La conciliazione casa-lavoro è benessere organizzativo?
di Manuela Rossini – PEOPLEwellBe
È sempre maggiore l’attenzione rivolta ai concetti di welfare e work-life balance da parte dei ricercatori in ambito HR ma anche delle aziende stesse. Sono moltissime infatti le società che stanno avviando un modello organizzativo che mira alla promozione del benessere lavorativo mediante azioni e progetti volti a rendere i dipendenti non solo più produttivi ma anche più felici.
Il work-life balance è la capacità di bilanciare in modo equilibrato la vita professionale, intesa come carriera, ambizione professionale, orari di lavoro e la vita privata. In altre parole, quando il lavoratore è nelle condizioni di vivere in modo completo, sano ed equilibrato la sua vita, dentro e fuori l’ambiente lavorativo.
Tuttavia, l’imposizione di un modello ‘market based governance of labour’ (Alves, Bouquin, e Pocas, 2007) si sta traducendo sempre più in un maggior coinvolgimento del lavoratore e della lavoratrice nella vita professionale e ad una dilatazione della richiesta di tempo lavoro a discapito del tempo da dedicare alla cura e alle attenzioni per la famiglia (Gherardi e Poggio, 2003; Ghislieri e Piccardo, 2003). Tutto ciò porta inevitabilmente le persone a vivere una situazione di stress, diminuendo la motivazione e la soddisfazione delle stesse.
Diventa fondamentale, dunque, la necessità di un’armonizzazione che, sebbene coinvolga principalmente le donne, da sempre considerate principali depositarie delle responsabilità familiari, per le quali, vestendo i panni di donna, madre, moglie e lavoratrice in maniera simultanea, trovare un equilibrio tra vita privata e vita professionale è una sfida costante, riguarda sempre di più tutti i lavoratori.
Vita privata e professionale sono complementari e si influenzano a vicenda sotto tutti gli aspetti. Per questo motivo il work-life balance non riguarda solo i lavoratori che lo ricercano, ma anche l’azienda che vuole migliorare i propri risultati.
Sono infatti numerosi gli studi e le ricerche che hanno dimostrato la diretta correlazione tra le condizioni psico-fisiche dei propri collaboratori e la produttività e, nello specifico, i vantaggi che derivano da un ambiente di lavoro sereno, sia nell’incrementare i livelli di motivazione dei collaboratori, sia per la loro soddisfazione derivante dal raggiungimento degli obiettivi in azienda. È ormai una certezza infatti che i collaboratori più sereni sono anche maggiormente motivati ed efficienti. Ma non è tutto, anche la reputazione e l’immagine aziendale ne giovano. Le aziende che dimostrano attenzione nei confronti del benessere lavorativo e rafforzano la relazione tra impresa e dipendente, hanno una migliore reputazione, diventando quindi attraenti per i talenti in fase di recruiting e incrementando notevolmente la retention delle risorse interne.
Dunque, investire sulle politiche aziendali di conciliazione casa-lavoro attraverso strumenti e azioni mirate può portare da un lato il miglioramento della redditività dell’azienda, dall’altro il miglioramento delle performance individuali delle lavoratrici e dei lavoratori.
Nello specifico, l’applicazione di azioni volte al miglioramento dell’equilibrio vita-lavoro porta ad un miglioramento dell’immagine aziendale e nella capacità di reclutamento dell’azienda, attrazione e retention dei talenti, riduzione del tasso di assenteismo, dei ritardi e del turnover, delle richieste di permessi straordinari, un incremento dell’impegno e della produttività del personale, il miglioramento del clima aziendale, della motivazione, soddisfazione e del morale delle persone, aumento del commitment, diminuzione dello stress lavoro-correlato i cui effetti diretti sono assenteismo, turnover, riduzione della produttività delle persone, incidenti sul lavoro ed indiretti, ovvero basso commitment, scarsa motivazione, qualità scadente delle relazioni, costi di gestione di quest’ultime.
Con questa consapevolezza, appare chiaro che l’obiettivo di un’azienda è quello di favorire il benessere organizzativo, attuando un modello che ponga al centro le risorse umane, elemento essenziale e fondamentale del vantaggio competitivo delle imprese, favorendo l’equilibrio tra vita privata e professionale dei propri collaboratori.
WELLBE Academy
La Promozione del Benessere nei contesti occupazionali presuppone che un’azienda si impegni ad offrire ai propri lavoratori opportunità per migliorare il proprio benessere personale e sociale e promuova iniziative di conciliazione famiglia-lavoro nelle forme previste dalla legislazione.
Il team di PEOPLEwellBe, attraverso l’esperienza, le referenze nel benessere aziendale e nella conciliazione, le competenze psicologiche e la direzione scientifica, ha ideato il progetto WELLBE Academy al fine di affiancare le aziende nella scelta dei percorsi da intraprendere.
WELLBE Academy, progetto di promozione del benessere all’interno del contesto lavorativo, rappresenta una scelta non solo valoriale ma anche strategica.
Infatti, investendo nella cultura organizzativa, in formazione continua, in un ambiente positivo e motivante che offre occasioni di condivisione e supporto tra i dipendenti, aumentano la brand awareness e le opportunità di crescita dei propri collaboratori.
