Investire nella forza lavoro green

 

Investire nella forza lavoro green

Il nuovo Green Skills Report 2024 di LinkedIn evidenzia le criticità della transizione ecologica

di LinkedIn

Milano, 14 novembre 2024 In occasione della COP29 di Baku, LinkedIn ha rilasciato il suo Green Skills Report 2024, un’analisi che porta alla luce una questione cruciale: la carenza di competenze green nella forza lavoro globale potrebbe rallentare drasticamente la transizione ecologica. Entro il 2030, quasi un quinto delle posizioni lavorative che richiedono competenze green rischia di rimanere scoperto per mancanza di candidati qualificati, una lacuna che potrebbe addirittura crescere a un posto su due entro il 2050, minacciando gli obiettivi stabiliti dall’Accordo di Parigi.

Crescita delle competenze green: il quadro globale e il caso Italia

La domanda globale di competenze green ha visto un incremento medio del 5,9% annuo tra il 2021 e il 2024. Tuttavia, in Italia, la crescita è stata notevolmente inferiore, registrando solo un +0,12%. Questo dato mette in evidenza una sfida per il nostro Paese: solo il 17% dei professionisti italiani possiede attualmente competenze green o lavora in ambiti legati alla sostenibilità, un numero ancora troppo basso per poter affrontare adeguatamente la crisi climatica. Sebbene le offerte di lavoro green in Italia abbiano raggiunto l’8,27% del totale su LinkedIn – un dato superiore al 7,5% medio mondiale – la carenza di figure specializzate resta una criticità.

Le disparità di accesso alle competenze green: donne e giovani in ritardo

Il report sottolinea anche un divario di genere e generazionale nella diffusione delle competenze green. A livello globale, solo una donna su dieci possiede competenze green, rispetto a quasi un uomo su cinque. Anche i giovani della Gen Z, pur dimostrando un forte interesse verso le carriere green, potrebbero rimanere esclusi: attualmente, solo uno su dieci è effettivamente qualificato per ricoprire ruoli in settori sostenibili. Questo gap indica la necessità di investire maggiormente nella formazione e di garantire a donne e giovani l’accesso alle competenze green.

I settori e le professioni trainanti nella green economy

L’Italia vede un aumento delle richieste di profili con competenze green soprattutto in settori come agricoltura e allevamento (34,10%), servizi (32,80%) ed edilizia (32,03%). Tra le professioni in maggiore crescita troviamo quella del geologo, con un incremento del 123% nelle offerte, e il consulente ambientale, specializzato anche negli aspetti legati alla sicurezza. Le competenze più richieste includono approvvigionamenti sostenibili, con una crescita del 60,3% in un solo anno, seguiti dalla finanza sostenibile, dalle politiche ambientali e dalle tecniche di audit e prevenzione degli sprechi.

Gli investimenti necessari per una transizione green inclusiva

Secondo LinkedIn, per realizzare una transizione green efficace, è necessario includere la forza lavoro nelle politiche climatiche. Le raccomandazioni per i governi e le aziende sottolineano l’importanza di:

  1. Investire nella formazione delle competenze green: Non solo per ridurre le emissioni, ma per responsabilizzare i lavoratori a ricoprire i nuovi ruoli emergenti nell’economia sostenibile.
  2. Riconoscere il ruolo dei lavoratori negli obiettivi climatici: In occasione della COP29, LinkedIn invita a sottolineare l’importanza della forza lavoro per stimolare una collaborazione efficace tra settori e facilitare la formazione in energie rinnovabili ed efficienza energetica.
  3. Collaborare con istituzioni e centri per l’impiego: Tracciare la domanda e l’offerta di competenze green a livello locale consentirebbe di adeguare le politiche climatiche, favorendo una transizione ecologica più mirata ed efficace.

Una strada ancora lunga verso una forza lavoro qualificata

Il report di LinkedIn invia un chiaro segnale: non c’è più tempo da perdere. Il Country Manager di LinkedIn Italia, Marcello Albergoni, ha sottolineato come ogni obiettivo climatico sia a rischio senza una forza lavoro adeguatamente preparata. Per affrontare le sfide della crisi climatica, è indispensabile un cambiamento profondo nell’approccio alla formazione delle competenze green. La transizione ecologica è un progetto globale che richiede l’impegno congiunto di aziende, governi e istituzioni per formare una generazione di professionisti preparati a guidare il cambiamento.

In sintesi, il Green Skills Report 2024 si rivela un richiamo all’azione per il mondo del lavoro, suggerendo che solo investendo oggi nelle competenze di domani sarà possibile raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e costruire un futuro più verde e inclusivo

A questo link è possibile consultare il Green Skills Report completo e a questo link l’articolo di Linkedin Notizie.

Metodologia
Il Global Green Skills Report rappresenta il mondo visto attraverso i dati di LinkedIn, ricavati dalle informazioni anonime e aggregate dei profili di un miliardo di membri di LinkedIn in tutto il mondo. Come tale, è influenzato dal modo in cui i membri scelgono di utilizzare la piattaforma, che può variare in base alla cultura professionale, sociale e regionale, nonché alla disponibilità e all’accessibilità generale del sito. Nel pubblicare questi dati dell’Economic Graph di LinkedIn, diamo priorità all’accuratezza statistica e alla privacy dei membri. Di conseguenza, tutti i dati mostrano informazioni aggregate per il periodo corrispondente, seguendo rigorose soglie di qualità dei dati che impediscono la divulgazione di informazioni su individui specifici. Il report include i dati di 43 Paesi da gennaio 2021 a luglio 2024. Per la metodologia dettagliata, consultare il report completo.

 

***

LinkedIn
LinkedIn connette i professionisti nel mondo per renderli più produttivi e di successo e trasforma il modo in cui le aziende assumono, imparano, fanno marketing e vendono. La nostra visione è quella di creare opportunità economiche per ogni membro della forza lavoro globale attraverso il continuo sviluppo del primo Economic Graph al mondo. LinkedIn ha più di 900 milioni di membri, dei quali 17 milioni in Italia, e uffici in tutto il mondo.