EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche)

 

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Principi dell’EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche)

La strategia Europea Horizon 2020

di Solco

La convergenza tra sistemi di istruzione e formazione a livello europeo ha richiesto una strumento l’EQF, che è stato pensato per la trasparenza europea e la mobilità degli individui nel territorio europeo.

LA STRATEGIA PER LA FUNZIONE DEL EQF

Per un’economia che si fonda sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo entro il 2010, i sistemi d’istruzione e di formazione UE devono essere un riferimento di qualità a livello mondiale.

Gli stati membri hanno cooperato per sviluppare un sistema che rende compatibili titoli e competenze a livello europeo.

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Questo sistema segue gli obiettivi:

  • promuovere la mobilità e l’apprendimento permanente grazie alla trasparenza di titoli, qualifiche e competenze;
  • migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e Formazione Professionale;
  • adottare misure nei sistemi di istruzione e validazione dell’apprendimento formale e informale;
  • trasferimento dei risultati dell’apprendimento da un sistema all’altro e definire un quadro di riferimento comune per i sistemi di istruzione e formazione.

Nella strategia unitaria, il Quadro EQF è il dispositivo più unificante tra i sistemi:

  • riconoscimento di tutti i contesti di apprendimento anche quelli non formali.
  • Permeabilità tra sistemi e possibilità di rientrare nei percorsi formali.

Ogni paese raccorda le qualificazioni di ogni ambito o sistema di apprendimento in unico Quadro, così si facilita la comparabilità fra le stesse qualificazioni e facilita il riconoscimento delle qualificazioni acquisite in diversi paesi.

STRUTTURA DI EQF

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Il Quadro EQF ha una struttura a griglia suddivisa in 8 livelli. I risultati di apprendimento sono articolati in ordine crescente. I livelli son i punti di riferimento per incoraggiare l’inclusione e la trasparenza di tutte le qualificazioni e a coprire tutta la gamma di risultati di apprendimento, indipendentemente da dove vengono conseguiti.

Ogni paese membro ha disegnato il proprio NCP (National Contact Point). 

Il NCP è la rete di strutture che prevede la guida, la pratica e l’assistenza in tutti gli aspetti del Horizon 2020.

L’Italia si è disegnata come Agenzia per la Formazione Professionale (Vocational Education Training) ed è l’ISFOL che si incarica della gestione questi progetti.

Bibliografia consigliata


Solco Srl

Solco Srl è una società di servizi fondata nel 1989. Si occupa di formazione, consulenza e mercato del lavoro. Opera su tutto il territorio nazionale, con una maggiore concentrazione nel Lazio e nel Mezzogiorno. I suoi principali clienti sono Pmi e grandi imprese, Pubbliche Amministrazioni, Parti Sociali ed Enti Bilaterali.

 

Risorse aggiuntive

Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF)

Definizione e obiettivi principali dell’EQF

Il Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualifications Framework, EQF) è un quadro di riferimento comune istituito dall’Unione Europea nel 2008 per collegare tra loro i sistemi di qualificazione dei diversi paesi europei​ [eur-lex.europa.eu].

In sostanza, funge da “strumento di traduzione” che rende più comprensibili e comparabili le qualifiche nazionali da un paese all’altro​ [europass.europa.eu].

L’EQF copre l’intero arco dell’apprendimento permanente, includendo qualifiche ottenute in ambito scolastico, universitario, professionale e nella formazione per adulti.

Gli obiettivi principali dell’EQF sono aumentare la trasparenza, la comparabilità e la trasferibilità delle qualifiche in Europa​ [eur-lex.europa.eu]. Ciò significa facilitare la comprensione reciproca dei titoli di studio e delle certificazioni professionali, così che studenti e lavoratori possano farle valere oltre i confini nazionali. In particolare, l’EQF intende supportare la mobilità transnazionale di studenti e lavoratori e promuovere l’apprendimento permanente e lo sviluppo professionale continuo [europass.europa.eu].

