Mobilità, presupposto personale necessario per il cambio di lavoro
“L’avversario che si nasconde nella nostra mente è molto più forte di quello che troviamo dall’altra parte della rete”
Introduzione alla Mobilità nel Lavoro
La mobilità è necessaria quando una persona deve decidere se continuare nel lavoro attuale cambiando atteggiamento oppure se cambiare lavoro.
Il Ruolo della Mobilità e la Visione di Gallwey
E’ importate intendersi sul significato di mobilità e l’evoluzione del concetto nei diversi autori. Nel libro “Inner Game of Work” [1], pubblicato nel 2000, W. Timothy Gallwey introduce e si concentra sulla mobilità in ambito aziendale, dopo aver sistematizzato tale concetto nello sport.
L’aspetto centrale sul quale Gallwey si concentra a partire dalla sua esperienza di allenatore di giocatori di tennis è che “L’avversario che si nasconde nella nostra mente è molto più forte di quello che troviamo dall’altra parte della rete”.
Formulazione di Performance e Autolimitazioni
Gallwey ritiene che lo sportivo riesce ad esprimere la sua performance ottimale quando riduce al minimo gli ostacoli interni e sviluppa la fiducia nelle proprie capacità di apprendere in modo naturale dall’esperienza diretta. La semplice formula da lui coniata è la seguente:
PRESTAZIONE = POTENZIALE – INTERFERENZE [2]
Dinamiche e Benefici della Mobilità
Gallwey, descrive la mobilità come l’abilità a muoversi in una direzione desiderata senza autolimitazioni (Gallwey, 2001) ovvero quel movimento intenzionale orientato verso una meta definita e raggiungibile in un tempo prestabilito ed in maniera gratificante.
Cosa favorisce la mobilità? Prima di tutto concedersela, poi avere molto chiari i risultati che vogliamo raggiungere, essere disposti a dei cambiamenti nel cambiamento e mantenere l’impegno in linea con lo scopo. La mobilità implica flessibilità di mezzi, chiarezza di obiettivi e impegno adeguato al proprio scopo.
Un altro aspetto evidenziato da Gallwey è che la mobilità non si concentra su ciò che la persona non può controllare ma si muove modificando ciò che può controllare. La mobilità riguarda la saggezza cosciente. Non si tratta solo di essere presente nel flusso del cambiamento, ma di essere molto chiari su dove sei, dove stai andando e perché. In sostanza, si tratta di lavorare consapevolmente.
Mobilità Interna ed Esterna: Contributi dal Coaching Evolutivo
A questi concetti, nel coaching evolutivo e la teoria del Meta-potenziale [2], la trasformazione graduale e continua della persona avviene attraverso un processo di sviluppo virtuoso di mobilità sia interna che esterna.
La Mobilità interna è legata allo sviluppo del potenziale della persona e riconducibile alla crescente consapevolezza e comprensione del dialogo e dell’ambiente interiore alla persona.
La Mobilità esterna è legata ad aspetti prestazionali; ad esempio alla definizione di obiettivi personali di risultato, la costituzione di strategie operative, l’attivazione in azioni e comportamenti, la loro verifica in termini di efficacia e di risultati, nonché l’interazione più generale con il contesto e con le relazioni esistenti.
Questa mobilità si appoggia sulle potenzialità personali e professionali che determinano l’unicità e l’irripetibilità di ogni essere umano; e se non sono prima consapevolizzate e poi agite rimangono latenti.
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Definizione Sistemica del Potenziale Umano
Lo psicologo Gandolfi nel 2009 ha tentato una sintesi di cosa si intende per potenziale umano: complessità di risorse che abbraccia: “…elementi inerenti l’ambito attitudinale, delle disposizioni e dei talenti, quindi le acquisizioni e le competenze apprese…Tali elementi, comprendono le capacità, l’intelligenza nella sua globalità e complessità, il carattere o temperamento, la personalità e gli interessi, ma anche gli orientamenti, le motivazioni e i desideri quindi l’energia nelle sue differenti manifestazioni, nonché elementi riferibili alla struttura fisica, costituzionale e fisiologica”. Come si nota tale definizione parte da una visione sistemica dell’uomo e delle sue potenzialità.
Il coaching si caratterizza per essere un metodo positivo, che fa leva sulle potenzialità della persona.
Motivazione Come Elemento Chiave
Un altro aspetto importante sul quale il coach può lavorare è la motivazione, la quale attiva il comportamento; è la ragione e l’energia che dà avvio e sostiene l’azione umana. La motivazione possiamo considerarla come il vero motore della Mobilità. Quando la motivazione è assente, le leve che provocano l’attivazione possono essere soltanto l’obbligo o la coercizione, e il motore della mobilità viaggia al minimo.
Quando in una persona la domanda sul “perché” di un comportamento trova la risposta in una molla interna, si parla allora di motivazione intrinseca.
Il motore della Mobilità quando è sostenuto da una motivazione intrinseca viaggia a pieno regimo e tendenzialmente può attingere a tutto il potenziale disponibile.
Un percorso di career coaching porta a fare un importante passo in avanti nella conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e della definizione di un progetto di percorso di carriera attraverso la mobilità interna.
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altri articoli di questo autore
Bibliografia consigliata:
- Random House Publishing Group, 2001
- Giuseppe Gandolfi, “Sviluppare il potenziale nelle professioni, nel lavoro, nello studio, nello sport. Approcci, metodi, applicazioni”, Franco Angeli, 2009
- Luca La Barbera, “Lavorare per crescere nelle organizzazioni. Costruire il successo un passo alla volta”, Franco Angeli, 2024 [Vedi o ascolta la nostra intervista all’autore]
- Raffaella Villa “I tuoi punti di forza. Un metodo per scoprirli e poter fare scelte consapevoli”, Franco Angeli, 2024 [Vedi o ascolta la nostra intervista all’autrice]
- Antonio Fazzari, “In viaggio con il tuo talento. La formula per liberare ciò che ti rende stratoridnario”, Franco Angeli, 2021
- Luca Bosi, “Coltiva la crescita. Ottieni più risultati, serenità e realizzazione nel lavoro e nella vita coltivando le soft skill”, Anteprima, 2020
- Edgar H. Schein e John Van Maanen, “Le ancore di carriera. La natura mutevole del lavoro e della carriera. Uno strumento di auto-valutazione”, Giorgio Pozzi Editore, 2019
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