Parlami, ti voglio ascoltare
La necessità di farsi ascoltare: un bisogno primario e una soluzione semplice per migliorare le nostre vite
di Marco Labate
La Difficoltà di Parlare dei Propri Problemi
Quante persone hanno problemi a lavoro ma non riescono (o non possono) a parlarne con colleghi o amici? Quanti di noi hanno rinunciato a condividere un pensiero o un’idea per il timore di dover chiedere a qualcuno di ascoltarci? Per non parlare del nostro timore di essere giudicati o non compresi!
Ci sono inoltre persone che non trovano un ascoltatore o non trovano quello adeguato per parlare di un problema o condividere uno specifico stato emotivo che stanno vivendo. Basta pensare a tutti le persone anziane che vivono da sole o alle persone che vivono ai margini della società.
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Il Bisogno di Essere Ascoltati
Tutte situazioni o condizionamenti che ci allontanano dal nostro bisogno primario di essere ascoltati, che non ci permettono di trovare quell’interazione che in alcuni casi corrisponde alla stessa soluzione che cerchiamo per risolvere i nostri problemi. Parlare, tirar fuori ciò che ci tormenta, che ci preoccupa, è un modo per elaborare e trovare la strada più corretta da percorrere. O più semplicemente essere ascoltati è il modo che cercavamo per sentire la vicinanza e l’accoglienza di un essere umano!
L’Importanza di un Ascolto Attento
Come cambia la nostra giornata quando qualcuno ci offre un sorriso e il suo ascolto, quell’attenzione che ci viene offerta quando meno ce lo aspettiamo? Citando Plutarco, l’ascolto, quello vero, è un’arte. A mio avviso corrisponde a quell’abbraccio che scalda la nostra anima: un’azione naturale che tutti vorremmo ricevere in modo spontaneo e con sincero interesse. La miglior risposta alla nostra richiesta di attenzioni.
Iniziative di Ascolto nel Mondo
C’è chi ha pensato che tutto questo è possibile metterlo a disposizione degli altri, con la stessa semplicità che lo stesso ascolto rappresenta: persone che dicono “sono qui per te e se vuoi sono il tuo ascoltatore”.
In Inghilterra è stata avviata da tempo un’iniziativa di ascolto (che si è poi diffusa in altri paesi) praticata da volontari, chiamati “Free Listener”. Sono professionisti dell’ascolto, spesso psicologi o coach, i quali si mettono a disposizione di chi ha bisogno di parlare, condividere e confidarsi.
A Parigi è nato un movimento che prende il nome di Ecouteurs de Rues (https://www.lesecouteursderues.com/). Un gruppo di psicologi che da tempo offrono ascolto gratuito a chi ne ha bisogno allo stesso modi dei Free Listener: un angolo di strada con una fila di coppie di sedie con psicologi volontari che aspettano in strada per ascoltare gratuitamente chi vuole fermarsi con loro. Lo scopo è quello di offrire ascolto a chi ha necessità di confidarsi ma che non hanno i mezzi per andare in terapia.
In California, dieci anni fa, è nato il movimento “Urban Confessional” (https://urbanconfessional.org/). Con lo stesso principio dei gruppi di ascoltatori francesi e inglesi, questi free listener si presentano in vie e piazze con un cartello che indica ai passanti la loro disponibilità ad ascoltare. Nel corso degli anni, la comunità è cresciuta fino a includere persone di ogni ceto sociale in 6 continenti, più di 70 paesi e 43 stati.
Servizi semplici ed efficaci: due sedie e un ascoltatore a disposizione di chiunque voglia parlare. Una sorta di “centro di ascolto di piazza” dove ci sediamo, parliamo e condividiamo il nostro pensiero. In questo caso accontentiamo facilmente il nostro bisogno di essere ascoltati: l’ascoltare è già lì che ci aspetta!
Ai servizi “offline” come Urban Confessional si affiancano anche quelli presenti online, come “Camera d’ascolto” e “7cups”, che nascono per l’appunto con lo scopo di offrire un ambiente dove trovare un contatto umano e dei professionisti dell’ascolto ai quali possiamo raccontare con serenità i nostri pensieri o le difficoltà che viviamo, senza timore di essere giudicati e, condizione ancor più importante, ogni volta che ne abbiamo bisogno.
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La Necessità di Essere Ascoltati
Lo sviluppo del servizio degli ascoltatori di piazza o di quelli online, evidenziano quanto sia viva la necessità di essere ascoltati, quanto questa esigenza venga assorbita in parte o in modo non corretto nelle nostre relazioni di tutti i giorni e quanto sia importante avere a nostra disposizione degli ascoltatori.
Queste attività testimoniano quanto l’ascolto sia importante, il manifesto di quanto sia diffusa l’esigenza di essere ascoltati e quanto questa non venga soddisfatta totalmente dalla società.
Ci siamo di certo trovati coinvolti almeno una volta in una conversazione nella quale abbiamo percepito che in quel momento per l’altra persona era importante solo la nostra presenza e la nostra accoglienza, i contenuti passavano in secondo piano. Ci sono tante persone che non sono ascoltate e che vorrebbero solamente qualcuno che presti pochi minuti di attenzione. In fondo, non costa nulla dedicare qualche istante ad ascoltare non solo i nostri amici o i nostri colleghi, ma per chiunque ne abbia l’esigenza.
Promuovere la Cultura dell’Ascolto
Organizzazioni come l’International Listening Association (ILA) e alcune aziende illuminate, come Google, hanno da tempo abbracciato la missione di sviluppare programmi specifici sulla comunicazione efficace e sull’ascolto attivo attraverso iniziative di divulgazione e formazione che testimoniano quanto sia attuale l’esigenza di educare alla cultura dell’ascolto.
Noi stessi possiamo diventare degli “ambasciatori” di questa nobile arte e divulgarne i valori attraverso il nostro stesso esempio, mantenendo viva l’attenzione sull’ascolto e sensibilizzando in particolar modo le nuove generazioni.
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