Tra gli obiettivi più generali rientrano anche il contribuire a modernizzare i sistemi di istruzione e formazione e ad aumentare l’occupabilità, la mobilità e l’inclusione sociale dei cittadini europei​ [eur-lex.europa.eu]

Un ulteriore scopo è migliorare il collegamento tra apprendimento formale, non formale e informale, supportando la convalida delle competenze acquisite in contesti diversi​ [eur-lex.europa.eu-lex.europa.eu]

Struttura e livelli di qualificazione

L’EQF è strutturato in otto livelli di riferimento, ordinati dal livello 1 (il più basso) al livello 8 (il più alto)​.

Ciascun livello è descritto in termini di risultati di apprendimento, suddivisi in tre categorie: “conoscenze, abilità e competenze” (nel senso di autonomia e responsabilità). Questa struttura basata sui risultati d’apprendimento chiarisce che cosa una persona sa, comprende ed è in grado di fare al raggiungimento di una certa qualifica​ [europass.europa.eu]. Il nucleo del quadro consiste proprio di otto livelli descritti tramite queste categorie, coprendo tutte le forme di qualificazione e l’intera gamma dei livelli​. Vale per qualsiasi tipo di qualificazione – dai titoli scolastici di base fino ai dottorati di ricerca o alle qualifiche professionali specialistiche – e quindi è onnicomprensivo.

Ogni livello EQF corrisponde a un certo grado di complessità e profondità di apprendimento. Ad esempio, al Livello 1 corrispondono conoscenze generali di base e abilità semplici da applicare con supervisione diretta​.

Salendo di grado, i livelli intermedi indicano via via capacità cognitive e pratiche più ampie e autonomia crescente. Al Livello 8, il più alto, i descrittori fanno riferimento a conoscenze altamente specializzate e all’avanguardia in un campo di studi o di lavoro, a capacità avanzate di ricerca e innovazione, e a un alto grado di autonomia, leadership e responsabilità professionale​. In altre parole, il livello 8 dell’EQF è tipicamente associato a qualifiche come il dottorato di ricerca o equivalenti, mentre il livello 1 riflette competenze di base essenziali.

Da notare che nella revisione del 2017 dell’EQF è stata introdotta una leggera modifica terminologica nei descrittori: la dimensione “competenze” è stata ridefinita esplicitamente in termini di “autonomia e responsabilità”, per meglio chiarire il livello di indipendenza e responsabilizzazione con cui un individuo applica conoscenze e abilità​.

. Ciò non ha cambiato la sostanza dei livelli, ma ha reso più chiaro il terzo asse descrittivo di ciascun livello. I descrittori EQF così definiti assicurano che ogni livello sia delineato in modo univoco e comparabile a livello internazionale.

Modalità di riconoscimento nei diversi paesi europei

L’adesione all’EQF avviene su base volontaria, ma tutti i Paesi UE (e vari paesi partner) hanno partecipato attivamente alla sua implementazione. Sin dalla raccomandazione istitutiva del 2008, gli Stati sono stati invitati a collegare i propri titoli nazionali agli otto livelli EQF attraverso un processo di referenziazione e a far figurare il relativo livello EQF su nuovi certificati e diplomi​.

In pratica, questo significa che ogni paese deve “tradurre” le qualifiche nazionali nei termini dei livelli EQF, così che ad esempio un diploma di scuola superiore, un attestato professionale o una laurea abbiano un riferimento comune di livello europeo. Entro il 2010 gli Stati membri avrebbero dovuto riferire (mappare) i propri sistemi di qualifiche nazionali all’EQF, ed entro il 2012 era previsto che tutti i nuovi certificati emessi dalle autorità competenti indicassero chiaramente il corrispondente livello EQF​.

. Questo riferimento esplicito facilita il riconoscimento reciproco: ad esempio, un datore di lavoro in un altro paese può capire che un “Livello 5 EQF” corrisponde a una qualifica post-secondaria, oppure che un “Livello 6 EQF” corrisponde indicativamente a una laurea triennale.