Il progetto è suddiviso in due percorsi, WELLBE Academy Benessere organizzativo e personale e WELLBE Academy Conciliazione famiglia-lavoro, fornendo così alle aziende la possibilità di scegliere quello che meglio risponde alle esigenze specifiche aziendali.
WELLBE Academy Benessere organizzativo e personale
WELLBE Academy Benessere organizzativo e personale si compone di buone pratiche volte a migliorare la promozione del benessere sul luogo di lavoro.
Le buone pratiche proposte sono l’Analisi di clima organizzativo per migliorare la motivazione e la soddisfazione, il Focus Group o Circle Time Group per favorire la collaborazione e la positiva gestione dei conflitti, la Formazione alla cultura del benessere e soft skill utili nel lavoro quotidiano e lo Sportello di ascolto, per tutti i dipendenti, in merito a diverse problematiche di natura privata o relative alla vita lavorativa.
Attraverso l’utilizzo di questionari anonimi vengono misurati il clima ed il benessere organizzativo al fine di individuare lo scarto fra le aspettative aziendali e le realtà vissute dai collaboratori. L’importanza di questa valutazione sta nella possibilità di progettare azioni di miglioramento mirate qualora lo scarto fosse elevato, generando delusione, mancanza di motivazione e senso di appartenenza con probabili conseguenti basse prestazioni lavorative. Ridurre questo scarto significa creare un buon clima aziendale e favorire di conseguenza l’impegno comune verso gli obiettivi dell’organizzazione.
Il Focus Group è invece un metodo di ricerca qualitativo, utilizzato al fine di favorire la collaborazione e la positiva gestione delle relazioni sul posto di lavoro attraverso una discussione di gruppo, condotta da un moderatore o facilitatore.
Questo metodo è strettamente connesso all’analisi di clima poiché permette di approfondire i risultati del questionario. Inoltre, osservando le dinamiche di gruppo nella quotidianità e il comportamento non verbale è possibile gestire i rapporti tra le persone ed eventuali situazioni conflittuali.
Per quanto riguarda la formazione, vengono proposti corsi che promuovono la cultura del benessere all’interno del contesto lavorativo, valorizzando i propri collaboratori e fornendo loro i mezzi per stare bene e lavorare al meglio.
Gli argomenti trattati spaziano da temi specifici come, ad esempio, diversity ed integrazione nelle comunità lavorative e gestione del tempo e delle priorità lavorative a temi più trasversali che coinvolgono la gestione delle emozioni e del conflitto in azienda, benessere psicologico e life balance.
WELLBE Academy Conciliazione famiglia-lavoro
Questo percorso di WELLBE Academy si compone di buone pratiche volte a promuovere la conciliazione famiglia- lavoro.
L’obiettivo è quello di offrire ai collaboratori sostegno e supporto nella gestione dell’equilibrio, delle difficoltà o dei disagi personali e relazionali che si trovano ad affrontare nella vita di tutti i giorni, oltre agli strumenti utili a conciliare gli impegni tra vita privata e vita lavorativa.
Nello specifico, vengono trattate due aree formative: la maternità e la genitorialità.
Formazione maternità si rivolge alle donne che stanno andando o rientrano dalla maternità. Prevede, infatti, corsi che trattano tematiche specifiche di questo momento essenziale della vita della donna, con l’obiettivo di avviare un percorso di riflessione su sé stesse e su cosa significhi essere madre, cercando di dare una risposta a tutti quegli interrogativi che comporta l’essere mamme lavoratrici.
Per questo i corsi proposti sono:
- Essere madre: dal desiderio al concepimento, coniugando lavoro e vita privata
- Diventiamo mamme! Diritti e doveri legati alla maternità
- La depressione post-partum: che cos’è, come riconoscerla e curarla
- Il rientro al lavoro dopo la maternità: come gestire le nuove responsabilità, il carico emotivo e i sensi di colpa
- Conciliazione famiglia-lavoro: gli strumenti della normativa.
Formazione genitorialità affronta i temi dell’educazione dei figli e le tematiche della separazione/divorzio.
Tramite un percorso di condivisione e riflessione, quest’area approfondisce gli interrogativi e gli importanti cambiamenti, positivi e negativi, che l’essere genitori implica.
I corsi proposti sono:
- Essere genitori nel terzo millennio: come svolgere il proprio ruolo efficacemente
- Non capisco i comportamenti di mio figlio…Mi devo preoccupare?
- Essere genitore di un adolescente: esiste uno stile educativo vincente?
- Separazione, divorzio e gestione dei figli: gli aspetti legali
- Leadership al femminile: gioie e dolori della carriera, Disabilità e malattia in famiglia: come la normativa ci può aiutare.
Entrambi i percorsi, qualora i partecipanti sentissero il bisogno di confidarsi rispetto a situazioni private ma manifestassero una resistenza a farlo durante gli incontri in presenza, offrono la possibilità di rivolgersi in un secondo momento alle professioniste, rispettando il diritto alla riservatezza, tramite una consulenza individuale di sostegno e approfondimento online e mediante lo sportello di ascolto, erogato in forma di consulenza breve a natura orientativa, con finalità non terapeutiche.