“Tentenna, Ridolino, Trottolino, Nasofino & il tema del cambiamento”.
Ovvero, breve analisi del libro “Chi ha spostato il mio formaggio?” in un’ottica di coaching umanistico e cambiamento professionale.
Ebbene sì qualcuno potrebbe pensare dal titolo che questo articolo sia uno scherzo.
In realtà prende spunto da un libro che parla di cambiamento e lo fa in un modo geniale, profondamente formativo ed educativo.
È la storia di 2 topolini e di 2 gnomi che si ritrovano in un labirinto alla ricerca del loro formaggio, dove per formaggio si intende tutto quello che desideriamo, che immaginiamo e viviamo dentro di noi, la nostra Omega per intenderci, quell’obiettivo che tanto desideriamo realizzare, qualunque esso sia.
E il labirinto in cui si trovano a vivere la loro storia non è altro che quel focus cioè quella storia ricca di movimento che porta i 4 protagonisti a partire da un’Alfa, quindi la situazione attuale, all’Omega (deposito ricco del tanto sospirato formaggio).
Nasofino e Trottolino sono i 2 topolini della storia in cui appare evidente fin da subito quali sono le loro potenzialità pulsanti, espresse, allenate e valorizzate.
L’audacia, la perseveranza, la creatività, la curiosità, l’apertura mentale che li portano a intraprendere questo viaggio (caratterizzato da prove ed errori, ma anche strategie e un tocco di fortuna) e a raggiungere quel tanto desiderato deposito di formaggio.
Chi con il naso fino che fiuta aria di cambiamenti già ai primi segnali, chi passando immediatamente all’azione per non perdere tempo prezioso a farsi chissà quali domande (ognuno, quindi con le sue unicità e punti di forza).
Ed è grazie ad esse che cominciano a capire dai primi segnali che qualcosa sta cambiando, che la situazione fino a quel momento per loro così felice si sta in qualche modo dissolvendo e quindi nel momento in cui ciò accade davvero, che quindi il “loro” formaggio sparisce, si fanno trovare pronti in men che non si dica a ricominciare una ricerca che li porterà nuovamente a trovare un altro deposito. E quindi a una nuova felicità.
Ben diverso è invece l’atteggiamento dei 2 gnomi verso il cambiamento, verso una situazione che loro consideravano di comfort zone ma soprattutto di felicità ormai scontata.
Dopo aver trovato il “loro” formaggio e quindi essersi convinti di aver trovato la felicità, infatti, in qualche modo cominciano a vivere passivamente questa nuova situazione, certi che tanto nulla sarebbe mai potuto cambiare e tanto nessuno mai avrebbe potuto togliere loro quello che con tanta fatica erano riusciti ad ottenere.
Un po’ come quella convinzione che alle generazioni passate faceva credere che una volta ottenuto il tempo indeterminato, quel lavoro sarebbe stato loro per sempre e che mai nessuno glielo avrebbe tolto, se non al massimo per giusta causa o scelta personale.
Ma come oggigiorno il mondo del lavoro ci sta dimostrando, in realtà nulla è più sicuro e nulla è più davvero indeterminato, tutto può cambiare e molto spesso cambia davanti ai nostri occhi e non sempre possiamo fermarlo.
Soprattutto perché troppo spesso fingiamo di non vedere e preferiamo credere che nulla cambierà.
Così è capitato ai 2 gnomi che, nonostante fosse evidente che il loro formaggio stava finendo e ammuffendo, le loro credenze limitanti e il loro attaccamento quasi morboso alla zona di comfort e forse anche un po’ di quella arroganza tipica di chi si crede ormai arrivato avevano impedito loro di reagire in modo proattivo. Ma non solo, persino in modo reattivo.
Ridolino rappresenta nel libro quell’evoluzione (prima di tutto interiore) che va dal non accettare il cambiamento per paura, per arroganza o per convinzioni e credenze limitanti -> al rendersi conto che il subire i cambiamenti in modo passivo:
1. in realtà non fa che allontanare dalla felicità, quella vera che non è solo il possedere il formaggio di per sé, ma è il riuscire a superare le proprie paure e i propri limiti pur di possederlo, è amore per il processo più che per il risultato;
2. fa sentire ancora più indifesi e soprattutto allontana ancora di più dalla propria Omega, semplicemente poiché porta a sentirsi talmente rassegnati e impauriti da addirittura rinunciare alla ricerca stessa della felicità.
E per il coaching umanistico è questo il vero fallimento!
Ma ecco che a un certo punto, solo e contro tutti, decide di ricominciare la sua ricerca nel labirinto, a riprendere quel viaggio fatto di paure, di errori, di fallimenti, di fantasmi, ma anche di tante soddisfazioni e di una riscoperta di valori e di nuovi paradigmi, quali che il cambiamento non significa necessariamente “perdita” ma molto più spesso significa “guadagno” (in tutte le sue sfumature).