Per garantire l’attuazione coerente dell’EQF, ogni paese ha istituito un Punto di coordinamento nazionale EQF, incaricato di supervisionare il processo e di coinvolgere tutti gli attori rilevanti (ministeri dell’istruzione e del lavoro, enti di formazione, università, parti sociali, ecc.). Inoltre, esiste un Gruppo consultivo EQF a livello europeo (EQF Advisory Group) dove siedono rappresentanti dei vari paesi, della Commissione e delle parti sociali, con il compito di assicurare trasparenza e fiducia reciproca nel riferire i vari sistemi nazionali all’EQF​

Questo gruppo ha prodotto linee guida per la referenziazione nazionale, contribuendo a un processo credibile e condiviso​

Ad oggi, la grande maggioranza dei paesi partecipanti ha completato la referenziazione. Oltre ai 27 Stati membri UE, aderiscono all’EQF anche altri paesi europei (tra cui Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Svizzera e diversi paesi candidati all’UE)​, portando a 39 il numero totale di nazioni coinvolte. Al 2019, 35 paesi su 39 avevano già ultimato il processo di referenziazione e approvato ufficialmente la corrispondenza tra i propri livelli nazionali e quelli EQF, mentre i restanti erano in via di finalizzazione​.

In Italia, ad esempio, è stato istituito il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ) nel 2018, con l’obiettivo di mappare tutte le qualifiche italiane sugli 8 livelli EQF e garantire corrispondenze trasparenti tra i titoli di studio nazionali e il quadro europeo​.

Analoghi quadri nazionali esistono ormai in quasi tutti i paesi europei, e nei relativi certificati e Supplementi al Diploma viene generalmente indicato il livello EQF di riferimento della qualifica. Va sottolineato che l’EQF, pur facilitando il confronto, non sostituisce le procedure formali di riconoscimento dei titoli esteri; queste ultime (ad esempio il riconoscimento accademico secondo la Convenzione di Lisbona o il riconoscimento professionale secondo la Direttiva 2005/36/CE) sono strumenti complementari, ai quali l’EQF fornisce un importante supporto di trasparenza​.

Relazione con i sistemi nazionali di qualificazione

L’EQF è concepito come meta-quadro sovranazionale che si appoggia ai Quadri Nazionali delle Qualifiche (NQF) di ciascun paese. In pratica, ogni nazione sviluppa il proprio quadro o sistema nazionale delle qualifiche (se non già esistente) e lo allinea ai livelli dell’EQF​.

Questo processo di allineamento – chiamato referenziazione – consiste nel mappare ogni livello o titolo del sistema nazionale su uno degli otto livelli comuni europei, attraverso un’analisi approfondita dei risultati di apprendimento e degli standard formativi. I criteri e le procedure per la referenziazione sono concordati a livello europeo (allegato III della Raccomandazione EQF) e prevedono, tra l’altro, di dimostrare chiaramente la corrispondenza tra livelli nazionali e descrittori EQF, la trasparenza delle procedure nazionali di classificazione delle qualifiche, e l’esistenza di meccanismi di assicurazione della qualità coerenti con i principi europei​

In virtù di questa relazione, l’EQF e i quadri nazionali risultano strettamente collegati​.

L’EQF fornisce il riferimento unitario che consente di mettere “in mappa” tutte le qualifiche europee, mentre i NQF forniscono il dettaglio e la struttura specifica all’interno di ciascun sistema paese. Ad esempio, il QNQ italiano, il National Qualifications Framework del Regno Unito, o il Répertoire National des Certifications Professionnelles (RNCP) francese, pur essendo differenti per struttura e contesto, si riferiscono tutti agli stessi otto livelli EQF. Questo collegamento sistemico fa sì che, una volta che un titolo è posizionato nel quadro nazionale (ad esempio un diploma tecnico al livello 4 nazionale), automaticamente se ne può dedurre il corrispondente livello EQF (livello 4 europeo, in questo caso).

L’istituzione dell’EQF ha di fatto incoraggiato molti paesi ad adottare approcci basati sui risultati di apprendimento e a sviluppare ex novo i propri quadri nazionali. Prima del 2008 non tutti gli Stati disponevano di un quadro strutturato di livelli; grazie all’impulso del EQF, oggi esiste una copertura quasi completa di NQF in Europa​.

