Creatività, la soft skill necessaria per gestire il cambiamento
di Manuela Rossini | PEOPLEwellBe
Sempre di più in questi anni le aziende stanno investendo sullo sviluppo del pensiero creativo come competenza chiave da acquisire e potenziare al fine di rispondere ai processi di cambiamento, più rapidi e differenti rispetto al passato. Questi scenari maggiormente complessi e in continua trasformazione spingono i leader a ricercare persone in grado di unire le informazioni a disposizione per elaborare nuove idee e soluzioni innovative volte a garantire una maggiore competitività.
La creatività entra a pieno titolo nella top 10, stilata dal World Economic Forum (WEF), delle competenze che i recruiter e, in generale, il mondo del lavoro ricercheranno maggiormente in futuro. Questa competenza ricopre, infatti, il terzo posto data la sua importanza all’interno del contesto organizzativo.
Ma cos’è la creatività? Perché è una competenza tanto richiesta nel mondo del lavoro?
Sebbene la creatività venga spesso associata all’ambito artistico, questa soft skill è in realtà una forma vitale di intelligenza, la quale spinge le persone a scoprire qualcosa di nuovo in diversi ambiti, riconoscendo, in pensieri ed oggetti, nuove connessioni che portano ad innovazioni, soluzioni e cambiamenti.
La creatività, infatti, è strettamente legata all’innovazione, ovvero quella trasformazione innescata dall’introduzione di novità, atta a risolvere problemi e migliorare prodotti, processi e situazioni.
È proprio la relazione tra creatività e innovazione a spiegare perché la prima è un elemento fondamentale nell’attuale mondo del lavoro. Infatti, nell’odierno panorama economico e lavorativo è diventato imprescindibile per tutte le aziende la costante ricerca di innovazione al fine di migliorare sé stesse, essere competitive e riuscire ad affrontare nuove sfide, problemi complessi e, in generale, il cambiamento che richiedono un grande sforzo dell’organizzazione e della stessa cultura aziendale.
La creatività è, quindi, il seme di tutte le innovazioni, tuttavia, la spinta all’innovazione comporta per le organizzazioni la necessità, appunto, di affrontare molte sfide e ostacoli per far sì che i processi d’innovazione diventino processi di cambiamento morbidi ed equilibrati.
Ciò che rende così complessa la conversione di idee creative in offerte innovative è il fatto che la creatività e l’innovazione non necessariamente, anzi quasi mai, procedono in modo lineare (Anderson et al., 2004). Il motivo per cui la correlazione tra la creatività e l’innovazione è inferiore a uno può essere spiegato con il fatto che la generazione di nuove e utili idee e la loro attuazione è caratterizzata da tensioni (Lewis et al., 2002), paradossi (Miron et al., 2004), e dilemmi (Benner e Tushman, 2003). Per esempio, la generazione di idee richiede sperimentazione, sconvolge routine, sfida ipotesi comuni (Rosing et al., 2011), ed è strettamente associata con attività esplorative (March, 1991).
Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che al fine di affrontare e reagire al meglio al cambiamento all’interno di un’azienda è necessaria la presenza di leader che adottino uno stile di leadership generativo orientato al perseguimento simultaneo delle strategie di exploration e di exploitation, che siano promotori di valori come l’autonomia, il lavoro di squadra, l’iniziativa, la responsabilità e l’innovazione ma che, allo stesso tempo, incoraggino l’organizzazione a guardare costantemente ai propri obiettivi.
Inoltre, uno studio IBM, il cui campione era composto da 1.500 CEO, ha evidenziato che la creatività è l’abilità oggi ritenuta più importante per i leader, infatti, si distinguono i manager che promuovono l’innovazione incoraggiando gli altri ad abbandonare approcci obsoleti e ad assumere rischi ponderati.
Numerose aziende, illuminate e consapevoli, si pongono quindi l’obiettivo di formare le proprie risorse a far emergere le proprie idee, utilizzando in modo deliberato il pensiero creativo per generare più opzioni tra cui scegliere l’opportunità vincente.
La creatività, dunque, risulta una delle principali ragioni del successo di un’impresa e inserire oggi nelle aziende dei modelli che agevolino e sviluppino i processi creativi, significa poter attivare quelle condizioni che favoriscono la nascita di innovazioni, le quali rappresentano, in un contesto molto competitivo quale quello dell’economia globale, l’unico strumento di sopravvivenza per le stesse.
PEOPLE10
Alla luce dell’importanza che la creatività ricopre all’interno del contesto organizzativo è nato PEOPLE10, progetto che si pone l’obiettivo, attraverso due training appositamente strutturati, BRAIN TRAINING ed ENJOY TRAINING, di misurare e potenziare le 10 soft skills in azienda e, più nello specifico, allenare le 10 soft skills enunciate dal World Economic Forum per accrescere il potenziale nei manager e nei team di lavoro, migliorando, di conseguenza, le prestazioni.
Il progetto si struttura in più fasi. Infatti, dopo un’iniziale fase di conoscenza dell’organizzazione aziendale e pianificazione, attraverso una fase di MAP individuale, vengono misurate scientificamente le soft skills, così da valorizzare le skills possedute e sviluppare quelle non sfruttate in modo completo, al fine di raggiungere il successo lavorativo e garantire migliori performance individuali e di gruppo oltre ad un’elevata soddisfazione lavorativa.
Durante la seconda fase DEVELOP, infatti, si sviluppano tali abilità, attraverso appositi training personalizzati, colmando così il divario tra skills possedute e non sfruttate in modo completo.
Peculiarità del progetto è proprio la sua suddivisione in due training e, quindi, la possibilità di scegliere il più adatto a rispondere alle esigenze specifiche di un’azienda.
BRAIN TRAINING
Nello specifico, mediante il BRAIN TRAINING vengono individuate, tramite Test Cognitivi scientifici e un colloquio individuale post test, e successivamente potenziate, le capacità di sviluppare il Pensiero critico, la Capacità di giudizio e di Decision-making, il Problem-solving, la Flessibilità cognitiva, la Creatività e la Gestione delle persone.
Infatti, BRAIN TRAINING si rivolge a leader e manager che si trovano ad affrontare scenari organizzativi e di mercato sempre più complessi e in continua trasformazione e sono alla ricerca di soluzioni innovative volte a garantire una maggiore competitività.
Nello specifico, al fine di potenziare tali abilità, la fase DEVELOP del BRAIN TRAINING è composta da appositi training quali l’Empowerment cognitivo on line, il LEGO Serious Play e il PeopleManagement.
Infine, viene fornita all’azienda la possibilità di scegliere se ripetere la fase MAP e, quindi, adottare il sistema di validazione scientifico test-retest, per la verifica delle competenze acquisite e in progress.
Potenziare le qualità e le competenze individuali al fine di raggiungere il miglior rapporto performance-benessere organizzativo e individuale è ciò su cui si fonda PEOPLE10.