Quanto conta l’attività sportiva sul rendimento lavorativo: l’attività fisica in azienda
di Mike Manica
Sia si tratti del contesto aziendale ed organizzativo che di quello privato, l’attività fisica svolge un ruolo fondamentale nel benessere delle persone e nell’ottimizzazione delle performance lavorative.
Senza scomodare approfonditi studi ma neanche banalizzando troppo, possiamo dire che l’attività sportiva genera endorfina (neuro trasmettitore della felicità) la quale contrasta il cortisolo (l’ormone dello stress).
Ergo: dipendenti allenati più felici e meno stressati!
L’introduzione di programmi di fitness all’interno dell’ambiente lavorativo sta prendendo piede, ne sono un esempio Google che offre spazi fitness e promuove l’attività fisica durante l’orario lavorativo, Eni, Luxottica ed Esselunga che realizzerà prossimamente un campus dedicato ai dipendenti ove avranno sede una palestra e campi sportivi.
Tale pratica prende il nome di wellbeing, una frontiera del welfare aziendale atta a perseguire il benessere dell’individuo nella sua interezza, sotto ogni aspetto, compreso quello della salute fisica e mentale.
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Purtroppo, come riportano autorevoli testate giornalistiche, ma anche sentendo colleghi ed amici tali iniziative non rientrano sempre nell’alveo della programmazione e pianificazione aziendale: infatti “meno di un quarto delle aziende italiane ha una strategia chiara di wellbeing e ben il 60% non misura i risultati delle proprie attività in termini di effetto sul benessere dei dipendenti e sulla retention.”
Una squadra soddisfatta e motivata è spesso più impegnata e produttiva. Senza considerare l’effetto di team building che può avere nel gruppo di lavoro.
Un’impresa che pensa, programma e pianifica investimenti nella salute dei propri dipendenti vedrà sicuramente ripagato tale sforzo ottenendo una forza lavoro più sana, felice e produttiva.
Integrare l’attività fisica nell’ambiente di lavoro è un passo in avanti per un’azienda moderna e orientata al successo. D’altronde, considerandola come una seconda casa (visto il monte ore che trascorriamo all’interno) non vi sentireste maggiormente motivati a fare e fare bene se aveste a disposizione una palestra, piscina o del tempo da poter impiegare per curare la vostra forma fisica?
Non è utopia, ma solo un modo diverso di vedere le cose!
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Fonte: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2023/08/01/sport-salute-sanita/
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Sono un fautore del detto “mente sana in corpo sano”, quindi condivido; il problema è sempre quello di trovare aziende disposte ad investire in queste cose, o perché non hanno il budget per farlo o perché non hanno numeri concreti su quello che possa essere un ROI (è altamente difficile calcolare quale sua concretamente il ritorno di investimenti simili).
Poi resta, secondo me, una questione: non tutti amano o possono fare sport; in questi casi si potrebbe offrire la sauna invece che la piscina, la lettura di un libro invece che la palestra, yna partita a scacchi invece che una a calcio (sono solo esempi, ovviamente).
Questo, però, complica ulteriormente le cose per le aziende che, infatti, spesso si limitano a dare buoni sotto forma di welfare ed ogni dipendente li usa scegliendo il prodotto che più preferisce…con buona pace, in questo caso, di cose come il team building.
Forse non esiste una soluzione ottimale, ma concordo nel dire che le aziende che fanno qualcosa in questo senso siano comunque avvantaggiate.