Gli Stati membri hanno riconosciuto l’utilità di avere un riferimento nazionale in linea con quello europeo, anche per riformare e armonizzare i propri sistemi educativi. In sintesi, il rapporto tra EQF e sistemi nazionali è biunivoco: da un lato l’EQF si basa sulle strutture nazionali per essere applicato alle singole qualifiche, dall’altro i paesi usano l’EQF come guida e criterio di orientamento per classificare e rivedere le proprie qualificazioni interne​

Impatto sull’istruzione, la formazione professionale e il mercato del lavoro

In oltre un decennio dalla sua introduzione, l’EQF ha avuto un impatto significativo su diversi fronti:

  • Riforme dell’istruzione e formazione: L’adozione dell’EQF ha favorito in molti paesi un cambio di paradigma nell’istruzione, spostando l’attenzione dagli input (programmi, durata degli studi) ai risultati di apprendimento. Ad esempio, in Italia le riforme scolastiche degli anni 2000 hanno introdotto la definizione di risultati di apprendimento attesi per ogni percorso, in linea con l’approccio del quadro europeo​.

    Questo ha contribuito a rendere più trasparenti e comparabili i profili formativi. Nei sistemi di istruzione e formazione professionale (IFP), l’EQF ha supportato lo sviluppo di standard basati su competenze e l’aggiornamento dei curricoli per rispondere ai livelli di competenza richiesti a livello europeo. In generale, l’EQF ha stimolato la modernizzazione dei sistemi educativi, incoraggiando una maggiore integrazione tra istruzione formale, non formale e informale (ad es. riconoscimento dell’apprendimento acquisito sul lavoro o tramite esperienza)​.

  • Mobilità educativa: Grazie all’EQF, strumenti come il Supplemento al Diploma e il Supplemento al Certificato Europass ora includono il riferimento al livello EQF, rendendo più facile per istituzioni estere comprendere il valore di un titolo di studio straniero. Ciò ha facilitato la mobilità per motivi di studio e la partecipazione a programmi europei come Erasmus+, poiché gli studenti possono trasferire crediti e qualifiche con la garanzia di un livello riconosciuto. Il quadro EQF, insieme ad altri strumenti (come l’ECTS, vedi oltre), consente di tradurre percorsi formativi differenti in un linguaggio comune, aiutando gli atenei e gli enti formativi a riconoscere periodi di studio o qualifiche acquisite all’estero.

  • Mercato del lavoro e occupabilità: Sul versante del lavoro, l’EQF migliora la leggibilità delle qualifiche per i datori di lavoro di tutta Europa. Le qualificazioni, corredate di livello EQF, “segnalano ai datori di lavoro” in modo immediato quali conoscenze e capacità possiede il titolare​. Ad esempio, un’azienda tedesca che valuta il CV di un candidato spagnolo potrà capire dal suo livello EQF se la qualifica corrisponde, ad esempio, a un tecnico specializzato di livello post-secondario (livello 5 EQF) o a un laureato magistrale (livello 7 EQF). Ciò aiuta a ridurre l’incertezza e i pregiudizi nel riconoscere titoli esteri, migliorando le chance occupazionali dei candidati. In questo senso, l’EQF contribuisce ad accrescere l’occupabilità e a facilitare la mobilità lavorativa transnazionale​. Organizzazioni come ENIC-NARIC (per il riconoscimento accademico) e le reti EURES (per l’incontro domanda-offerta di lavoro in Europa) utilizzano il livello EQF come informazione di supporto per indirizzare equivalenze e collocamento professionale.

  • Pianificazione delle carriere e orientamento: L’EQF offre un quadro chiaro che aiuta anche individui e consulenti del lavoro a comprendere le possibili progressioni di carriera e formazione. Sapere che, ad esempio, un percorso di qualificazione professionale di livello 5 EQF potrebbe essere proseguito con ulteriori studi di livello 6 EQF (laurea) offre ai lavoratori una mappa per l’upskilling e il reskilling. Inoltre, i servizi pubblici per l’impiego possono orientare meglio chi cerca lavoro o formazione verso opportunità adeguate al proprio livello di competenze, sfruttando la griglia comune EQF.

