La Valutazione, un atto di grande responsabilità
di Mike Manica
Valutazione, deriva dal latino e significa “essere valido”, “avere valore” indica quindi l’atto di misurare, analizzare e giudicare il rendimento, il progresso, l’importanza di qualcuno o qualcosa. Decisamente, non possiamo non valutare e anche in questo momento, leggendo le prime righe di questo articolo, inizierete a farvi un’idea se continuare la lettura, scorrere velocemente la pagina, passare ad altro, effettuando una valutazione.
Nella gestione del personale, tale atto, comporta un’assunzione di responsabilità, poiché si prenderà una posizione precisa rispetto a molteplici alternative, secondo una propria scala di valori, priorità e schemi mentali. Non di meno, la valutazione agisce sia sul valutato sia sul valutando esponendolo al giudizio delle proprie capacità nell’osservare, nel proprio senso etico, nell’essere equo ed infine ma, assolutamente non per importanza (anzi direi fondamentale) nel conoscere il personale.
Le fasi nel processo di valutazione potrebbero essere riassunte in questi cinque passi:
- OSSERVAZIONE: consiste nel vero e proprio filtraggio dei dati relativi allo scopo di selezionare quelli che saranno successivamente utilizzati.
- ORGANIZZAZIONE: tutte le informazioni acquisite vengono accorpare e ricondotte a concetti astratti di più elevato livello.
- INTERPETAZIONE: l’assegnazione del significato all’informazione raccolta, individuando le cause e delineando le possibili implicazioni, siano esse immediate o ricondotte ad azioni svolte in passato.
- GIUDIZIO: la specifica valutazione, che deve essere comunicata all’interessato.
Proprio quest’ultimo punto diviene fondamentale affinché:
- ognuno sia consapevole dei propri punti di forza e quelli di miglioramento, nell’ottica di perseguire un continuo miglioramento;
- in secondo luogo per allineare gli obiettivi ed i comportamenti alle strategie aziendali in modo che, per utilizzare una metafora, tutti remino nella stessa direzione;
- considerare i rapporti tra persona ed organizzazione come dei vasi comunicanti, in cui uno influenza l’altro e viceversa, in termini di richieste e disponibilità.
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Infine la valutazione analizzerà i tre orizzonti temporali in cui il personale è inserito: passato, presente e futuro. Pertanto avremo la valutazione della prestazione, posizione e potenziale. Senza entrare nello specifico delle modalità e strumenti utilizzati per finalizzare tale attività, possiamo cosi riassumere le valutazioni:
- prestazione: accertare il contributo fornito dai singoli per il conseguimento degli obiettivi fissati dall’organizzazione stessa, verificando in maniera periodica quanto e come un individuo ha effettivamente svolto in base ai compiti ed alle responsabilità assegnate;
- posizione: capire in base al mansionario (compiti, finalità, responsabilità) ed alle competenze richieste l’allineamento tra la persona ed il ruolo che svolge;
- performance: evidenziare quali doti e capacità sono presenti nel valutando ma ancora non utilizzate perché nell’attuale incarico non sono richieste o perché devono essere potenziate per assolvere il successivo ruolo nel migliore dei modi.
Potremmo continuare a parlare del come e cosa valutare, ma andrebbe oltre lo scopo di questo articolo e, senza entrare in tecnicismi, è chiaro che in ogni organizzazione grande o piccola che sia, affinché si possa impiegare la persona giusta al posto giusto sia indispensabile prima di tutto effettuare un’attenta e scrupolosa valutazione, in maniera più oggettiva possibile, seguendo uno schema univoco per tutti.
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