Workaholism: Quali sono i Costi Aziendali?
Gestire l’Impatto del Workaholism sull’Azienda: Approcci e Soluzioni per gli HR
di RisorseUmane-HR
il termine “workaholism” si è imposto come un argomento di discussione fondamentale per gli HR Manager. Questa condizione, caratterizzata da un’impegno eccessivo e compulsivo nel lavoro, solleva preoccupazioni significative non solo per il benessere dei dipendenti ma anche per l’efficienza e la sostenibilità organizzativa. In questo contesto, il nostro articolo mira a esplorare le varie dimensioni del workaholism, analizzando le sue cause, i sintomi e l’impatto che può avere all’interno delle organizzazioni. Riconoscendo l’importanza di affrontare questo fenomeno, l’articolo offre una serie di suggerimenti pratici e strategie mirate per gli HR Manager e i leader aziendali.
Indice: |
Cos’è un Workaholic: dinamiche e importanza
Un workaholic è una persona la cui dipendenza dal lavoro va oltre il normale impegno professionale. Questa condizione si manifesta in un’eccessiva e compulsiva dedizione al lavoro, spesso a scapito della salute personale, delle relazioni familiari e sociali, e del benessere emotivo. Il workaholism non è solo un’abitudine lavorativa; è una vera e propria patologia che altera l’equilibrio vita-lavoro e può portare a disturbi fisici e mentali.
Prevalenza del Workaholism: Un sondaggio nazionale ha rilevato che l’8,3% dei dipendenti è affetto da workaholism, una percentuale superiore alla media europea del 7%. Tra questi, il gruppo di età in cui il workaholism è più prevalente è quello tra i 46 e i 58 anni (36,5%). Si è inoltre scoperto che le donne sono leggermente più soggette al workaholism rispetto agli uomini (51% contro 49%), e che i lavoratori che vivono con un partner sono molto più suscettibili rispetto a quelli che non lo fanno (82,5% contro 17,5%).
Impatto sulla Salute e Produttività: Nel settore IT, noto per le lunghe ore di lavoro e gli ambienti stressanti, il “technostress” è una forma comune di stress lavorativo. I sintomi includono ansia, tensione comportamentale, esaurimento, affaticamento mentale, scarsa concentrazione, malattie fisiche e insonnia. Questo può portare a una ridotta produttività, minore soddisfazione lavorativa, minore impegno organizzativo, e un aumento dell’assenteismo e del turnover.
Rischi per la Salute Fisica: Lavorare 11 ore al giorno aumenta del 67% il rischio di sviluppare malattie cardiache rispetto a chi lavora 8 ore. Inoltre, coloro che lavorano più di 50 ore a settimana hanno tre volte più probabilità di sviluppare problemi di abuso di alcol. Il 50% dei dipendenti sperimenta una diminuzione della produttività a causa dello stress, e perdere il sonno può avere un impatto simile al consumo di alcol, con 20 ore di veglia equivalenti a un tasso alcolemico nel sangue dello 0,1.
Effetti sui Giovani Lavoratori: La ricerca ha rivelato che il workaholism colpisce il 66% dei millennials. Il 32% dei giovani americani ha ammesso di lavorare anche quando si trova in bagno. Inoltre, il 63% dei giovani lavora anche quando è malato, il 70% rimane attivo durante i fine settimana, e il 39% è disposto a lavorare anche in vacanza.
ADV
I sintomi del Workaholism
I sintomi del workaholism possono variare da individuo a individuo, ma ci sono alcuni segnali comuni che possono indicare una dipendenza dal lavoro. Tra questi vi sono:
Ore di Lavoro Eccessive: Un workaholic spesso lavora ben oltre l’orario di ufficio standard, sacrificando il tempo libero e i fine settimana.
Difficoltà nel Staccare dal Lavoro: Persino durante le pause o le vacanze, un workaholic può essere ossessionato dal pensiero del lavoro e controllare costantemente email e messaggi.
Trascurare Relazioni e Hobby: Le relazioni personali e gli interessi al di fuori del lavoro possono essere trascurati o ignorati a favore delle attività lavorative.
Ansia al Pensiero di Non Lavorare: Il solo pensiero di non lavorare può causare ansia o senso di colpa in un workaholic.
Dipendenza dal Successo Lavorativo per l’Autostima: L’identità personale e l’autostima sono strettamente legate al successo lavorativo e alla produttività.
Effetti sulla Vita Personale e Professionale del Workaholism
Sul piano personale, i workaholics tendono a trascurare i propri bisogni e quelli delle relazioni più vicine. Questo può portare a tensioni familiari, isolamento sociale e problemi di salute come stress e burnout.
Sul piano professionale, sebbene inizialmente possa sembrare che questi individui siano estremamente produttivi, il loro approccio può portare a decisioni affrettate, errore umano e una diminuzione della qualità del lavoro a lungo termine.
Il workaholism quindi, non è solo una questione personale ma si estende anche all’ambiente lavorativo, influenzando le dinamiche di team, la cultura aziendale e la produttività complessiva. Gli HR Manager e i leader aziendali devono essere consapevoli di questi aspetti e cercare modi per identificare e supportare i workaholics all’interno delle loro organizzazioni.
Costi Aziendali legati al Workaholism
L’analisi dei costi aziendali legati al workaholism si concentra su due aspetti principali: l’alto turnover e i problemi di salute dei dipendenti.
Costi Legati all’Alto Turnover: Il workaholism può portare a un ambiente di lavoro stressante e poco sostenibile, spingendo i dipendenti a cercare alternative più equilibrate. Questo fenomeno può portare a un alto turnover, che comporta costi significativi per l’azienda in termini di reclutamento, formazione e perdita di produttività durante i periodi di transizione. Uno studio di Marketsplash (2023) evidenzia che il 30% dei nuovi assunti si licenzia entro tre mesi, implicando costi elevati di sostituzione e inserimento.