  • Valorizzazione delle competenze: L’EQF ha rafforzato l’attenzione sulle competenze effettivamente acquisite, indipendentemente dal contesto di apprendimento. Questo ha dato impulso, in molti paesi, a sistemi di validazione dell’apprendimento non formale e informale, in modo che le competenze acquisite sul lavoro o in via esperienziale possano tradursi in qualifiche riferite ai livelli EQF. Di conseguenza, lavoratori con percorsi meno tradizionali possono vedere riconosciute le proprie abilità (ad es. tramite certificazioni delle competenze) in chiave occupazionale. La Commissione europea, nella sua valutazione del 2013, ha evidenziato che l’EQF è ormai ampiamente accettato come punto di riferimento per migliorare la trasparenza e il riconoscimento di competenze e qualifiche, permettendo a discenti e lavoratori di rendere più visibili le proprie capacità a prescindere da dove siano state acquisite​

In sintesi, l’EQF agisce come catalizzatore per un mercato del lavoro europeo più integrato, dove le qualifiche “parlano la stessa lingua”. Ciò favorisce non solo la mobilità geografica, ma anche una migliore corrispondenza tra domanda e offerta di competenze a livello europeo, dal momento che i datori di lavoro possono più facilmente trovare candidati con il livello di qualificazione ricercato, anche oltre frontiera. Allo stesso tempo, continua a supportare il miglioramento dei sistemi educativi, stimolandoli ad essere più orientati ai risultati e alle esigenze concrete del mondo del lavoro.

Confronto con altri quadri internazionali di qualifiche

EQF ed European Credit Transfer System (ECTS)

L’ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System) è un sistema europeo per la trasmissione e l’accumulazione dei crediti formativi, principalmente utilizzato nell’istruzione superiore. Pur avendo finalità complementari a quelle dell’EQF, l’ECTS è uno strumento diverso: esso quantifica il carico di lavoro e i risultati di apprendimento di un percorso di studi universitario in forma di “crediti” (dove generalmente 60 crediti ECTS corrispondono a un anno di studio a tempo pieno)​. L’EQF, invece, classifica il livello delle qualifiche in termini di competenze acquisite, indipendentemente dalla durata o dal carico di lavoro richiesto per ottenerle.

In pratica, l’EQF risponde alla domanda “a quale livello di competenza corrisponde questo titolo?”, mentre l’ECTS risponde alla domanda “quanto apprendimento (in termini di volume) è stato necessario per conseguire questo titolo?”. Ad esempio, una laurea triennale in un paese europeo vale tipicamente 180 ECTS (3 anni × 60 crediti) ed è posizionata al Livello 6 EQF (corrispondente al primo ciclo dei titoli di Bologna)​. La laurea magistrale vale 120 ECTS aggiuntivi (per un totale di 300 ECTS) ed è di Livello 7 EQF (secondo ciclo), mentre un dottorato non ha un numero standard di crediti ma si colloca al Livello 8 EQF (terzo ciclo)​.

L’ECTS facilita il riconoscimento accademico dei periodi di studio all’estero: grazie ad esso, gli studenti possono trasferire i crediti ottenuti in un ateneo di un altro paese e farli riconoscere dal proprio istituto di appartenenza​. Questo sistema è un pilastro del Processo di Bologna e dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, mirato a rendere i sistemi nazionali più comparabili a livello internazionale​.

L’EQF, dal canto suo, completa questo quadro fornendo un riferimento qualitativo del livello delle qualifiche: ad esempio, due lauree di paesi diversi possono entrambe avere 180 crediti (ECTS), ma l’EQF assicura che siano considerate dello stesso livello di risultato di apprendimento (Livello 6) garantendo quindi equivalenza di livello oltre che di carico formativo.

In sintesi, EQF ed ECTS non si sovrappongono ma si supportano a vicenda: l’ECTS misura la quantità di apprendimento e supporta la mobilità degli studenti, mentre l’EQF ne misura la qualità/complessità in termini di competenze acquisite, supportando la comprensione del valore di un titolo. Entrambi gli strumenti spesso compaiono affiancati nei documenti relativi ai titoli di studio: il Supplemento al Diploma rilasciato dalle università, ad esempio, indica sia i crediti ECTS completati sia il livello EQF della qualifica, fornendo così un quadro completo utile ai fini del riconoscimento internazionale​.

EQF e i Quadri Nazionali delle Qualifiche (NQF)

Il rapporto tra l’EQF e i National Qualifications Framework (NQF) – ovvero i Quadri Nazionali delle Qualifiche – è fondamentale e costituisce l’architrave dell’intero sistema. Come visto, l’EQF opera attraverso i NQF: ogni paese sviluppa un proprio quadro delle qualifiche che riflette le caratteristiche del proprio sistema formativo, ma adotta la struttura a livelli e l’approccio per risultati di apprendimento in linea con l’EQF​.