Potremmo quindi dire che inizia pian piano a valorizzare, esprimere ed allenare nuove potenzialità, quali quelle legate alla virtù del coraggio, la vitalità e la speranza ma soprattutto l’auto-ironia per ridere di sé stesso e delle sue paure.
E ancora altre legate alla virtù della saggezza che lo porteranno, anche dopo aver scoperto il nuovo deposito, a non fermarsi lì e a continuare a essere curioso e ad andare alla scoperta di tutto ciò che sta nel labirinto, ponendo sempre molta attenzione ai piccolissimi dettagli che potrebbero far pensare a qualche cambiamento in agguato e a maturare nuove competenze che gli permetteranno di essere proattivo nella vita (sfera della competence!).
E più ci prova, più va avanti nella sua ricerca, più in qualche modo comincia a sentirsi felice, appagato; comincia a capire che sta prendendo in mano la sua vita e non sta più subendo in modo passivo gli eventi e le decisioni altrui (sfera dell’autogoverno!).
Via via quindi le sue credenze e convinzioni diventano sempre più potenzianti fino a fargli trovare un nuovo deposito di formaggio (addirittura migliore di quello precedente) e a ricongiungersi con i suoi 2 amici topini, pur sentendo la mancanza del suo caro amico gnomo (sfera della relazionalità!) che ha capito però di non poter aiutare perché solo lui avrebbe potuto aiutare sé stesso abbracciando il cambiamento, anziché negandolo o dichiarandogli guerra.
Tentenna infatti rappresenta proprio colui che non va oltre la sua zona di comfort, che subisce in modo passivo gli eventi (il formaggio è sparito! Non è giusto! Cerchiamo il colpevole! Aspettiamo che qualcuno ce lo riporti! Prima o poi le cose cambieranno, sediamoci e aspettiamo! Sono la vittima di un mondo crudele! Io non voglio un altro formaggio, io voglio il mio!) e che quindi non fa che aspettare inerme, indebolito, sempre più sfiduciato, in balia degli eventi e in un’attesa vana e logorante, che sembra allontanarlo sempre di più dalla felicità e dalla sua Omega.
Via via quindi le sue credenze e convinzioni diventano sempre più limitanti.
Ma purtroppo è quello che capita anche a tante persone che pur vedendo chiaramente i primi segnali che qualcosa nella loro realtà lavorativa sta cambiando, fingono di non vedere, negano la necessità di un cambiamento e la ricerca di un nuovo formaggio, fino a quando un bel giorno tornano a quel benedetto deposito e lo trovano vuoto.
Ma non solo, anziché provare almeno a reagire, rimangono lì fermi e impietriti a crogiolare nel dolore e nel vittimismo, nell’infelicità, cercando colpevoli e teste da tagliare.
Per concludere questa breve rassegna, vengono di seguito riportate, allo scopo di invitare tutti a riflettere sul tema del cambiamento, le principali frasi del libro, ovvero le scritte di Ridolino sui muri, lasciate da un lato per tenere traccia di ciò che questo viaggio nel labirinto e dentro sé stesso gli ha insegnato, dall’altro nella speranza che prima o poi avrebbero motivato anche Tentenna ad abbracciare il cambiamento.
✅ Il cambiamento è inevitabile, ci sarà sempre qualcuno che sposterà il formaggio;
✅ prevedi il cambiamento, sii pronto quando il formaggio viene spostato;
✅ controlla il cambiamento, annusa spesso il formaggio così ti accorgi se diventa vecchio;
✅ adattati rapidamente al cambiamento, quanto più rapidamente abbandonerai il vecchio formaggio, tanto prima gusterai quello nuovo;
✅ cambia, spostati con il formaggio;
✅ apprezza il cambiamento, assapora il gusto dell’avventura e goditi le delizie del nuovo formaggio;
✅ sii pronto a cambiare rapidamente e a farlo con gioia sempre maggiore, ci sarà sempre qualcuno che sposterà il formaggio;
✅ spostati con il formaggio e goditelo!
Buona lettura a tutti!
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Biografia:
- “Chi ha spostato il mio formaggio?” Cambiare sé stessi in un mondo che cambia: in azienda, a casa, nella vita di tutti i giorni”. di Spencer Johnson
- “Chi ha spostato il mio formaggio? Il seguito. Liberati dagli schemi per raggiungere il successo nella vita e nel lavoro”. di
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Grazie Rovena Bronzi per queste interessanti riflessioni sul libro citato…ce l’ho da molti anni e non l.ho mai letto con attenzione…ne aprofitterò per riprenderlo in mano.