Il Change Management se non ora, quando

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Il Change Management: se non ora, quando?

di Laura Catucci

“Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio,
ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale“
C.S. Lewis

La mente umana è splendida ma assai complessa: è la chiave capace di aprire l’intimo mistero dell’essere umano.
Essa naviga per oceani di trasformazioni e cambiamenti, affronta sfide tortuose e paure, giungendo a volte nel ragionamento logico, altre si perde nelle incertezze.

Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale“, questa una delle frasi più belle di C.S. Lewis, che incoraggia le risorse a intraprendere la strada del miglioramento continuo senza fermarsi agli ostacoli della vita – sia privata che professionale- elaborando un processo decisionale volto alla realizzazione di una trasformazione efficace.

Nel mondo delle Risorse Umane abbiamo sentito parlare di Change Management, ossia gestione del cambiamento, una skill capace di elaborare processi evolutivi pianificando, organizzando e attuando strategie efficaci e risolutive.
Alla base di un cambiamento ci deve essere innanzitutto consapevolezza, comprensione e capacità di ragionamento essenziali per entrare nel giusto mindset ed elaborare un piano di azione.

Per un Change Management chiaro e ben definito, le Risorse Umane si affidano all’organizzazione del modello delle 4P, ovvero:

  • People – le persone al centro dello schema, fulcro del processo evolutivo personale e aziendale, la mente pensante, l’IO come priorità;
  • Process – il cambiamento avviene da una serie di processi efficaci e strategici sempre in continua evoluzione
  • Platform – la trasformazione e l’elaborazione dei dati possono essere affidati a strumenti tecnologici e digitali al fine di migliorare sempre performance
    e valutazioni.
  • Place – un ambiente lavorativo sano e confortevole rende il processo di miglioramento più celere e affidabile con maggiore flessibilità e indipendenza in un’ottica di raggiungere specifici obiettivi, creando nuove aspettative e cambiamenti all’interno di un’azienda.

Il cambiamento non è immediato: esso è frutto di numerosi avvenimenti, emozioni, esperienze, novità, processi cognitivi , così la vita ci insegna che abbracciare doti di organizzazione, problem solving e pensiero creativo consente di maturare un modus operandi più strategico al fine di individuare il momento più opportuno per rivelare la giusta soluzione e apportare migliorie e innovazioni.

Il Change Management si può adottare sia in ambito personale che aziendale, infatti il vero cambiamento è quello che parte innanzitutto dall’interno, in primis in ciascuno di noi a livello cognitivo ed emotivo e poi portandolo anche all’interno di un’azienda, magari con il supporto di nuove tecnologie e metodi all’avanguardia consentendo di operare al meglio mantenendosi aggiornati e in costante equilibrio con l’avanzare del tempo e rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato del lavoro.

Acquisire nuove risorse e nuove figure professionali, macchinari, creare ambienti di lavoro più stimolanti, effettuare fusioni o trasformazioni all’interno di una realtà aziendale, gestire le criticità all’interno del team e sviluppare ottime strategie è il giusto approccio per un Change Management più competitivo e positivo.

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La cultura del cambiamento è sempre necessaria all’essere umano, perché quando raggiunge i propri obiettivi, sorgono tante altre cose.
L’uomo tende a concentrarsi spesso sui momenti futuri, ma dimentica il momento più importante: il presente; è dal qui e ora che parte la vera essenza del tempo, la parte migliore di ciascuno di noi, perché trovare un senso a ciascun singolo momento vissuto è importante per continuare ad andare avanti.

Durante il periodo del Covid-19, sia le risorse che le aziende hanno dovuto fronteggiare le criticità reinventandosi o adottando nuovi strumenti e strategie di business e il cambiamento si è reso necessario all’improvviso, forzatamente.
Rispondere con proattività a nuovi mindset può risultare conveniente in quanto la trasformazione può sfociare verso una nuova dimensione, basterà quindi soffermarsi a ragionare, elaborare, decidere e razionalizzare e già nel momento in cui abbiam fatto ciò possiamo dire di esser già cambiati: abbiamo pensato a nuovi step con approccio al Change Management.

La vita è un processo: nasciamo, cresciamo, affrontiamo già per questo un continuo cambiamento e affacciarsi al mondo esterno potrebbe risultare vincente e ideale in quanto si comprendono nuove e molteplici dinamiche anche se a volte si ha paura di non riuscire a essere all’altezza di quel cambiamento; sorgono dubbi, timori, insicurezze, ma prima di affacciarsi a nuovi orizzonti bisogna sempre prima colmare i vuoti interiori in ciascuno di noi , prendere coscienza e consapevolezza e abbracciare la propria emotività per poi oltrepassare e adeguarsi finalmente al mutamento.
Se riusciamo a cambiare ciò che non va in ognuno di noi, allora risulterà più facile approcciarsi a nuovi processi esterni ed essere di grande aiuto anche professionalmente.

Tutti i progetti nascono da persone: l’abilità sta nel riuscire a esternare le proprie idee e trasformarle in realtà, diffonderle poi in quelle aziende ancora legate a vecchi organigrammi e creare nuove opportunità.

C’è sempre un momento per migliorare/si: se non ora, quando?

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Questo articolo è offerto da:

Laura Catucci
HR Recruiter con passione per le Risorse Umane, costantemente aggiorno la mia formazione seguendo corsi nell'ambito management e della gestione del personale.

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