In molti casi i quadri nazionali hanno esattamente otto livelli come l’EQF, spesso con descrittori ispirati (o direttamente tradotti) da quelli europei, per assicurare la massima corrispondenza. Alcuni paesi avevano già quadri nazionali prima dell’EQF (ad esempio il Regno Unito è stato pioniere con lo SCQF in Scozia e il QCF in Inghilterra/Galles), ma li hanno comunque agganciati agli otto livelli del quadro europeo. Altri paesi hanno creato nuovi NQF da zero negli anni successivi al 2008, proprio per rispondere alla Raccomandazione europea e rendere più trasparenti i propri sistemi.

Un NQF serve innanzitutto a classificare tutte le qualifiche nazionali (diplomi, certificati, qualifiche professionali ecc.) secondo livelli gerarchici interni, facilitando la coerenza e i percorsi di progressione all’interno del paese. Collegando l’NQF all’EQF tramite referenziazione, quei livelli interni diventano comprensibili e confrontabili a livello internazionale. In pratica, il NQF svolge il ruolo operativo all’interno del paese, mentre l’EQF garantisce che vi sia un linguaggio comune europeo tra i vari NQF. Ad esempio, se il Framework irlandese o francese definisce il diploma di scuola secondaria al livello nazionale 4, attraverso la referenziazione sapremo che anche per l’EQF esso è un Livello 4 (lo stesso a cui si colloca il corrispondente diploma italiano, tedesco, ecc., nonostante le differenze nei sistemi educativi).

Va evidenziato che l’EQF ha promosso una maggiore collaborazione e mutua fiducia tra i paesi in materia di qualifiche. Il processo di referenziazione nazionale viene sottoposto a revisione e validazione incrociata: i rapporti di referenziazione di ogni paese sono esaminati dagli altri membri del Gruppo consultivo EQF, in modo da garantire coerenza nelle corrispondenze e risolvere eventuali discrepanze​. Ciò ha portato a un allineamento progressivo anche degli standard qualitativi: per esempio, molti sistemi hanno rafforzato i propri meccanismi di assicurazione qualità nell’istruzione (accreditamento, standard di certificazione, ecc.) per soddisfare i criteri EQF​.

Inoltre, l’EQF incoraggia i paesi a collegare i propri quadri anche ad altri strumenti, come i sistemi di crediti formativi (es. ECTS per l’università o sistemi di crediti per la formazione professionale) e le politiche di validazione degli apprendimenti non formali, creando un ecosistema integrato. In definitiva, il Quadro Nazionale delle Qualifiche di ciascun paese è l’elemento di congiunzione senza cui l’EQF resterebbe astratto: grazie ai NQF, il quadro europeo vive nella pratica quotidiana dei sistemi formativi nazionali, influenzandone le politiche e venendo alimentato dalle evoluzioni degli stessi.

Aggiornamenti normativi ed evoluzioni recenti

Il Quadro Europeo delle Qualifiche, dalla sua istituzione, ha conosciuto alcuni importanti aggiornamenti normativi e sviluppi evolutivi:

  • Raccomandazione del 2017: La tappa principale è stata la nuova Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2017, che ha aggiornato e sostituito la precedente del 2008​. Questo aggiornamento normativo ha confermato i principi fondamentali dell’EQF (otto livelli basati sui learning outcomes, funzione di strumento di traduzione, ecc.) ma ha introdotto miglioramenti per rafforzarne l’efficacia. In particolare, si è sottolineata la necessità di coinvolgere un ampio spettro di portatori d’interesse nell’implementazione dell’EQF e di mantenere il Gruppo consultivo EQF per assicurare coerenza​

    . Sono stati ribaditi e affinati i criteri di referenziazione (allegati alla Raccomandazione) per garantire trasparenza e qualità nel collegamento tra NQF ed EQF​. Inoltre, come già menzionato, la revisione 2017 ha aggiornato i descrittori dei livelli sostituendo il termine “competenze” con “autonomia e responsabilità” nella terza colonna descrittiva​. La Raccomandazione 2017 ha anche formalmente abrogato quella del 2008, integrando le esperienze maturate nel primo decennio di implementazione.

