Indagine Jobrapido sul mercato del lavoro
Dipendenti più produttivi e motivati? Basta un viaggio di lavoro
Secondo uno studio condotto da Jobrapido, il 46% degli italiani dichiara di trovare una motivazione lavorativa in più quando effettua trasferte di lavoro, anche se il 30% è consapevole che questo comporta un aumento delle ore lavorative. Il 45% sceglie di candidarsi solo per posizioni che includono numerosi spostamenti, e il 40% dichiara di lavorare meglio grazie al contatto con persone e culture diverse. Il futuro? Solo il 10% pensa che i viaggi diminuiranno per via delle tecnologie.
Milano – 27 settembre 2016. Incontrare persone di nazionalità differenti, scambiarsi opinioni tra culture diverse e, più in generale partire, fa bene non solo a chi va in vacanza, ma anche a chi viaggia per lavoro. I benefici di una trasferta di lavoro sono chiari: una migliore performance professionale, motivazioni più elevate e un migliore approccio alla propria attività. Questo è quanto emerge dall’ultima ricerca condotta a settembre da Jobrapido – primo motore di ricerca di lavoro al mondo, attivo in 58 Paesi con 35 milioni di utenti unici mensili e con più di 60 milioni di utenti registrati – all’interno della propria community in Italia.
Nonostante i costanti sviluppi a livello tecnologico che consentono anche l’adozione di soluzioni sempre più smart, quando si parla di viaggiare sono in pochi a preferire una conference call o una video chiamata. Ben il 54% degli intervistati ritiene che il contatto fisico con le persone sia ancora importante, e solo il 16% pensa che i viaggi possano essere sostituiti da tecnologia e social media. Il 34% dichiara che il proprio lavoro ideale consentirebbe di viaggiare frequentemente, e il 45% si candida per posizioni che permettano di avere spesso la valigia pronta, anche solo per brevi trasferte.
Nello specifico, la ricerca ha evidenziato che:
- Solo il 22% dichiara di non apprezzare trasferte di lavoro e di trovarsi meglio seguendo la routine quotidiana in ufficio. Il 31% preferisce brevi trasferte a viaggi lunghi, mentre solo 13% accoglierebbe con favore lunghi periodi trascorsi all’estero per motivi professionali.
- Quando si viaggia per lavoro, ben il 46% degli italiani ammette di essere più motivato, con un conseguente miglioramento della qualità dei risultati, anche se il 30% sa che questo comporterebbe un numero più elevato di ore di lavoro. Solo il 10% vive con apprensione una trasferta perchè teme di non sentirsi a proprio agio in un ambiente diverso.
- Il 45% di chi cerca lavoro si assicura che la posizione cercata dalle aziende consenta loro di partire di frequente, mentre il 25% preferirebbe non fare molte trasferte e optare per orari e luoghi di lavoro più stabili. Per il 30%, la possibilità di viaggiare non è tra le priorità quando si cerca un impiego.
- Dal punto di vista della carriera, il contatto con luoghi e persone diverse è un continuo stimolo a migliorare la propria attività, opzione scelta dal 40% degli intervistati. Il 25% è convinto che i viaggi consentano una crescita professionale più rapida. Si preferisce tuttavia viaggiare in compagnia piuttosto che da soli: il 37% preferirebbe farlo con i colleghi, in modo da avere un’esperienza più piacevole, mentre il 17% vorrebbe partire da solo per concentrarsi al meglio sulle attività da svolgere.
- La tecnologia cambierà il modo di viaggiare per lavoro? Secondo il 54% degli intervistati le trasferte non diminuiranno, perchè il contatto fisico rimarrà una componente ancora molto importante.
“Dalla ricerca che abbiamo condotto è emerso come i benefici di un viaggio siano visibili anche quando questi vengono fatti per lavoro” ha commentato Rob Brouwer, CEO di Jobrapido. “Interessante notare come, nonostante al giorno d’oggi sia possibile collegarsi con un click dall’altra parte del mondo, la netta maggioranza degli Italiani ritenga che gli incontri di persona siano ancora molto importanti e che, soprattutto, aiutino a migliorare la produttività. La trasferta di lavoro, quindi, sembra essere un buon incentivo per motivare le proprie persone e renderle più energiche, non solamente disposte a lavorare di più, ma anche meglio”
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