettamente diverso e a tratti sorprendente rispetto al rapporto degli italiani con straordinari e ore extra.
Già in termini di ore lavorate, recenti dati OCSE dimostrano che – nell’area Euro – gli italiani sono tra quelli che passano più tempo al lavoro: 33 ore in media, dietro solo a Grecia ed Estonia, praticamente al pari con l’Irlanda, e ben lontani dalle 26 della Germania[1], che invece gode di tutt’altra reputazione.
La survey Jobrapido conferma questa immagine: degli oltre 1.300 italiani che hanno risposto ai quesiti della ricerca non solo il 92% segnala di lavorare o aver lavorato oltre l’orario stabilito ma, in oltre 8 casi su 10, afferma di non sentirsi infastidito o di non vivere la cosa in maniera problematica. Anzi, ben 3 su 4 dichiarano di controllare regolarmente le mail di lavoro fuori dell’orario d’ufficio anche se non hanno nessun obbligo da parte del datore di lavoro in questa direzione.
E questo nonostante solo circa un intervistato su due dichiari di essere pagato per le ore extra lavorate, con significative differenze tra le regioni del nord e del centro – dove la percentuale di straordinari retribuiti si attesta sul 57% – e il sud, dove scende al 41%.
A confermare la dedizione al dovere diffusa nel Belpaese anche un altro dato, che rivela che più di 3 lavoratori su 4 hanno rinunciato a un importante momento personale a causa del lavoro, percentuale che per gli uomini arriva all’80%.
Con le tecnologie e i dispositivi mobile poi, il lavoro accompagna sempre più gli italiani ovunque essi siano, anche fuori dall’orario lavorativo o addirittura in vacanza. Il 75% dei rispondenti ammette di controllare il proprio smartphone di lavoro anche in ferie o nel tempo libero. Una sorta di “schiavitù” auto-imposta, visto che solo l’8% deve farlo perché parte dei propri obblighi contrattuali e ben il 49% dichiara di non aver alcun obbligo, né esplicito né implicito a farlo.
A fronte di questo impegno, anche i dati sullo stress da lavoro percepito dagli italiani riservano alcune sorprese. Il 54% degli intervistati si dichiara infatti poco o per nulla stressato dal proprio lavoro e solo il 15% afferma di esserlo molto o moltissimo. Anche in questo caso non mancano le differenze tra nord e sud, con la percentuale di stress (risposte abbastanza, molto o moltissimo) che cresce a mano a mano che si risale lo Stivale, dal 39% al sud, il 43% al centro fino al 50% del nord.
“Si parla spesso dell’importanza dell’equilibrio tra lavoro e vita privata e dell’impatto positivo che questo apporta alle performance lavorative e in generale al benessere della persona. Tuttavia, dalla nostra ricerca risulta chiaro che la maggior parte dei lavoratori ha difficoltà a separare la sfera professionale da quella personale: molti si aspettano di essere contattati al di fuori del luogo di lavoro o addirittura si autoimpongono di controllare il cellulare anche durante i giorni liberi e le ferie”, commenta Filippo Meraldi, Vice President Marketing & Communication di Jobrapido. “A parte specifiche situazioni, le vacanze o il tempo al di fuori del luogo di lavoro dovrebbero invece in generale essere riconosciuti sia dai datori di lavoro – ma anche dai dipendenti stessi – come un momento in cui riposare e ricaricare le batterie, in modo da essere poi in grado di dare il meglio al rientro e diminuire lo stress da lavoro”.
*L’indagine online si è svolta dal 15 aprile 2019 al 2 maggio 2019 e ha coinvolto circa 1.300 utenti del sito, residenti sul territorio italiano.