Problemi di Salute dei Dipendenti: Il workaholism può causare stress cronico, burnout e altri problemi di salute mentale tra i dipendenti, portando ad assenze, ridotta produttività e aumentando i costi sanitari per l’azienda. La salute mentale compromessa può anche aumentare il rischio di errori sul lavoro, influendo sulla qualità del lavoro e sulla sicurezza.
Strategie e Consigli per gli HR Manager
Per gestire i workaholics, gli HR Manager possono adottare diverse strategie, come ade esempio:
Programmi di Benessere: Implementare programmi di benessere aziendale che includano supporto psicologico, sessioni di mindfulness e attività che promuovano il benessere fisico e mentale. Questi programmi possono aiutare i dipendenti a gestire lo stress e a trovare un equilibrio sano tra lavoro e vita personale.
Politiche di Lavoro Flessibili: Offrire opzioni di lavoro flessibili come orari di lavoro flessibili, telelavoro e settimane lavorative ridotte. Queste politiche possono aiutare i dipendenti a gestire meglio i propri impegni personali e lavorativi.
Formazione sulla Salute Mentale: Organizzare sessioni formative sulla salute mentale per sensibilizzare su temi come il burnout e il workaholism, fornendo strumenti per riconoscere e gestire tali problemi.
Creazione di una Cultura Aziendale Equilibrata: Sviluppare una cultura aziendale che valorizzi un equilibrio tra vita lavorativa e privata, incoraggiando i dipendenti a prendersi il tempo necessario per il recupero e il relax.
L’adozione di queste strategie può non solo aiutare a gestire i workaholics ma anche a creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo per tutti i dipendenti.
Conclusione
Gli HR Manager hanno un ruolo cruciale nella gestione dei workaholics e devono affrontare con attenzione il workaholism, una condizione che va oltre il normale impegno professionale e può avere gravi conseguenze sulla vita personale e professionale dei dipendenti.
Le strategie da adottare includono programmi di benessere, politiche di lavoro flessibili, formazione sulla salute mentale e lo sviluppo di una cultura aziendale che valorizzi l’equilibrio tra vita lavorativa e privata. Implementando queste pratiche, gli HR Manager possono ridurre i costi aziendali legati all’alto turnover e ai problemi di salute dei dipendenti, promuovendo al contempo un ambiente di lavoro più sano e produttivo.
💡 Rifletti!
- Come possiamo identificare i segni di workaholism nei nostri team?
- Quali politiche aziendali possono prevenire il workaholism?
- Come possiamo supportare i dipendenti che mostrano tendenze workaholic?
Risorse Aggiuntive
Fonti
- “50+ Workaholism Facts and Statistics (2023)” su Quidlo.
- “Allarme workaholism, i giovani lavorano troppo” su Il Sole 24 ORE.
Articoli Correlati
- Workaholic: 5 consigli su come non portarsi lo stress del lavoro in vacanza
- Workaholism: lavorare per vivere o vivere per lavorare?
- Workaholism: la dipendenza di cui nessuno parla
- Burnout, i sintomi dello stress
- Quando il lavoro compromette la salute mentale | Francesco Puppato
- Perché l’alessitimia è un fattore di rischio per lo sviluppo del burnout
- Manager “Under Pressure” nella nuova era del lavoro
- Quiet Quitting: 5 suggerimenti per raggiungere un equilibrio tra lavoro e vita privata
- Come salute mentale e produttività convivono nel mondo aziendale
- Promozione e utilizzo di attività salutari sul posto di lavoro
- Lavorare per il benessere personale o per la retribuzione? Valori & ambienti di lavoro cooperano
- Come l’Hardiness influisce sulla performance lavorativa
- Mindfulness in azienda: quali sono i benefici?
***
Con l’obiettivo di mantenerci sempre aggiornati sui Trend HR, ti invitiamo ad iscriverti alla nostra newsletter. Sarà la tua fonte diretta per ricevere insights di valore attraverso: articoli, novità editoriali, webinar e sezioni speciali dedicate ai cambiamenti nel mondo delle risorse umane. Iscriviti oggi per non perdere nemmeno un aggiornamento.
Qualche tempo fa (e forse anche tutt’ora, almeno in certe realtà) era strategia comune inviare determinate figure a dirigere/supervisionare una sede estera.
Questo perché si era notato che la persona trasferita finiva il più delle volte a lavorare più ore rispetto a quando era collocato nella sua sede originaria: straordinari forfettizzati, staccato da ogni legame (famiglia, amici, squadra sportiva…), magari con alloggio dentro lo stabilimento (le camere spesso si trovano al piano superiore della produzione) erano determinati per l’azienda.
In quelle condizioni, anche solo per passare il tempo, il dipendente lavorava dalla mattina alla sera e spesso anche nei week-end.
Va da sé che si finisce per non avere una vita e alla lunga la persona si stufa.
L’azienda guadagnava un anno (o magari qualcosa in più) di duro lavoro relativamente a basso prezzo, poi però perdeva una risorsa valida ed i costi per sostituirla erano decisamente grandi.
L’avidità spesso rende miopi, le necessità di entrambe le parti possono invece trovare i giusti compromessi.
Si tratta sempre di riuscire a gestire il giusto equilibrio, anche se è più facile a dirsi che a farsi.
Aggiungo inoltre che spesso capita che quando si lavora troppo si perde lucidità, finendo per commettere errori che poi il giorno dopo ti trovi a dover correggere perdendo tempo… quindi lavorare di più non equivale per forza a maggior rendimento.