Secondo i candidati, ai colloqui la motivazione conta più delle competenze tecniche
Oltre il 50% di chi cerca lavoro si presenta sempre al colloquio, anche se la posizione offerta non è perfettamente in linea con quanto desiderato, cercando di far emergere la motivazione e la volontà di intraprendere una nuova sfida professionale (45%).
Poca attenzione viene data alla cura della propria immagine sui social media prima di un colloquio (4%), mentre, tra le domande più temute, ci sono quelle non attinenti al proprio percorso professionale (47%).
Milano – 11 settembre 2017. Il colloquio di lavoro è il primo passo verso una nuova opportunità professionale: arriva spesso dopo l’invio di diversi curricula, ed è un’occasione che i candidati devono giocarsi molto bene. Come si preparano? E quali sono le domande a cui temono di più di rispondere? E’ più importante farsi vedere motivati o sfoggiare le proprie competenze tecniche?
Jobrapido, primo motore di ricerca di lavoro al mondo, attivo in 58 Paesi con oltre 20 milioni di offerte di lavoro postate al mese e 35 milioni di utenti unici mensili, e che a livello mondiale conta oltre 70 milioni di iscritti, ha chiesto a oltre 2.300 persone all’interno della propria community in che modo affrontino i colloqui di lavoro.
Nello specifico, le risposte hanno evidenziato che:
- La presenza a un colloquio viene confermata sempre, indipendentemente dal tipo di lavoro o di azienda, da oltre la metà dei rispondenti (52%). Il 38% decide di presenziare solamente se la posizione offerta è in linea con il proprio profilo, mentre solo circa il 2% rinuncia a fare il colloquio se il ruolo proposto costituisce “un passo indietro” rispetto a quello attualmente ricoperto.
- In fase di colloquio, la difficoltà più grande sta nel rispondere a domande non attinenti al proprio percorso professionale e che richiedano competenze in ambiti nel quale si è poco ferrati (47%). Gli intervistati hanno rivelato di essere invece meno in difficoltà di fronte a domande di cultura generale, o relative alla propria personalità, come la leadership o la capacità di lavorare in team, entrambi indicati dal 9% di chi ha partecipato all’indagine.
- I candidati non temono le domande sulla motivazione a cambiare lavoro (solo l’11% dichiara che potrebbe trovarsi in difficoltà), anche perchè si preparano un vero e proprio discorso su questo aspetto (12%): dall’indagine emerge infatti la convinzione che l’azienda dia una grossa importanza alla motivazione e alla voglia di affrontare una nuova sfida professionale (45%).
- Oltre alla motivazione, il 17% pensa che sia importante mostrare le proprie competenze tecniche, il 16% il carattere e la personalità, il 7% l’aspetto fisico e l’abbigliamento, e solo il 3% il livello di cultura generale.
- Come si preparano i candidati al colloquio di lavoro? Oltre il 65% raccoglie numerose informazioni sull’azienda e il 18% prepara un discorso sul proprio background professionale. La cura del proprio profilo social, spesso uno dei fattori che invece i recruiter tengono in maggiore considerazione, viene invece abbastanza trascurata (se ne preoccupa solo il 4%). Al termine dell’intervista di lavoro, le domande sono un buon modo per mostrare l’interesse verso l’azienda (47%); solo il 21% però termina il colloquio senza chiedere ulteriori delucidazioni.
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