L’analisi delle esigenze: dal fabbisogno all’intervento formativo
Principi, metodi e strumenti per il formatore
Recensione di: Daniela Pellizzari
Analisi delle esigenze o analisi organizzativa?
Perché è importante non trascurare l’analisi delle esigenze come fase principale di un iter formativo o di un intervento organizzativo?
Come disegnare un percorso formativo nel caso d’interventi su commessa o a supporto dello sviluppo organizzativo? Quali gli strumenti più idonei e la loro utilità in base alla tipologia d’intervento da compiere?
“L’analisi delle esigenze: dal fabbisogno all’intervento formativo” guida i formatori alle prime armi nella definizione dei fabbisogni formativi, mentre permette ai formatori esperti di confrontare le loro prassi e trarne dei suggerimenti.
Partendo dalla definizione dell’analisi delle esigenze come: “processo d’individuazione del contributo che la formazione può dare al raggiungimento degli obiettivi aziendali in termini di miglioramento delle competenze delle persone che vi lavorano” si determinano gli obiettivi aziendali e i miglioramenti delle competenze conseguibili grazie alla formazione, rilevando anche che essa stessa non può essere la soluzione a tutte le disfunzioni organizzative o mancanze dei singoli.
E` proprio la parola “competenza” il concetto-chiave attorno al quale si stabilisce l’opzione migliore fra formazione o altre leve organizzative. Il primo passo dell’analisi delle esigenze, infatti, approfondisce la richiesta del committente indagandone l’origine e appurando se è dovuta a gap formativi o meno.
Definita la necessità dell’apporto formativo alla risoluzione delle criticità aziendali, si deve scegliere il percorso di analisi da seguire in base allo scopo della formazione: il miglioramento dei risultati, il cambiamento organizzativo o la predisposizione di un catalogo formativo sono tre tipi di obiettivi diversi che richiedono iter di analisi e gestione degli strumenti assai differente.
Il cuore del libro si sofferma in particolare su questo punto, trattando l’analisi delle esigenze per interventi su commessa, poi quella in ambito di sviluppo organizzativo e infine nella redazione di piani annuali.
In ogni tipo d’intervento l’autore esamina le varie fasi del processo e come utilizzare gli strumenti disponibili quali interviste, focus group, affiancamento, questionari.
Nelle fasi del processo si pone l’accento sul coinvolgimento dei vari livelli organizzativi, dei potenziali futuri partecipanti e nell’esame delle fonti informative indicanti le caratteristiche della/e unità coinvolta/e (procedimenti interni, sistema di valutazione personale, formazione pregressa…).
Inoltre si propone una “guida” alle domande più efficaci da porre nelle diverse situazioni, l’approccio da adottare in ciascun tipo d’intervista o focus group e come impostare questionari e affiancamenti.
Questi metodi sono un punto di partenza, sta al professionista gestire al meglio l’analisi delle esigenze.
Il formatore dovrà sempre più avere una vasta cultura umanistico-organizzativa e una certa capacità di instaurare un clima di fiducia con i propri interlocutori per essere efficace nello svolgimento dei suoi compiti.
L’analisi delle esigenze resta un’indagine piena di sorprese, esperienziale, spesso soggetta a deviazioni impreviste. Il formatore è una guida che consiglia, traccia percorsi da intraprendere o indirizza verso altri specialisti quando la soluzione del problema non è un’azione formativa.
Stimola piuttosto la creatività degli addetti ai lavori e aumenta la consapevolezza che per svolgere tale mestiere bisogna avere una visione a 360 gradi della realtà aziendale affinché si possa affrontare la rivoluzione del mondo del lavoro in atto.