Dimissioni dei nostri Tempi
Il lockdown ha lasciato tempo alle Persone per riflettere. E abbiamo riflettuto e fatto bilanci perché, si sa, ai nostri tempi bisogna occupare gli spazi vuoti, quelli ove non si è fisicamente operativi. Le rigide regole impedivano di spostarsi fisicamente mentre le menti viaggiavano libere, lontane, a volte anche in modo assolutamente irrazionale e fuori tempo come, per l’appunto, quello del lockdown.
Molti di noi si sono complimentati per i risultati professionali raggiunti mentre molti altri hanno deciso che avrebbero presto intrapreso importanti attività di svolta personale e professionale. E se la frenetica ripresa economica ha fatto accantonare le buone promesse la pausa estiva le ha fatte riaffiorare ed ecco che ad Ottobre piovono dimissioni su ogni settore. E poi c’è invece chi un lavoro non lo ha proprio!
La verità è che intrappolati dalla frenesia del quotidiano nessuno ha mai riflettuto su dinamiche serie ed importanti quali la felicità rispetto al proprio progetto professionale. L’importante era correre sull’onda del successo e della realizzazione per poi accorgersi che di realizzato non vi era nulla. Improvvisamente divenivano più importanti il settore di riferimento, l’orario di lavoro, le dinamiche di conciliazione vita privata-lavoro, le prospettive di crescita. Il mercato ha clienti più esigenti, le HR collaboratori più esigenti. Stessa dinamica, stessa equazione, stessa difficoltà di risoluzione.
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E se l’empatia è virtù nel selezionare lo è ancor di più nel trattare l’uscita di un collaboratore ove dispiacere e necessità di avviare una nuova fase di recruiting convivono in modo conflittuale. Fare attenzione a non avere mai desiderio di trattenere le Persone ma vivere nella costante ricerca di trascorrere il miglior Tempo assieme deve divenire una ricorrenza alla quale abituarsi.
Di fatto il recruiter è simile ad una figura commerciale ma con focus sulla persona e con obiettivo di “vendere” una posizione selezionando il miglior candidato maggiormente in linea con il progetto professionale di riferimento. Fare in modo che il candidato riconosca la sua vera Figura con la figura Professionale che andrà a ricoprire farà in modo che i rapporti che si andranno a chiudere saranno ridotti al minimo perché non saremo mai ciò che non siamo: sarà, così, la destinazione a correrci incontro.
Ricordiamo sempre che le persone evolvono e così anche le loro esigenze e reali necessità, quelle più profonde che curano l’anima dalla tristezza e dalla passività.
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