L’Azienda e i suoi Stakeholders: strumenti di comunicazione
Ogni azienda, nel corso della sua esistenza, ha continuamente a che fare con dei gruppi “portatori di interessi”, detti anche in un linguaggio più specialistico: stakeholders.
Esistono varie classificazioni di stakeholders, una di queste prevede la seguente suddivisione:
1. interni: dipendenti, dirigenti, manager;
2. esterni: fornitori, clienti, banche, investitori, competitors, istituzioni pubbliche e private, gruppi di interesse locali quali gli abitanti delle zone limitrofe, media e opinione pubblica, sindacati, ecc.
3. shareholders: soci e azionisti.
Azienda e stakeholders interagiscono, comunicano fra loro e creano relazioni reciproche basate sul principio del “dare e ricevere”: da qui il termine di portatori di interessi, perché in questa relazione ogni attore porta con sé interessi personali, differenti ma complementari, ciascuno caratterizzato da obiettivi, scopi e dinamiche ben definiti e mirati al loro conseguimento.
In questo articolo vedremo come un’azienda comunica con i suoi stakeholders, ovvero vedremo brevemente quali sono i principali mezzi di comunicazione esterna che essa adotta al fine di:
1. farsi conoscere (anche grazie al passaparola) e far conoscere la propria carta dei principi (missione, visione, valori, strategie) così da diventare sempre più popolare e appetibile sul mercato;
2. conoscere, instaurare nuove relazioni e “sane alleanze” che possono portare a nuove opportunità, a studiare da vicino i competitors e i consumatori finali dei suoi servizi e dei suoi prodotti o a evitare scontri e contrasti di vario genere;
3. cercare direttamente nuove opportunità, quindi nuovi clienti, nuovi fornitori, ma anche nuovi collaboratori, soprattutto quelli più ambiti e contesi sul mercato che difficilmente manderanno autocandidature spontanee o risponderanno alle offerte;
4. ricevere feedback che permettono di migliorarsi, evolversi e diventare sempre più competitiva e apprezzata sul mercato.
Partiamo da quelli più classici, che per definizione ognuno di noi ricollega all’idea di comunicazione vera e propria, diretta e mirata a dei destinatari ben precisi: oltre a quella face to face in presenza, altri strumenti di comunicazione possono essere telefonia fissa e mobile, posta elettronica e cartacea, piattaforme di comunicazione a distanza, ecc.
Il buon vecchio e tradizionale passaparola: quante volte si viene a conoscenza di segreti o di informazioni confidenziali attraverso il passaparola?! Persino nella ricerca attiva di lavoro il passaparola è uno strumento fondamentale, soprattutto quando è di settore.
Ma non solo, un’azienda “comunica” sempre e comunque anche attraverso:
- corporate identity: il suo marchio, il logo, la carta e la busta intestate, l’insegna, i biglietti da visita, i gadget personalizzati che la identificano e la rendono identificabile;
- personal branding: è un concetto diventato oggi talmente importante da reputare che sia doveroso citarlo come strumento a sé, anziché includerlo in altre categorie;
- pubblicità/AD nelle sue varie forme e attraverso i vari strumenti atti a fare promozioni e propagande, quali mass-media, cataloghi, volantini, manifesti, brochure e più in generale operazioni di marketing;
- pubbliche relazioni, eventi di settore, campagne di sensibilizzazione legate a temi sociali, openday;
- sito web, blog e social network quali Linkedin;
- carta dei principi e cultura aziendale/politiche aziendali, che pur essendo interne, spesso vengono portate al di fuori attraverso per esempio i media, l’opinione pubblica, gli stakeholders interni o chiunque abbia a che fare con essa;
- sondaggi, questionari di gradimento ai consumatori finali, ai propri collaboratori e alle loro famiglie per conoscere interessi, gusti, priorità, abitudini ed ev. motivi di insoddisfazione nei confronti dell’azienda stessa.
Come quindi si può vedere, spesso bisogna andare oltre il concetto ristretto di comunicazione.
Saper comunicare non vuol dire semplicemente emettere un messaggio, codificarlo, farlo passare attraverso un canale, decodificarlo e riceverlo da parte di un destinatario, bensì vuol dire prima di tutto saper creare relazioni e interazioni a 360’.
Bibliografia:
- Dispense modulo HR management – corso “Assistente del personale” – Lugano Business School
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