  • Stato di attuazione nei paesi: Negli anni successivi, si è registrato un avanzamento significativo nell’attuazione dell’EQF a livello nazionale. Entro il 2020 praticamente tutti i paesi aderenti hanno completato o aggiornato la referenziazione delle loro qualifiche nazionali all’EQF​.  Molti paesi hanno pubblicato versioni aggiornate dei propri rapporti di referenziazione mano a mano che i loro sistemi di qualifiche evolvevano (ad esempio a seguito di riforme scolastiche o dell’istruzione superiore). In diversi casi, i quadri nazionali sono stati ulteriormente perfezionati o resi più dettagliati. Ad esempio, la Francia ha rivisto il proprio quadro nazionale nel 2019, l’Irlanda ha aggiornato i descrittori di livello, e così via, mantenendo comunque la corrispondenza con l’EQF. Anche i paesi candidati o vicini all’UE (come i Balcani occidentali) hanno progredito nell’adozione di quadri compatibili con l’EQF, come parte dei preparativi per l’integrazione europea.

  • Automatic recognition e altre iniziative UE: Nel 2018 il Consiglio dell’UE ha emanato una Raccomandazione sulla mutua riconoscenza automatica di titoli di istruzione superiore e di istruzione-secondaria superiore e risultati di apprendimento all’estero​. In tale contesto, l’EQF viene citato come uno strumento chiave per favorire la trasparenza e la fiducia tra i sistemi educativi nazionali, preludendo a futuri meccanismi di riconoscimento più immediati delle qualifiche. Parallelamente, la Commissione ha integrato l’EQF in altri strumenti, come ESCO (la classificazione europea delle competenze, qualifiche e occupazioni) in cui le qualifiche inserite nei database sono riferite al livello EQF di appartenenza, e la nuova piattaforma Europass (rilanciata nel 2020) che include un Registro delle Qualifiche collegato all’EQF. Si sta lavorando anche sul fronte dei Crediti per l’istruzione e formazione professionale: pur essendo stato deciso di non proseguire con un sistema separato ECVET, i principi dei crediti per l’apprendimento professionale sono stati incorporati nelle politiche più recenti, sempre in collegamento con i livelli EQF per facilitarne la portabilità.

  • Espansione ed evoluzione futura: L’EQF è ormai un modello ripreso anche oltre i confini europei. Paesi di altre regioni del mondo guardano all’EQF come riferimento per sviluppare i propri quadri (ad esempio alcuni paesi asiatici, o l’African Qualifications Framework in fase di elaborazione che trae ispirazione dall’EQF​.  In prospettiva, l’EQF potrebbe costituire la base per accordi internazionali di riconoscimento più ampi. Sul piano interno, l’attenzione è ora rivolta a mantenere aggiornate le qualifiche nei database europei (dato il rapido cambiamento nel mondo del lavoro e la comparsa di nuove qualifiche, soprattutto nel digitale) e ad assicurare che i livelli EQF rimangano pertinenti. La Commissione europea periodicamente monitora i progressi attraverso rapporti e potrebbe in futuro proporre aggiustamenti se necessari per rispondere a nuove sfide (ad esempio, per favorire la transizione verde e digitale potrebbero emergere nuove esigenze di competenze, e l’EQF dovrà essere uno strumento utile a identificarle e confrontarle su scala europea).

In conclusione, il Quadro Europeo delle Qualifiche si è affermato come strumento centrale per creare un linguaggio comune nel panorama delle qualifiche in Europa. La sua chiara struttura a otto livelli e l’enfasi sui risultati di apprendimento hanno favorito una maggiore comprensione reciproca e fiducia tra sistemi educativi diversi​.

L’EQF ha catalizzato riforme nazionali, migliorato la mobilità per studio e lavoro e sostenuto politiche di apprendimento permanente e validazione delle competenze. Continuerà ad evolversi in sinergia con altri strumenti (come l’ECTS, l’ESCO e i Quadri nazionali), mantenendo l’obiettivo di rendere le qualifiche più trasparenti e spendibili per tutti i cittadini europei​

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