L’assessment nella valutazione dei potenziali.
Hai mai visto i pesci volanti?
Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido. Albert Einstein |
di Mike Manica
Lungo un ideale percorso, nell’immenso ed appassionante mondo delle risorse umane, iniziato nei precedenti articoli con il feedback, attraverso la valutazione, approdiamo ora al tema dello sviluppo del talento, essenziale per il successo aziendale con un focus all’assessment.
Questo strumento consente alle organizzazioni di individuare il potenziale interno dei propri collaboratori e creare piani di sviluppo attagliati all’individuo.
Possiamo definirlo come un processo strutturato finalizzato a valutare: competenze, capacità e potenziale dei dipendenti. Questo strumento utilizza una varietà di metodi, tra cui test, esercizi pratici, simulazioni e interviste, atti a misurare le abilità e le qualità dei candidati al fine di identificare il potenziale del proprio personale per affidargli ruoli di maggiore responsabilità all’interno dell’organizzazione oppure transitarli in altri settori o reparti affinché siano più congeniali al tipo di persona.
I vantaggi di utilizzare tale pratica vanno dall’ottimizzazione dei costi, alla stabilità organizzativa, all’aumento di motivazione nei collaboratori. Nello specifico, ci consente di identificare e sviluppare il talento esistente, impiegando al meglio i collaboratori già presenti in azienda, aumentandone così la performance. In più, l’assessment aiuta a garantire una leadership solida all’interno dell’organizzazione. Individuando i potenziali leader, le aziende possono prepararsi per le sfide future e garantire una transizione senza intoppi in posizioni chiave, nell’ottica della resilienza. Inoltre, l’assessment contribuisce a migliorare il coinvolgimento dei dipendenti e collaboratori. Il personale che vede il proprio potenziale riconosciuto e sviluppato tende a essere più motivato e soddisfatto, creando così un circolo virtuoso che porta ad un aumento di fiducia nell’azienda, lasciatemi dire, attraverso un’opera di fidelizzazione dei nostri stakeholders principali: i nostri collaboratori.
Così come è difficile orientarsi senza navigatore o applicazioni varie, in una nuova città, per far si che l’assessment ci dia i risultati attesi è essenziale definire chiaramente gli obiettivi e i criteri di valutazione. Cosa dobbiamo cercare nel personale, quali competenze e qualità sono necessarie per il ruolo in esame. Successivamente, coinvolgere attivamente i dipendenti nel processo, spiegando le finalità attraverso un’efficace opera di comunicazione. Infatti, la partecipazione attiva e la comprensione delle finalità dell’assessment possono aumentare la cooperazione e la trasparenza. Assicurarsi che il processo sia basato su dati oggettivi, attivando un’oculata sospensione del giudizio in modo che sia più equo possibile. L’obiettività è fondamentale per garantire che le decisioni siano giuste e imparziali. In ultimo, non per importanza, ma come conclusione del processo, fornire feedback costruttivo ai dipendenti valutati e sviluppare piani di sviluppo personalizzati. Questo aiuta gli individui a comprendere le loro aree di forza e quelle in cui è necessario vi sia un miglioramento.
In conclusione, l’assessment è uno strumento fondamentale per la valutazione dei potenziali nelle risorse umane, individua il talento interno, aiuta a creare piani di sviluppo personalizzati ed efficaci, può contribuire significativamente al successo e alla crescita dell’organizzazione. Diciamo che potremmo sintetizzare il presente articolo con la massima di Albert Einstein “Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido.”
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- Paolo Augugliaro “Dagli assessment ai development center. Suggerimenti e indicazioni della ricerca scientifica” Editore: Franco Angeli (2012)
- Gian Carlo Cocco e Angela Gallo “Fare assessment: dalla tradizione all’innovazione. Manuale operativo per applicare la metodologia di assessment e trarne profitto” Editore: Franco Angeli (2016)
- Arianna Giraud e Valentina Penati “Assessment & Development Center. Manuale di teorie, tecniche e strumenti per la valutazione” Editore: FerrariSinibaldi (2018)
- Rachele Mariani, Attà Negri, Gian Maria Mussino “Interpersonal Q-Sort (IQS) e Digital Assessment Profile (Dap)” Franco Angeli (2018)
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Oggigiorno ritengo fondamentale questa tipologia di colloquio in quanto più trasparente e permette di analizzare più aspetti di un candidato, oltre a più candidati ottimizzando i tempi. Tuttavia è davvero curioso come l’intera prova e l’esito possa esser in realtà già quasi deciso nel PreWork, non tanto nel durante, quanto appunto nel momento dell’ice breaker, poiché la Risorsa si sente ancora non sotto analisi e si comporta ancora spontaneamente. Infatti è proprio quando meno ce lo aspettiamo che siamo sotto i riflettori, da qui emerge la vera personalità.
Quello che ciascun candidato deve comprendere di un colloquio, è che non si giudica mai nessuno, ma si ricercano attitudini e capacità di una splendida cooperazione tra azienda e collaboratori, appunto.